Paolo GULL

Paolo GULL

Professore II Fascia (Associato)

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10: METODOLOGIE DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA.

Dipartimento di Beni Culturali

Edificio ex INAPLI - Via Dalmazio Birago, 64 - LECCE (LE)

Ufficio, Piano terra

Curriculum Vitae

Laureato in Lettere all'Università di Roma "La Sapienza" ha conseguito nel 1998 il Dottorato in "Preistoria, archeologia, storia e civiltà" indirizzo "Medioevo" all'Università di Provenza, in Francia, sotto la direzione di Gabrielle Démians d'Archimbaud. Ricercatore associato al Laboratoire d’Archéologie Médiévale Méditerranéenne, UMR n.6572 del CNRS, dal 1998, e Ricercatore presso la Facoltà di Beni Culturali dell'Università del Salento, è ora Professore Associato presso il Dipartimento Beni Culturali dello stesso Ateneo, dove insegna Metodologia e tecnica della ricerca archeologica. Dopo aver appreso le tecniche di scavo a Roma sul cantiere di Via della Consolazione, diretto da Gabriella Maetzke, ha lavorato tra 1987 e 1989, presso il Consorzio VALBeni di Aosta ad una banca dati geografica dei beni culturali della Valle d'Aosta; in seguito, con il Dottorato in Archeologia medievale dell'Università di Provenza ha sviluppato un indirizzo di ricerca a cavallo tra fonti archeologiche e documenti d'archivio i cui risultati sono sintetizzati nel volume L'industrie du quotidien, pubblicato nel 2003. Per alcuni anni ha collaborato con l'Università della Tuscia di Viterbo dove si è occupato tra le altre cose del coordinamento degli scavi archeologici in località Ferento, lavoro culminato nel 2002 con l'allestimento della mostra Ferento, civitas splendidissma. Dopo un'esperienza di docenza di metodologia e tecnica di scavo alla Scuola di specializzazione in archeologia di Firenze, ha insegnato dal 2003 Archeologia Postmedievale (poi Archeologia dell'Età moderna) all'Università del Salento, prima di assumere, nel 2008-2009, l'insegnamento attuale.

Didattica

A.A. 2023/2024

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

DISSEMINAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Corso di laurea BENI CULTURALI

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 9.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso TECNOLOGICO

LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

Laboratorio di Disseminazione digitale del patrimonio culturale

Corso di laurea BENI CULTURALI

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 2.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno di corso 2

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso TECNOLOGICO

A.A. 2022/2023

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2022/2023

For matriculated on 2022/2023

Course year 1

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2022/2023

For matriculated on 2022/2023

Course year 1

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2022/2023

For matriculated on 2021/2022

Course year 2

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

A.A. 2021/2022

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2021/2022

For matriculated on 2021/2022

Course year 1

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2021/2022

For matriculated on 2020/2021

Course year 2

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

A.A. 2020/2021

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2020/2021

For matriculated on 2020/2021

Course year 1

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter COMUNE/GENERICO

GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE, DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2020/2021

For matriculated on 2019/2020

Course year 2

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter INTERNAZIONALE

A.A. 2019/2020

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE, DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2019/2020

For matriculated on 2018/2019

Course year 2

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter INTERNAZIONALE

LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

METODOLOGIA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea BENI CULTURALI

Tipo corso di studio Laurea

Lingua ITALIANO

Crediti 9.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso ARCHEOLOGICO

A.A. 2018/2019

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE,DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Course type Laurea Magistrale

Language INGLESE

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

Year taught 2018/2019

For matriculated on 2017/2018

Course year 2

Structure DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Subject matter INTERNAZIONALE

LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Lingua ITALIANO

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno di corso 1

Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE

Torna all'elenco
DISSEMINAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Corso di laurea BENI CULTURALI

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 9.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2024/2025

Anno di corso 2

Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2024 al 17/01/2025)

Lingua ITALIANO

Percorso TECNOLOGICO (A69)

DISSEMINAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE (L-ANT/10)
Laboratorio di Disseminazione digitale del patrimonio culturale

Corso di laurea BENI CULTURALI

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 2.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2024/2025

Anno di corso 2

Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2024 al 17/01/2025)

Lingua ITALIANO

Percorso TECNOLOGICO (A69)

Laboratorio di Disseminazione digitale del patrimonio culturale (L-ANT/10)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 04/03/2024 al 07/06/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe aver seguito il corso di Metodologia della Ricerca archeologica nel corso del triennio.

Nel recente sviluppo della c.d. “Archeologia pubblica” in Italia, questo settore della disciplina è stato visto in potenziale contrapposizione con la sua natura “professionale” soprattutto per il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato in termini di volontariato. Si tratta di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso, un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società.

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di orientarsi nel mondo degli sbocchi professionali sia in termini di servizi tecnici e professionali sia in relazione al rapporto fra archeologia e pubblico. Il tema sarà messo in relazione con un inquadramento rigoroso del concetto di archeologia pubblica.

Lezioni frontali. Gli studenti presenteranno periodicamente alcuni dei temi trattati al resto della classe

Esame orale.

Criteri di valutazione:

Livello di conoscenza degli argomenti;

Qualità dell'esposizione, proprietà nell'uso del lessico specialistico, efficacia, chiarezza.

Sviluppo di una riflessione critica sul ruolo dei professionisti nel settore del patrimonio archeologico

Capacità di inquadrare questo ruolo in relazione con la società

Capacità di presentare un punto di vista originale sul patrimonio culturale.

Lo studente sarà valutato sulla base del contenuto presentato, della correttezza formale e della capacità di argomentare le proprie tesi. L'adozione di punti di vista divergenti da quelli del docente è incoraggiata ma lo studente dovrà essere in grado di sostenerli con coerenza argomentativa

La disciplina nota come “Archeologia pubblica” è ormai anche in Italia lungi dal rappresentare una novità, sebbene molte delle sue ambiguità non siano state risolte. Essa è ancora vista da alcuni come un espediente da promuovere anche per ridare smalto all’archeologia, mentre da altri percepita, con fastidio, come una moda passeggera. Questo ramo della disciplina è in realtà vittima di più di un equivoco e incomprensione. Anzitutto la sua stessa natura resta mal chiarita: per alcuni versi sembra strettamente legata alla “divulgazione” dell’archeologia, o più in generale e meno fuorviante, al rapporto tra archeologia e pubblico. In questo caso sarebbe una componente “a valle” del lavoro dell’archeologo. Un altro equivoco è legato al suo rapporto col volontariato: secondo alcuni sarebbe una componente dell’archeologia fortemente legata al volontariato e che anzi non potrebbe esistere senza una nutrita schiera di volontari. Questo aspetto in particolare ha fatto nascere degli attriti in questo senso, in quanto è stata vista una potenziale contrapposizione dell’archeologia “pubblica” nei confronti della sua componente “professionale”, Ciò è stato alimentato anche dai sospetti che ha causato il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato appunto in termini di volontariato

Il corso mira a chiarire che si tratta in realtà di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso. Per questa ragione, il corso ha assunto la denominazione di “Archeologia professionale e archeologia pubblica” proprio per richiamarsi ad un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società e in cui la componente “professionale” rappresenta l’aspetto principale.

 

La prima parte del corso sarà dedicata alla definizione dell’archeologia in termini di “risorsa comune non rinnovabile” e alla struttura del ciclo della sua gestione. La natura di risorsa comune, infatti, è quella su cui è fondata la nozione di “pubblica” (McGimsey 1972) e da queste considerazioni derivano una serie di conseguenze (Hardin 1968) inclusa l’applicazione del “Polluter pays principle”. Su questo principio peraltro si fonda la moderna concezione di tutela con tutti i suoi riflessi tecnico-giuridici ed economici (Montella 2016). Nel complesso l’aspetto pubblico (cioè di risorsa pubblica) dell’archeologia è il collante che tiene insieme un ciclo di gestione complesso che va dalla ricerca alla tutela fino alla comunicazione senza dimenticare in ogni passaggio il tema cruciale del rapporto con la società.

Ma l’archeologia ha una duplice natura e rientra quindi anche in una ulteriore categoria, quella dei “beni della conoscenza”: di conseguenza verranno presentate le questioni teoriche e pratiche che da questa componente emergono (Hess, Ostrom 2009; Mattei 2011).

 

Nella seconda parte, invece, si affronteranno gli aspetti legati all’attività professionale dell’archeologo. Questo aspetto dell’archeologia è emerso di recente e fra molte resistenze, ragion per cui il libero professionista fatica ancora a trovare una propria dimensione (Willems, Van Den Dries 2007). Tuttavia se l’archeologia è un “ciclo di gestione” di una risorsa non rinnovabile il ruolo dei “professionisti della gestione” è cruciale ed è il “motore” dell’intero sistema. Verrà dunque esaminata la normativa di settore e verrà discusso come le disposizioni di legge strutturino (o non riescano a strutturare) il mercato dei servizi (Gull 2015; Knobloch 2017; Vitale 2018). Uno specifico approfondimento sarà dedicato al tema dell’imprenditoria archeologica e dei suoi problemi normativi, fiscali e giuslavoristici.

 

Solo una volta inquadrati questi concetti, si potranno analizzare i principali temi del rapporto tra archeologia e società, con uno sguardo rivolto verso le nuove professioni legate all’Archeologia pubblica nella sua accezione più comune (Moshenska 2017).

1.         M. Montella (a cura di), Economia e gestione dell’eredità culturale. Dizionario metodico essenziale, s.l.ed., Wolters Kluwer-Cedam 2016 (estratti) [link]

2.         Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009 – cap. 1 e 3 [link]

3.         U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011 [link]

4.         Ch. McGimsey, Public Archaeology. New York, Seminar Press, 1972 (pp. 5-45) [link]

5.         P. Gull, Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo, Flaccovio 2015. pp. 15-29 e 113-132 [link]

6.         R. Knobloch, La professione dell'archeologo. Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli anni Duemila. Roma, Dielle, 2017 [link]

7.         F. Romanin, L’IVA funesta, Milano, de Agostini, 2018 

8.         W. Willems, M. van den Dries, The origins and Development of Quality assurance in archaeology, in Quality Management in Archaeology. Oxford, Oxbow Books, 2007, pp. 1-12 [link]

9.         G. Moshenska, Key concept in public archaeology, London 2017 (cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11) [link]

10.       G. Hardin, The tragedy of commons, “Science”, 162 (1968), pp. 1243-1248 [link]

11.       C. Vitale, I servizi aggiuntivi,appunti del  Corso di diritto amministrativo (a.a 2017/2018)[link]

12.       C. Vitale, I servizi per il pubblico a venticinque anni dalla legge Ronchey, “Giornale di diritto amministrativo”, 3 (2018), pp. 344-358 [link]

13.       N. Simon, The participatory Museum (2010) [link]

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
DISSEMINAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Corso di laurea BENI CULTURALI

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 9.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 2

Semestre Primo Semestre (dal 18/09/2023 al 12/01/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso TECNOLOGICO (A69)

Curiosità intellettuale, elasticità mentale, attitudine critica

La cosiddetta "disseminazione digitale" del patrimonio culturale è un settore mal definito che si colloca al crocevia di diversi temi caratteristici del mondo contemporaneo. Risponde a imperativi di diversa origine, alcuni dei quali persino contraddittori, ma che in ogni caso devono essere riuniti in un quadro coerente.

Il corso cercherà di rispondere a questa esigenza, innanzitutto collocando il tema del patrimonio culturale nel quadro teorico dei beni della conoscenza (un contesto ormai relativamente noto), definendone le peculiarità. Particolare attenzione verrà riservata al problema di come la conoscenza si costruisce, si trasmette, si conserva.

Successivamente, cercheremo di comprendere le ragioni specifiche che rendono gli strumenti digitali indispensabili anche e soprattutto in relazione alle esigenze di conservazione fisica del patrimonio, per una corretta gestione dei beni culturali in una prospettiva di lungo periodo.

Infine, si passerà in rassegna il tema delle pratiche partecipative, in particolare nell'ambito dei beni culturali, esaminando le soluzioni tecnologiche e non che ne consentono lo sviluppo, con un occhio particolare alle esperienze dei musei d'oltreoceano.

Lo studente dovrà sviluppare gli strumenti che gli consentano di orientarsi nel mondo degli strumenti digitali, soprattutto in funzione del rapporto tra patrimonio culturale e pubblico. Il tema sarà collegato a un quadro rigoroso del concetto di patrimonio culturale e di beni comuni.

Lezioni frontali

Esame orale.

Criteri di valutazione:

  • Livello di conoscenza degli argomenti;
  • Qualità dell'esposizione, proprietà nell'uso del lessico specialistico, efficacia, chiarezza.
  • Sviluppo di una riflessione critica sul ruolo del patrimonio culturale nella società
  • Capacità di presentare un punto di vista originale sul patrimonio culturale.

Lo studente sarà valutato sulla base del contenuto presentato, della correttezza formale e della capacità di argomentare le proprie tesi. L'adozione di punti di vista divergenti da quelli del docente è incoraggiata ma lo studente dovrà essere in grado di sostenerli con coerenza argomentativa

L’uso di strumenti digitali nelle scienze umane ha una lunga storia, ma solo in tempi più recenti, anche per la specifica evoluzione tecnologica, ha assunto un ruolo di primo piano un tema specifico, quello della cosiddetta "divulgazione” del patrimonio culturale,

Ciò è avvenuto per varie ragioni che riassumono molte delle sfide del mondo contemporaneo, alcune delle quali anche contraddittorie.  Un quadro eloquente di queste problematiche è ben definito dalla Convenzione di Faro. Così come la Convenzione cerca di definire un quadro coerente anche in presenza di istanze divergenti, così il corso cercherà di sistematizzare tutti questi elementi attraverso una serie di tappe teoriche

Il primo passo sarà quello di analizzare la questione del patrimonio culturale all'interno del quadro teorico dei beni della conoscenza (Hess, Ostrom 2007; Mattei 2011). Oggi i beni della conoscenza sono inseriti in un contesto ormai abbastanza definito, anche in relazione ai cambiamenti indotti dalle tecnologie digitali, oltre che alle sue peculiarità. Anche se non esistono proposte concrete per affrontare globalmente questi nuovi orizzonti, appare chiaro, e sarà analizzato nel corso delle lezioni, come la trasformazione delle modalità di costruzione, trasmissione e conservazione della conoscenza sia ormai in fase avanzata. Un approfondimento specifico riguarderà le peculiarità dei beni culturali che, rispetto ad altre forme di beni di conoscenza, presentano punti di forza e di debolezza propri (McGimsey 1972, Moshenska 2017, Cauvin 2016).

Da queste considerazioni si passerà quindi all’analisi di un secondo elemento, perché le ragioni specifiche che rendono la "divulgazione digitale" uno strumento centrale che, oltre a diffondere la conoscenza in sé, permette di soddisfare le esigenze di conservazione fisica dei beni, sono legate a una buona gestione del patrimonio culturale in una prospettiva di lungo periodo. Infatti, una corretta ed efficace divulgazione serve a mantenere radicati nella società i valori legati al patrimonio culturale e quindi a permettere alla società stessa di sostenere i costi che sono generati da questo patrimonio (Montella 2016).

Affinché questa operazione abbia successo, è necessario considerare un terzo punto: non può esistere un rapporto virtuoso tra patrimonio culturale e società al di fuori di un quadro partecipativo. Una sezione sarà dedicata a queste pratiche, con approfondimenti specifici nel campo dei beni culturali. Sarà importante esaminare le soluzioni che ne consentono lo sviluppo, con un occhio particolare alle esperienze museali d'oltreoceano. Si porrà inoltre l'accento sul fatto che tali soluzioni non devono necessariamente essere ad alta tecnologia per essere efficaci, ma devono basarsi su una chiara analisi del contesto (Simon 2010; Ford 2011; Owens 2012).

M. Terras, J. Nyhan, E. Vanhoutte (eds), Defining Digital Humanities. A Reader (2013), in part. Cap. 21 [link]

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto (2011) [link]

Ch. Hess and E.Ostrom, Understanding Knowledge as a Commons. From Theory to Practice (2007), cap. 1 e 3 [link]

Ch. McGimsey, Public Archaeology (1972), pp. 5-45 [link]

G. Hardin, The Tragedy of the Commons (1968) [link]

M. Montella, Economia e gestione dell’eredità culturale (2016), in part. pp. 3-14 [link]

G. Moshenska (ed.) Key concepts in public archaeology (2017) cap. 1 e 5 [link]

Th. Cauvin, Public History: A Textbook of Practice (2016) introduzione e cap. 8

W.Benjamin, The Work of Art in the Age of Mechanical Reproduction [link]

P.Valéry, The conquest of ubiquity [link]

J. Howe, The Rise of Crowdsourcing (2006) [link]

T.Owens, The Crowd and The Library (2012) [link]

T.Owens, Human Computation and Wisdom of Crowds in Cultural Heritage (2012) [link]

P.Ford, The Web Is a Customer Service Medium (2011) [link]

N.Simon, The participatory Museum (2010) [link]

D. Quaranta, Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT. Postmedia books 2021

DISSEMINAZIONE DIGITALE DEL PATRIMONIO CULTURALE (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Per immatricolati nel 2023/2024

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 04/03/2024 al 07/06/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Nessun prerequisito

Il corso mira a fornire elementi pratici a supporto dell'inserimento nel mondo del lavori, dal tipo di sbocco professionale fino alla fiscalità e alle questioni assicurative e pensionistiche

lo studente dovrà acquisire i contenuti minimi che gli consentano di affrontare con consapevolezza il mondo del lavoro

Attività laboratoriali e seminariali

idoneità

saranno date indicazioni bibliografiche se necessario

LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE (L-ANT/10)
Laboratorio di Disseminazione digitale del patrimonio culturale

Corso di laurea BENI CULTURALI

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 2.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2023/2024

Anno di corso 2

Semestre Primo Semestre (dal 18/09/2023 al 12/01/2024)

Lingua ITALIANO

Percorso TECNOLOGICO (A69)

nessun prerequisito

Il corso presenterà tecniche base di presentazione delle notizie scientifiche relative al patrimonio culturale usando strumenti di comunicazione digitali su base geografica

Conoscere le principali tecniche di presentazione di dati su base spaziale

attività di laboratorio

idoneità

indicazioni bibliografiche saranno fornite ove necessario

Laboratorio di Disseminazione digitale del patrimonio culturale (L-ANT/10)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2022/2023

Anno accademico di erogazione 2022/2023

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 06/03/2023 al 09/06/2023)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe aver seguito il corso di Metodologia della Ricerca archeologica nel corso del triennio.

Nel recente sviluppo della c.d. “Archeologia pubblica” in Italia, questo settore della disciplina è stato visto in potenziale contrapposizione con la sua natura “professionale” soprattutto per il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato in termini di volontariato. Si tratta di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso, un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società.

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di orientarsi nel mondo degli sbocchi professionali sia in termini di servizi tecnici e professionali sia in relazione al rapporto fra archeologia e pubblico. Il tema sarà messo in relazione con un inquadramento rigoroso del concetto di archeologia pubblica.

Lezioni frontali o via piattaforma teams. Gli studenti presenteranno periodicamente alcuni dei temi trattati al resto della classe

Esame orale.

Criteri di valutazione:

Livello di conoscenza degli argomenti;

Qualità dell'esposizione, proprietà nell'uso del lessico specialistico, efficacia, chiarezza.

Sviluppo di una riflessione critica sul ruolo dei professionisti nel settore del patrimonio archeologico

Capacità di inquadrare questo ruolo in relazione con la società

Capacità di presentare un punto di vista originale sul patrimonio culturale.

Lo studente sarà valutato sulla base del contenuto presentato, della correttezza formale e della capacità di argomentare le proprie tesi.

Gli ultimi anni hanno visto in Italia l’emergere di una “nuova” disciplina, la c.d. “Archeologia pubblica” vista da alcuni come una novità da promuovere anche per ridare smalto all’archeologia, mentre da altri percepita, con fastidio, come una moda passeggera. Questo ramo della disciplina è in realtà vittima di più di un equivoco e incomprensione. Anzitutto la sua stessa natura resta mal chiarita: per alcuni versi sembra strettamente legata alla “divulgazione” dell’archeologia, o più in generale e meno fuorviante, al rapporto tra archeologia e pubblico. In questo caso sarebbe una componente “a valle” del lavoro dell’archeologo. Un altro equivoco è legato al suo rapporto col volontariato: secondo alcuni sarebbe una componente dell’archeologia fortemente legata al volontariato e che anzi non potrebbe esistere senza una nutrita schiera di volontari. Questo aspetto in particolare ha fatto nascere degli attriti in questo senso, in quanto è stata vista una potenziale contrapposizione dell’archeologia “pubblica” nei confronti della sua componente “professionale”, Ciò è stato alimentato anche dai sospetti che ha causato il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato appunto in termini di volontariato

Il corso mira a contribuire a chiarire che si tratta in realtà di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso. Per questa ragione, il corso ha assunto la denominazione di “Archeologia professionale e archeologia pubblica” proprio per richiamarsi ad un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società e in cui la componente “professionale” rappresenta l’aspetto principale.

 

La prima parte del corso sarà dedicata alla definizione dell’archeologia in termini di “risorsa comune non rinnovabile” e alla struttura del ciclo della sua gestione. La natura di risorsa comune, infatti, è quella su cui è fondata la nozione di “pubblica” (McGimsey 1972) e da queste considerazioni derivano una serie di conseguenze (Hardin 1968) inclusa l’applicazione del “Polluter pays principle”. Su questo principio peraltro si fonda la moderna concezione di tutela con tutti i suoi riflessi tecnico-giuridici ed economici (Montella 2016). Nel complesso l’aspetto pubblico (cioè di risorsa pubblica) dell’archeologia è il collante che tiene insieme un ciclo di gestione complesso che va dalla ricerca alla tutela fino alla comunicazione senza dimenticare in ogni passaggio il tema cruciale del rapporto con la società.

Ma l’archeologia ha una duplice natura e rientra quindi anche in una ulteriore categoria, quella dei “beni della conoscenza”: di conseguenza verranno presentate le questioni teoriche e pratiche che da questa componente emergono (Hess, Ostrom 2009; Mattei 2011).

 

Nella seconda parte, invece, si affronteranno gli aspetti legati all’attività professionale dell’archeologo. Questo aspetto dell’archeologia è emerso di recente e fra molte resistenze, ragion per cui il libero professionista fatica ancora a trovare una propria dimensione (Willems, Van Den Dries 2007, Gull 2012). Tuttavia se l’archeologia è un “ciclo di gestione” di una risorsa non rinnovabile il ruolo dei “professionisti della gestione” è cruciale ed è il “motore” dell’intero sistema. Verrà dunque esaminata la normativa di settore e verrà discusso come le disposizioni di legge strutturino (o non riescano a strutturare) il mercato dei servizi (Gull 2015, 2016; Knobloch 2017; Vitale 2018). Uno specifico approfondimento sarà dedicato al tema dell’imprenditoria archeologica e dei suoi problemi normativi, fiscali e giuslavoristici.

 

Solo una volta inquadrati questi concetti, si potranno analizzare i principali temi del rapporto tra archeologia e società (Ricci 2006), con uno sguardo rivolto verso le nuove professioni legate all’Archeologia pubblica nella sua accezione più comune (Moshenska 2017).

1.         M. Montella (a cura di), Economia e gestione dell’eredità culturale. Dizionario metodico essenziale, s.l.ed., Wolters Kluwer-Cedam 2016 (estratti)

2.         Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009 – cap. 1, 3, 11 (in versione in lingua inglese)

3.         U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011

4.         Ch. McGimsey, Public Archaeology. New York, Seminar Press, 1972 (pp. 5-45)

5.         F. Ghedini,  Archeologia preventiva, in M.L. Nava (dir.), Archeologia preventiva. Esperienze a confronto. Atti dell’incontro di studio (Salerno, 3 luglio 2009). Venosa, Osanna edizioni 2009, pp. 11-18

6.         P. Gull, Epica, etica, etnica, pathos. Italian preventive archaeology under new and old forms of attack. In Twenty years after Malta: preventive archaeology in Europe and in Italy. Bologna, IBC 2012, pp. 103-115

7.         P. Gull, Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo, Flaccovio 2015

8.         P. Gull, Dalla “bonifica archeologica” alla gestione del rischio. Nuove sfide per la ricerca e la tutela. Il capitale culturale, 14 (2016), pp. 1055- 1081

9.         R. Knobloch, La professione dell'archeologo. Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli anni Duemila. Roma, Dielle, 2017

10.       F. Romanin, L’IVA funesta, Milano, de Agostini, 2018

11.       W. Willems, M. van den Dries, The origins and Development of Quality assurance in archaeology, in Quality Management in Archaeology. Oxford, Oxbow Books, 2007, pp. 1-12

12.       G. Moshenska, Key concept in public archaeology, London 2017 (cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11)

13.       A. Ricci, Attorno alla nuda pietra. Archeologia e città tra identità e progetto, Roma, Donzelli 2006

14.       G. Hardin, The tragedy of commons, “Science”, 162 (1968), pp. 1243-1248

15.       C. Vitale, I servizi aggiuntivi,appunti del  Corso di diritto amministrativo (a.a 2017/2018)

16.       C. Vitale, I servizi per il pubblico a venticinque anni dalla legge Ronchey, “Giornale di diritto amministrativo”, 3 (2018), pp. 344-358

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/10

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2022/2023

Year taught 2022/2023

Course year 1

Semestre Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

there are no specific requirements for course attendance

The so-called "digital dissemination" of cultural heritage is an area that stands at the crossroads of several issues characteristic of the contemporary world. It responds to imperatives of different origins, some of them even contradictory, but which in any case must be brought together in a coherent framework.

The course will attempt to meet this imperative, first of all by placing the theme of cultural heritage in the theoretical framework of knowledge goods, thus defining its peculiarities in a now relatively well-known context of digital transformation of the more general field of knowledge, of how it is constructed, how it is transmitted, how it is preserved.

Subsequently, we will try to understand the specific reasons that impose "digital dissemination" as an indispensable tool, also in relation to the needs of physical preservation of the heritage, for a proper management of cultural heritage in a long-term perspective.

Finally, we will review the issue of participatory practices, particularly within the field of cultural heritage, examining the technological and non-technological solutions that allow its development, with a particular eye to the experiences of overseas museums.

The student must develop the tools that allow them to orient themselves in the world of digital tools, especially according to the relationship between cultural heritage and the public. The theme will be related to a rigorous framework of the concept of cultural heritage and commons

traditional lectures or via the teams platform

Oral exam.

Evaluation criteria:

•          Level of learning of the topics;

•          Quality of exposition, competence in the use of specialised lexicon, efficacy, clarity.

•          Development of a critical reflection on the theme of cultural heritage and its relation to society

•          Ability to present an original point of view on cultural heritage.

The student will be evaluated on the basis of the content presented, formal correctness, and the ability to argue their case. Innovative points of view will be encouraged, but the student must be able to support them dialectically

Digital practices in the humanities have a long history but only in more recent times have they opened up to a specific topic, that of the so-called "digital dissemination" of cultural heritage,

This has happened for various reasons that sum up many of the challenges of the contemporary world, some of them even contradictory.  An eloquent framework of these issues is well defined by the Faro Convention. Just as the Convention seeks to define a coherent framework even in the presence of divergent instances, so the course will seek to systematize all these elements through a series of theoretical stages

The first step will be to analyze the issue of cultural heritage within the theoretical framework of knowledge goods (Hess, Ostrom 2007; Mattei 2011). Today, knowledge goods are included in a context that is now quite defined, also in relation to the changes induced by digital technologies, as well as its peculiarities. Even if there are no concrete proposals to face globally these new horizons, it seems clear, and will be analyzed during the lessons, how the transformation of the modes of construction, transmission and preservation of knowledge is now at an advanced stage. A specific in-depth study will concern the peculiarities of cultural goods that, compared to other forms of knowledge goods have their own strengths and weaknesses (McGimsey 1972, Moshenska 2017, Cauvin 2016).

From these considerations we will therefore move on to the second element under analysis, because the specific reasons that make "digital dissemination" a central tool that, in addition to disseminating knowledge in itself, allows to meet the needs of physical preservation of the assets, are related to a proper management of cultural heritage in a long-term perspective. In fact, a correct and effective dissemination serves to keep the values related to cultural heritage rooted within society and thus allow society itself to bear the costs that are generated by this heritage (Montella 2016).

For this dissemination to be successful, a third point must be considered: there can be no virtuous relationship between cultural heritage and society outside a participatory framework. A section will be dedicated to these practices, with specific insights in the field of cultural heritage. It will be important to examine the solutions that allow its development, with a particular eye to the museum experiences overseas. It will also focus on the fact that such solutions do not necessarily have to be high-tech to be effective but must be based on a clear analysis of context (Simon 2010; Ford 2011; Owens 2012).

M. Terras, J. Nyhan, E. Vanhoutte (eds), Defining Digital Humanities. A Reader (2013), in part. Cap. 21

S. Schreibman; R. Siemens; J. Unsworth (eds). A New Companion to Digital Humanities. (2015), cap. 1, 2, 4, 14, 29.

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto (2011)

Ch. Hess and E.Ostrom, Understanding Knowledge as a Commons. From Theory to Practice (2007), cap. 1, 3, 11

Ch. McGimsey, Public Archaeology (1972), pp. 5-45

G. Hardin, The Tragedy of the Commons (1968)

M. Montella, Economia e gestione dell’eredità culturale (2016), in part. pp. 3-14

G. Moshenska (ed.) Key concepts in public archaeology (2017) cap. 1, 5

Th. Cauvin, Public History: A Textbook of Practice (2016) introduzione e cap. 8

W.Benjamin, The Work of Art in the Age of Mechanical Reproduction

P.Valéry, The conquest of ubiquity

J. Howe, The Rise of Crowdsourcing (2006)

T.Owens, The Crowd and The Library (2012)

T.Owens, Human Computation and Wisdom of Crowds in Cultural Heritage (2012)

P.Ford, The Web Is a Customer Service Medium (2011) https://www.ftrain.com/wwic

N.Simon, The participatory Museum (2010)

D. Quaranta, Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT. Postmedia books 2021

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/10

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2022/2023

Year taught 2022/2023

Course year 1

Semestre Secondo Semestre (dal 06/03/2023 al 09/06/2023)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

Have attended first-year GIS course or equivalent knowledge

The course introduces the realization of web applications based on GIS with particular reference to the digital diffusion of cultural heritage. The technology used will be the ArcGIS Online platform and in particular the Storymap tool and the Web appbulider.

Students will have access to the ArcGIS Online platform and necessary software. The same access will allow them to use the training tools (see below).

The objective of the course is to enable students to create GIS-based web applications related to cultural heritage.

face-to-face classes or through the Teams platform. Both traditional lectures and lab activities with student presentations are provided. There are also review sessions of the work during its preparation.

Oral exam. Presentation of the work by the candidate (including collectively in the case of group work). Discussion of outcomes

The following training resources are available for preliminary knowledge of the platform

 

Gis fundamentals and ArcGIS Pro:

 

1. GIS Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d9cd7de5edc347a71611ccc/gis-basics/

2. Get started with ArcGIS Pro

https://learn.arcgis.com/en/projects/get-started-with-arcgis-pro/

3. Cartographic Creations in ArcGIS Pro

https://www.esri.com/training/catalog/592480f42a01eb14e793d0e7/cartographic-creations-in-arcgis-pro/

 

ArcGIS Online:

4. ArcGIS Online Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d816c0255cf937306d2d3ef/arcgis-online-basics/

5. Make Your Own Smart Maps

https://www.esri.com/training/catalog/5b3654b442cbd2069a8a5fef/make-your-own-smart-maps/

6. Creating and Sharing GIS Content Using ArcGIS Online

https://www.esri.com/training/catalog/57630434851d31e02a43ef4d/creating-and-sharing-gis-content-using-arcgis-online/

7. Authoring 3D Scenes

https://www.esri.com/training/catalog/5e70eb2417148e49006ea3c6/authoring-3d-scenes/

GIS LABORATORY (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/10

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2021/2022

Year taught 2022/2023

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 06/03/2023 al 09/06/2023)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

Have attended first-year GIS course or equivalent knowledge

The course introduces the realization of web applications based on GIS with particular reference to the digital diffusion of cultural heritage. The technology used will be the ArcGIS Online platform and in particular the Storymap tool and the Web appbulider.

Students will have access to the ArcGIS Online platform and necessary software. The same access will allow them to use the training tools (see below).

The objective of the course is to enable students to create GIS-based web applications related to cultural heritage.

face-to-face classes or through the Teams platform. Both traditional lectures and lab activities with student presentations are provided. There are also review sessions of the work during its preparation.

Oral exam. Presentation of the work by the candidate (including collectively in the case of group work). Discussion of outcomes

The following training resources are available for preliminary knowledge of the platform

 

Gis fundamentals and ArcGIS Pro:

 

1. GIS Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d9cd7de5edc347a71611ccc/gis-basics/

2. Get started with ArcGIS Pro

https://learn.arcgis.com/en/projects/get-started-with-arcgis-pro/

3. Cartographic Creations in ArcGIS Pro

https://www.esri.com/training/catalog/592480f42a01eb14e793d0e7/cartographic-creations-in-arcgis-pro/

 

ArcGIS Online:

4. ArcGIS Online Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d816c0255cf937306d2d3ef/arcgis-online-basics/

5. Make Your Own Smart Maps

https://www.esri.com/training/catalog/5b3654b442cbd2069a8a5fef/make-your-own-smart-maps/

6. Creating and Sharing GIS Content Using ArcGIS Online

https://www.esri.com/training/catalog/57630434851d31e02a43ef4d/creating-and-sharing-gis-content-using-arcgis-online/

7. Authoring 3D Scenes

https://www.esri.com/training/catalog/5e70eb2417148e49006ea3c6/authoring-3d-scenes/

GIS LABORATORY (L-ANT/10)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2021/2022

Anno accademico di erogazione 2021/2022

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 07/03/2022 al 10/06/2022)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe aver seguito il corso di Metodologia della Ricerca archeologica nel corso del triennio.

Nel recente sviluppo della c.d. “Archeologia pubblica” in Italia, questo settore della disciplina è stato visto in potenziale contrapposizione con la sua natura “professionale” soprattutto per il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato in termini di volontariato. Si tratta di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso, un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società.

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di orientarsi nel mondo degli sbocchi professionali sia in termini di servizi tecnici e professionali sia in relazione al rapporto fra archeologia e pubblico. Il tema sarà messo in relazione con un inquadramento rigoroso del concetto di archeologia pubblica.

Lezioni frontali o via piattaforma teams. Gli studenti presenteranno periodicamente alcuni dei temi trattati al resto della classe

Esame orale.

Criteri di valutazione:

Livello di conoscenza degli argomenti;

Qualità dell'esposizione, proprietà nell'uso del lessico specialistico, efficacia, chiarezza.

Sviluppo di una riflessione critica sul ruolo dei professionisti nel settore del patrimonio archeologico

Capacità di inquadrare questo ruolo in relazione con la società

Capacità di presentare un punto di vista originale sul patrimonio culturale.

Lo studente sarà valutato sulla base del contenuto presentato, della correttezza formale e della capacità di argomentare le proprie tesi.

Gli ultimi anni hanno visto in Italia l’emergere di una “nuova” disciplina, la c.d. “Archeologia pubblica” vista da alcuni come una novità da promuovere anche per ridare smalto all’archeologia, mentre da altri percepita, con fastidio, come una moda passeggera. Questo ramo della disciplina è in realtà vittima di più di un equivoco e incomprensione. Anzitutto la sua stessa natura resta mal chiarita: per alcuni versi sembra strettamente legata alla “divulgazione” dell’archeologia, o più in generale e meno fuorviante, al rapporto tra archeologia e pubblico. In questo caso sarebbe una componente “a valle” del lavoro dell’archeologo. Un altro equivoco è legato al suo rapporto col volontariato: secondo alcuni sarebbe una componente dell’archeologia fortemente legata al volontariato e che anzi non potrebbe esistere senza una nutrita schiera di volontari. Questo aspetto in particolare ha fatto nascere degli attriti in questo senso, in quanto è stata vista una potenziale contrapposizione dell’archeologia “pubblica” nei confronti della sua componente “professionale”, Ciò è stato alimentato anche dai sospetti che ha causato il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato appunto in termini di volontariato

Il corso mira a contribuire a chiarire che si tratta in realtà di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso. Per questa ragione, il corso ha assunto la denominazione di “Archeologia professionale e archeologia pubblica” proprio per richiamarsi ad un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società e in cui la componente “professionale” rappresenta l’aspetto principale.

 

La prima parte del corso sarà dedicata alla definizione dell’archeologia in termini di “risorsa comune non rinnovabile” e alla struttura del ciclo della sua gestione. La natura di risorsa comune, infatti, è quella su cui è fondata la nozione di “pubblica” (McGimsey 1972) e da queste considerazioni derivano una serie di conseguenze (Hardin 1968) inclusa l’applicazione del “Polluter pays principle”. Su questo principio peraltro si fonda la moderna concezione di tutela con tutti i suoi riflessi tecnico-giuridici ed economici (Montella 2016). Nel complesso l’aspetto pubblico (cioè di risorsa pubblica) dell’archeologia è il collante che tiene insieme un ciclo di gestione complesso che va dalla ricerca alla tutela fino alla comunicazione senza dimenticare in ogni passaggio il tema cruciale del rapporto con la società.

Ma l’archeologia ha una duplice natura e rientra quindi anche in una ulteriore categoria, quella dei “beni della conoscenza”: di conseguenza verranno presentate le questioni teoriche e pratiche che da questa componente emergono (Hess, Ostrom 2009; Mattei 2011).

 

Nella seconda parte, invece, si affronteranno gli aspetti legati all’attività professionale dell’archeologo. Questo aspetto dell’archeologia è emerso di recente e fra molte resistenze, ragion per cui il libero professionista fatica ancora a trovare una propria dimensione (Willems, Van Den Dries 2007, Gull 2012). Tuttavia se l’archeologia è un “ciclo di gestione” di una risorsa non rinnovabile il ruolo dei “professionisti della gestione” è cruciale ed è il “motore” dell’intero sistema. Verrà dunque esaminata la normativa di settore e verrà discusso come le disposizioni di legge strutturino (o non riescano a strutturare) il mercato dei servizi (Gull 2015, 2016; Knobloch 2017; Vitale 2018). Uno specifico approfondimento sarà dedicato al tema dell’imprenditoria archeologica e dei suoi problemi normativi, fiscali e giuslavoristici.

 

Solo una volta inquadrati questi concetti, si potranno analizzare i principali temi del rapporto tra archeologia e società (Ricci 2006), con uno sguardo rivolto verso le nuove professioni legate all’Archeologia pubblica nella sua accezione più comune (Moshenska 2017).

1.         M. Montella (a cura di), Economia e gestione dell’eredità culturale. Dizionario metodico essenziale, s.l.ed., Wolters Kluwer-Cedam 2016 (estratti)

2.         Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009 – cap. 1, 3, 11 (in versione in lingua inglese)

3.         U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011

4.         Ch. McGimsey, Public Archaeology. New York, Seminar Press, 1972 (pp. 5-45)

5.         F. Ghedini,  Archeologia preventiva, in M.L. Nava (dir.), Archeologia preventiva. Esperienze a confronto. Atti dell’incontro di studio (Salerno, 3 luglio 2009). Venosa, Osanna edizioni 2009, pp. 11-18

6.         P. Gull, Epica, etica, etnica, pathos. Italian preventive archaeology under new and old forms of attack. In Twenty years after Malta: preventive archaeology in Europe and in Italy. Bologna, IBC 2012, pp. 103-115

7.         P. Gull, Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo, Flaccovio 2015

8.         P. Gull, Dalla “bonifica archeologica” alla gestione del rischio. Nuove sfide per la ricerca e la tutela. Il capitale culturale, 14 (2016), pp. 1055- 1081

9.         R. Knobloch, La professione dell'archeologo. Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli anni Duemila. Roma, Dielle, 2017

10.       F. Romanin, L’IVA funesta, Milano, de Agostini, 2018

11.       W. Willems, M. van den Dries, The origins and Development of Quality assurance in archaeology, in Quality Management in Archaeology. Oxford, Oxbow Books, 2007, pp. 1-12

12.       G. Moshenska, Key concept in public archaeology, London 2017 (cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11)

13.       A. Ricci, Attorno alla nuda pietra. Archeologia e città tra identità e progetto, Roma, Donzelli 2006

14.       G. Hardin, The tragedy of commons, “Science”, 162 (1968), pp. 1243-1248

15.       C. Vitale, I servizi aggiuntivi,appunti del  Corso di diritto amministrativo (a.a 2017/2018)

16.       C. Vitale, I servizi per il pubblico a venticinque anni dalla legge Ronchey, “Giornale di diritto amministrativo”, 3 (2018), pp. 344-358

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/10

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2021/2022

Year taught 2021/2022

Course year 1

Semestre Secondo Semestre (dal 07/03/2022 al 10/06/2022)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

there are no specific requirements for course attendance

The so-called "digital dissemination" of cultural heritage is an area that stands at the crossroads of several issues characteristic of the contemporary world. It responds to imperatives of different origins, some of them even contradictory, but which in any case must be brought together in a coherent framework.

The course will attempt to meet this imperative, first of all by placing the theme of cultural heritage in the theoretical framework of knowledge goods, thus defining its peculiarities in a now relatively well-known context of digital transformation of the more general field of knowledge, of how it is constructed, how it is transmitted, how it is preserved.

Subsequently, we will try to understand the specific reasons that impose "digital dissemination" as an indispensable tool, also in relation to the needs of physical preservation of the heritage, for a proper management of cultural heritage in a long-term perspective.

Finally, we will review the issue of participatory practices, particularly within the field of cultural heritage, examining the technological and non-technological solutions that allow its development, with a particular eye to the experiences of overseas museums.

The student must develop the tools that allow them to orient themselves in the world of digital tools, especially according to the relationship between cultural heritage and the public. The theme will be related to a rigorous framework of the concept of cultural heritage and commons

traditional lectures or via the teams platform

Oral exam.

Evaluation criteria:

•          Level of learning of the topics;

•          Quality of exposition, competence in the use of specialised lexicon, efficacy, clarity.

•          Development of a critical reflection on the theme of cultural heritage and its relation to society

•          Ability to present an original point of view on cultural heritage.

The student will be evaluated on the basis of the content presented, formal correctness, and the ability to argue their case. Innovative points of view will be encouraged, but the student must be able to support them dialectically

Digital practices in the humanities have a long history but only in more recent times have they opened up to a specific topic, that of the so-called "digital dissemination" of cultural heritage,

This has happened for various reasons that sum up many of the challenges of the contemporary world, some of them even contradictory.  An eloquent framework of these issues is well defined by the Faro Convention. Just as the Convention seeks to define a coherent framework even in the presence of divergent instances, so the course will seek to systematize all these elements through a series of theoretical stages

The first step will be to analyze the issue of cultural heritage within the theoretical framework of knowledge goods (Hess, Ostrom 2007; Mattei 2011). Today, knowledge goods are included in a context that is now quite defined, also in relation to the changes induced by digital technologies, as well as its peculiarities. Even if there are no concrete proposals to face globally these new horizons, it seems clear, and will be analyzed during the lessons, how the transformation of the modes of construction, transmission and preservation of knowledge is now at an advanced stage. A specific in-depth study will concern the peculiarities of cultural goods that, compared to other forms of knowledge goods have their own strengths and weaknesses (McGimsey 1972, Moshenska 2017, Cauvin 2016).

From these considerations we will therefore move on to the second element under analysis, because the specific reasons that make "digital dissemination" a central tool that, in addition to disseminating knowledge in itself, allows to meet the needs of physical preservation of the assets, are related to a proper management of cultural heritage in a long-term perspective. In fact, a correct and effective dissemination serves to keep the values related to cultural heritage rooted within society and thus allow society itself to bear the costs that are generated by this heritage (Montella 2016).

For this dissemination to be successful, a third point must be considered: there can be no virtuous relationship between cultural heritage and society outside a participatory framework. A section will be dedicated to these practices, with specific insights in the field of cultural heritage. It will be important to examine the solutions that allow its development, with a particular eye to the museum experiences overseas. It will also focus on the fact that such solutions do not necessarily have to be high-tech to be effective but must be based on a clear analysis of context (Simon 2010; Ford 2011; Owens 2012).

M. Terras, J. Nyhan, E. Vanhoutte (eds), Defining Digital Humanities. A Reader (2013), in part. Cap. 21

S. Schreibman; R. Siemens; J. Unsworth (eds). A New Companion to Digital Humanities. (2015), cap. 1, 2, 4, 14, 29.

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto (2011)

Ch. Hess and E.Ostrom, Understanding Knowledge as a Commons. From Theory to Practice (2007), cap. 1, 3, 11

Ch. McGimsey, Public Archaeology (1972), pp. 5-45

G. Hardin, The Tragedy of the Commons (1968)

M. Montella, Economia e gestione dell’eredità culturale (2016), in part. pp. 3-14

G. Moshenska (ed.) Key concepts in public archaeology (2017) cap. 1, 5

Th. Cauvin, Public History: A Textbook of Practice (2016) introduzione e cap. 8

W.Benjamin, The Work of Art in the Age of Mechanical Reproduction

P.Valéry, The conquest of ubiquity

J. Howe, The Rise of Crowdsourcing (2006)

T.Owens, The Crowd and The Library (2012)

T.Owens, Human Computation and Wisdom of Crowds in Cultural Heritage (2012)

P.Ford, The Web Is a Customer Service Medium (2011) https://www.ftrain.com/wwic

N.Simon, The participatory Museum (2010)

D. Quaranta, Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT. Postmedia books 2021

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2020/2021

Year taught 2021/2022

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 07/03/2022 al 10/06/2022)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

Have attended first-year GIS course or equivalent knowledge

The course introduces the realization of web applications based on GIS with particular reference to the digital diffusion of cultural heritage. The technology used will be the ArcGIS Online platform and in particular the Storymap tool and the Web appbulider.

Students will have access to the ArcGIS Online platform and necessary software. The same access will allow them to use the training tools (see below).

The objective of the course is to enable students to create GIS-based web applications related to cultural heritage.

face-to-face classes or through the Teams platform. Both traditional lectures and lab activities with student presentations are provided. There are also review sessions of the work during its preparation.

Oral exam. Presentation of the work by the candidate (including collectively in the case of group work). Discussion of outcomes

The following training resources are available for preliminary knowledge of the platform

 

Gis fundamentals and ArcGIS Pro:

 

1. GIS Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d9cd7de5edc347a71611ccc/gis-basics/

2. Get started with ArcGIS Pro

https://learn.arcgis.com/en/projects/get-started-with-arcgis-pro/

3. Cartographic Creations in ArcGIS Pro

https://www.esri.com/training/catalog/592480f42a01eb14e793d0e7/cartographic-creations-in-arcgis-pro/

 

ArcGIS Online:

4. ArcGIS Online Basics

https://www.esri.com/training/catalog/5d816c0255cf937306d2d3ef/arcgis-online-basics/

5. Make Your Own Smart Maps

https://www.esri.com/training/catalog/5b3654b442cbd2069a8a5fef/make-your-own-smart-maps/

6. Creating and Sharing GIS Content Using ArcGIS Online

https://www.esri.com/training/catalog/57630434851d31e02a43ef4d/creating-and-sharing-gis-content-using-arcgis-online/

7. Authoring 3D Scenes

https://www.esri.com/training/catalog/5e70eb2417148e49006ea3c6/authoring-3d-scenes/

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2020/2021

Anno accademico di erogazione 2020/2021

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2021 al 06/06/2021)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

possibilmente aver sostenuto l'esame di metodologia della ricerca archeologica nel corso triennale

Nel recente sviluppo della c.d. “Archeologia pubblica” in Italia, questo settore della disciplina è stato visto in potenziale contrapposizione con la sua natura “professionale” soprattutto per il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato in termini di volontariato. Si tratta di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso, un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società. 

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di orientarsi nel mondo degli sbocchi professionali sia in termini di servizi tecnici e professionali sia in relazione al rapporto fra archeologia e pubblico. Il tema sarà messo in relazione con un inquadramento rigoroso del concetto di archeologia pubblica.

lezioni frontali o via piattaforma teams

Prova orale. Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale esclusivamente utilizzando le modalità previste dal sistema VOL

La prima parte del corso sarà dedicata alla definizione dell’archeologia in termini di “risorsa comune” e alla struttura del ciclo della sua gestione. Nella seconda parte, invece, verranno focalizzati gli aspetti legati ai “professionisti della gestione” come “motore” dell’intero sistema. Verrà dunque esaminata la normativa di settore e come le disposizioni di legge strutturino (o non riescano a strutturare) il mercato dei servizi. Infine analizzeremo i principali temi del rapporto tra archeologia e società, con uno sguardo rivolto verso le nuove professioni legate all’Archeologia pubblica nella sua accezione più comune

Testi generali

M. Montella (a cura di), Economia e gestione dell’eredità culturale. Dizionario metodico essenziale, s.l.ed., Wolters Kluwer-Cedam 2016

Parte prima: Archeologia come ciclo

Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011

Ch. McGimsey, Public Archaeology. New York, Seminar Press, 1972

Parte seconda: archeologia professionale

F. Ghedini,  Archeologia preventiva, in M.L. Nava (dir.), Archeologia preventiva. Esperienze a confronto. Atti dell’incontro di studio (Salerno, 3 luglio 2009). Venosa, Osanna edizioni 2009, pp. 11-18

P. Gull, Epica, etica, etnica, pathos. Italian preventive archaeology under new and old forms of attack. In Twenty years after Malta: preventive archaeology in Europe and in Italy. Bologna, IBC 2012, pp. 103-115

P. Gull, Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo, Flaccovio 2015

P. Gull, Dalla “bonifica archeologica” alla gestione del rischio. Nuove sfide per la ricerca e la tutela. Il capitale culturale, 14 (2016), pp. 1055- 1081

R. Knobloch, La professione dell'archeologo. Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli anni Duemila. Roma, Dielle, 2017

W. Willems, M. van den Dries, Quality Management in Archaeology. Oxford, Oxbow Books, 2007

Parte terza: archeologia pubblica

G. Moshenska, Key concept in public archaeology, London 2017

A. Ricci, Attorno alla nuda pietra. Archeologia e città tra identità e progetto, Roma, Donzelli 2006

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE

Degree course DIGITAL HUMANITIES

Subject area L-ANT/10

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2020/2021

Year taught 2020/2021

Course year 1

Semestre Secondo Semestre (dal 01/03/2021 al 04/06/2021)

Language INGLESE

Subject matter COMUNE/GENERICO (999)

there are no specific requirements for course attendance

The so-called "digital dissemination" of cultural heritage is an area that is at the crossroads of several characteristic themes of the contemporary world. It responds to imperatives of different origins, some of which divergent from each other but which in any case need to be put together in a coherent framework..

The course will try to respond to this imperative, first of all by placing the theme of cultural heritage within the theoretical framework of knowledge assets, thus defining its peculiarities in a now relatively well-known context of digital transformation of the more general sector of knowledge.

Subsequently we will try to understand the specific reasons that impose “digital dissemination” as a vital tool, also in relation to the needs of physical conservation of assets, for a correct management of cultural heritage in a long-term perspective.
Finally, we will analyze examples of Italian and foreign practices in this direction

The student must develop the tools that allow them to orient themselves in the world of digital tools, especially according to the relationship between cultural heritage and the public. The theme will be related to a rigorous framework of the concept of cultural heritage and commons

traditional lectures or via the teams platform

Oral exam. Students can book for the final exam only using the methods provided by the VOL system

Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011

A. Falcone e A. D'Eredità, Archeosocial. L'archeologia riscrive il web: esperienze, strategie e buone pratiche. Dielle editore, 2018

 

Further bibliography will be provided later or during the course

DIGITAL DISSEMINATION OF CULTURAL HERITAGE (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE, DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2019/2020

Year taught 2020/2021

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 01/03/2021 al 04/06/2021)

Language INGLESE

Subject matter INTERNAZIONALE (A56)

conoscenza dei sistemi gis

preparazione di materiali multimediali e web application su base GIS

rendere lo studente in grado di organizzare testi e materiali multimediali in tema di patrimonio culturale su base geografica

esercitazioni frontali, lezioni, preparazione di un progetto in presenza o su piattaforma teams

presentazione di un progetto

A. Falcone e A. D'Eredità, Archeosocial. L'archeologia riscrive il web: esperienze, strategie e buone pratiche. Dielle editore, 2018

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 29/05/2020)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE, DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2018/2019

Year taught 2019/2020

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 29/05/2020)

Language INGLESE

Subject matter INTERNAZIONALE (A56)

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 29/05/2020)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea BENI CULTURALI

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea

Crediti 9.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0

Per immatricolati nel 2019/2020

Anno accademico di erogazione 2019/2020

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 24/02/2020 al 29/05/2020)

Lingua ITALIANO

Percorso ARCHEOLOGICO (A68)

METODOLOGIA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)
ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 04/03/2019 al 07/06/2019)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Nel recente sviluppo della c.d. “Archeologia pubblica” in Italia, questo settore della disciplina è stato visto in potenziale contrapposizione con la sua natura “professionale” soprattutto per il ruolo che la Convenzione di Faro riserva al coinvolgimento dei cittadini, di norma declinato in termini di volontariato. Si tratta di una falsa contrapposizione basata su una imprecisa comprensione della natura di “ciclo” dell’archeologia nel suo complesso, un insieme di funzioni, compiti ed azioni che integrano in modo organico tutte le componenti della società. La prima parte del corso sarà dunque dedicata alla definizione dell’archeologia in termini di “risorsa comune” e alla struttura del ciclo della sua gestione. Nella seconda parte, invece, verranno focalizzati gli aspetti legati ai “professionisti della gestione” come “motore” dell’intero sistema. Verrà dunque esaminata la normativa di settore e come le disposizioni di legge strutturino (o non riescano a strutturare) il mercato dei servizi. Infine analizzeremo i principali temi del rapporto tra archeologia e società, con uno sguardo rivolto verso le nuove professioni legate all’Archeologia pubblica nella sua accezione più comune

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di orientarsi nel mondo degli sbocchi professionali sia in termini di servizi tecnici e professionali sia in relazione al rapporto fra archeologia e pubblico. Il tema sarà messo in relazione con un inquadramento rigoroso del concetto di archeologia pubblica.

L’insegnamento si compone di lezioni frontali.

La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.

Prova orale.

F. Ghedini,  Archeologia preventiva, in M.L. Nava (dir.), Archeologia preventiva. Esperienze a confronto. Atti dell’incontro di studio (Salerno, 3 luglio 2009). Venosa, Osanna edizioni 2009, pp. 11-18

P. Gull, Epica, etica, etnica, pathos. Italian preventive archaeology under new and old forms of attack. In Twenty years after Malta: preventive archaeology in Europe and in Italy. Bologna, IBC 2012, pp. 103-115

P. Gull, Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo, Flaccovio 2015

P. Gull, Dalla “bonifica archeologica” alla gestione del rischio. Nuove sfide per la ricerca e la tutela. Il capitale culturale, 14 (2016), pp. 1055- 1081

Ch. Hess, E. Ostrom (a cura di), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Milano, Bruno Mondadori 2009

L. Malnati, La verifica preventiva dell'interesse archeologico. Aedon, 3 (2005)

U. Mattei, Beni comuni. Un manifesto, Bari, Laterza 2011

M. Montella (a cura di), Economia e gestione dell’eredità culturale. Dizionario metodico essenziale, s.l.ed., Wolters Kluwer-Cedam 2016

G. Moshenska, Key concept in public archaeology, London 2017

A. Ricci, Attorno alla nuda pietra. Archeologia e città tra identità e progetto, Roma, Donzelli 2006

W. Willems, M. van den Dries, Quality Management in Archaeology. Oxford, Oxbow Books, 2007

ARCHEOLOGIA PROFESSIONALE E ARCHEOLOGIA PUBBLICA (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE,DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2017/2018

Year taught 2018/2019

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 04/03/2019 al 07/06/2019)

Language INGLESE

Subject matter INTERNAZIONALE (A56)

Il corso si propone di introdurre allo sviluppo di applicazioni web basate su mappa per la comunicazione e divulgazione scientifica rete

Lo studente deve sviluppare gli strumenti che consentano di sviluppare una applicazione su piattaforma webgis

laboratorio ed esercitazione

Verifica del risultato finale

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0

Per immatricolati nel 2018/2019

Anno accademico di erogazione 2018/2019

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 04/03/2019 al 07/06/2019)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Nozioni di base di scavo archeologico

Leggi della stratigrafia ed esercizi di Matrix

Principi della stratigrafia archeologica. Redazione di un diagramma Periodizzazione Datazione

Lezioni su piattaforma moodle. Esercizi e verifiche online. Correzione e discussione in aula

Esercizi di verifica. Correttezza della redazione

La verbalizzazione di n. 1 CFU avrà luogo in coincidenza con le date stabilite per gli appelli di Archeologia Professionale

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE,DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2016/2017

Year taught 2017/2018

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 26/02/2018 al 25/05/2018)

Language INGLESE

Subject matter INTERNAZIONALE (A56)

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno accademico di erogazione 2017/2018

Anno di corso 1

Semestre Primo Semestre (dal 25/09/2017 al 19/01/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2017/2018

Anno accademico di erogazione 2017/2018

Anno di corso 1

Semestre Primo Semestre (dal 25/09/2017 al 19/01/2018)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)
GIS LABORATORY

Degree course EUROPEAN HERITAGE,DIGITAL MEDIA AND THE INFORMATION SOCIETY

Subject area L-ANT/07

Course type Laurea Magistrale

Credits 6.0

Teaching hours Ore totali di attività frontale: 42.0

For matriculated on 2015/2016

Year taught 2016/2017

Course year 2

Semestre Secondo Semestre (dal 20/02/2017 al 20/05/2017)

Language INGLESE

Subject matter INTERNAZIONALE (A56)

GIS LABORATORY (L-ANT/07)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 12.0

Per immatricolati nel 2016/2017

Anno accademico di erogazione 2016/2017

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 20/02/2017 al 20/05/2017)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2016/2017

Anno accademico di erogazione 2016/2017

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 20/02/2017 al 20/05/2017)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 12.0

Per immatricolati nel 2015/2016

Anno accademico di erogazione 2015/2016

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2016 al 06/06/2016)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0

Per immatricolati nel 2015/2016

Anno accademico di erogazione 2015/2016

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2016 al 06/06/2016)

Lingua ITALIANO

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2014/2015

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 02/03/2015 al 30/05/2015)

Lingua

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Sede Lecce - Università degli Studi

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2014/2015

Anno accademico di erogazione 2014/2015

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 02/03/2015 al 30/05/2015)

Lingua

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Sede Lecce - Università degli Studi

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI METODOLOGIA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 1.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2013/2014

Anno accademico di erogazione 2013/2014

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2014 al 06/06/2014)

Lingua

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Sede Lecce - Università degli Studi

LABORATORIO DI METODOLOGIA (L-ANT/10)
METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA

Corso di laurea ARCHEOLOGIA

Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10

Tipo corso di studio Laurea Magistrale

Crediti 6.0

Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0

Per immatricolati nel 2013/2014

Anno accademico di erogazione 2013/2014

Anno di corso 1

Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2014 al 06/06/2014)

Lingua

Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)

Sede Lecce - Università degli Studi

METODOLOGIA E TECNICA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA (L-ANT/10)

Pubblicazioni

GÜLL (P.). - Ceramica invetriata, Ceramica acroma. In : PANI ERMINI (L.), DE POMPEIS (C.) dir. - Materiali ceramici dal recinto fortificato di Rovere (L'Aquila), Quaderni del Museo delle Genti d'Abruzzo, 15 (1988), p. 39-44.

GÜLL (P.). - Antibes, chapelle du Saint-Esprit. In: Un goût d'Italie. Céramiques et céramistes italiens en Provence du Moyen âge au XXème siècle, Catalogue de l’exposition. Aubagne, Narration, 1993, p. 43-44.

GÜLL (P.). - Produzioni ceramiche dagli scavi delle Terme romane di Aosta. Nota preliminare. Archeologia Medievale, XX (1993), p. 569-577.

GÜLL (P.). - Maximis montibus circumdata: échos alpins et faciès de la région du Pô dans la céramique d'Aoste entre les XIIe et XVIIIe siècles d'après les fouilles du couvent de Saint-François. Etudes Savoisiennes, 2 (1993), p. 103-131.

GÜLL (P.). - L'artigianato della ceramica tra Piemonte e Provenza alla fine del medioevo. Qualche riflessione. Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, 104, 1 (1996), p. 345-354.

GÜLL (P.). - Fornaci di ceramica e organizzazione del lavoro a Roma tra basso medioevo ed epoca moderna: fonti scritte e documentazione archeologica. In : DE BOE (G.), VARHAEGHE (F.) dir. - Material Culture in Medieval Europe. Papers of the "Medieval Europe Brugge 1997" Conference. Vol. 7, Zellik, 1997, p. 107-111. http://www.traiano.com/testi_html/appr_fornaci/art01/index.htm

GÜLL (P.). - Urbe e territorio. La dialettica tra produzioni ed importazioni di ceramica nell'approvvigionamento di Roma: un esempio dalle fonti e dai dati archeologici. In : La céramique médiévale en Méditerranée, VIe Congrès, Aix-en-Provence, 1995, Aix-en-Provence Narrations ed. 1997, p. 563-574. http://www.traiano.com/testi_html/appr_fornaci/art02/index.htm

GÜLL (P.). - Le botteghe dei vasai a Roma tra XV e XVI secolo. L'apporto delle fonti scritte. In : De Minicis (E.) dir. - Le ceramiche di Roma e del Lazio in età medievale e moderna. Atti del III Convegno di Studi(Roma 19-20 aprile 1996), Roma, 1998, p. 43-48. http://fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/Download/Autori_G/RM-Gull-Vasai.zip

GÜLL (P.). - Produzione e commercio di ceramica a Roma alla fine del Quattrocento: vasai romani e fiscalità comunale. In : Centri di produzione, botteghe e committenza. Fonti d’Archivio, evidenza archeologica e studi ceramologici. Atti del XXVIII Convegno internazionale della ceramica (Albisola, 26-28 maggio 1995), Firenze, 1998, p. 79-86.

GÜLL (P.). - I documenti per la storia della produzione, http://www.traiano.com/testi_html/appr_fornaci/giovannino.htm, 1999.

GÜLL (P.), PATILLI (T.). - L’artigianato ritrovato: la manifattura della terra a Gallese tra XV e XVI secolo, Gallese, 2000.

GÜLL (P.). - Dalla campagna alla Città: una rete di distribuzione della ceramica nel Lazio all’inizio dell’età moderna. In : PÉTREQUIN (P.), FLUZIN (Ph.), THIRIOT (J.), BENOIT (P.) dir.- Arts du feu et productions artisanales. XXèmes Rencontres internationales d'Antibes, Antibes, 2000, p. 311-322.

GÜLL (P.), PATILLI (T.). - L’artigianato della ceramica a Gallese: fonti d’archivio, uomini, strutture e materiali. Daidalos. Studi e ricerche del Dipartimento di Scienze del mondo antico, 3 (2001), p. 301-348.

GÜLL (P.), FRONTI (D.), ROMAGNOLI (G.), WICK (F.). - Viterbo, indagini archeologiche 1997-1999: nuovi dati per la topografia urbana e la cultura materiale. Archeologia Medievale, XXVIII (2001), p. 275-294.

MAETZKE (G.), CALABRIA (M.E.), FRONTI (D.), GÜLL (P.), PANICHI (F.), PATILLI (T.), PREGAGNOLI (S.), ROMAGNOLI (G.), SCAIA (F.), VARANO (M.). - Ferento (Viterbo), indagini archeologiche nell'area urbana (1994-2000). Archeologia Medievale, XXVIII (2001), p. 295-322.

GÜLL (P.). - Fonti scritte e archeologia delle produzioni artigianali. Un esempio. Quaderni del Museo della ceramica di Cutrofiano, 6 (2001), p. 11-34.

GÜLL (P.). - Sistemi di misurazione lineari e ponderali (mondo tardoantico e medioevo). In : Treccani 2000. Il mondo dell'archeologia, II, Roma, 2002, s.v.

GÜLL (P.). - Il ruolo delle produzioni esterne nella formazione del patrimonio decorativo romano: il caso della maiolica policroma. In : DE MINICIS (E.), MAETZKE (G.) dir. - Le ceramiche di Roma e del Lazio in età medievale e moderna. Atti del IV Convegno di Studi(Viterbo, 22-23 maggio 1998), Roma, 2002, p. 67-70.

GÜLL (P.), SCAIA (F.). - Ferento, civitas splendidissima. Storie, reperti e immagini di un’antica città della Tuscia. Catalogo della mostra (Viterbo, 15 novembre 2002-15 febbraio 2003), Viterbo, 2002.

GÜLL (P.). - Ferento. Civitas splendidissima. Archeologia viva, 22, n. 97 n.s. (gennaio-febbraio 2003), p. 48-59.

GÜLL (P.). - Roma nel Rinascimento : un caso di autoconsumo?, in BAKIRTZIS (CH.) dir. - Actes du VIIe Congrès International sur la Céramique Médiévale en Méditerranée (Thessaloniki, 11-16 Octobre 1999). Athènes, 2003, p. 421-426.

GÜLL (P.). - L'industrie du quotidien. Production, importations et consommation de la céramique à Rome entre XIVe et XVIe siècle. Roma, 2003 (Collection de l'Ecole Française de Rome, 314) http://digital.casalini.it/272830596X

MAETZKE (G.), GÜLL (P.), CALABRIA (M.E.), PATILLI (T.), ROMAGNOLI (G.). - Ferento: trasformazioni di un contesto urbano fra tarda antichità e bassomedioevo. In : LUSUARDI SIENA (S.) dir. - Fonti archeologiche e iconografiche per la storia e la cultura degli insediamenti nell’altomedioevo. Atti delle giornate di studio (Milano-Vercelli, 21-22 marzo 2002), Milano, 2003, p. 91-122.

GÜLL (P.). - Ricerche sulle organizzazioni medievali di mestiere nel XX secolo tra continuità e rottura. In : DE SENA (E.C.), DESSALES (H.) dir. - Archaeological methods and approaches: Ancient Industry and Commerce in Italy (Atti del convegno. Roma, American Academy-Ecole Française, aprile 2002), Oxford, 2004, p. 300-305 (BAR, int. ser. 1262).

GÜLL (P.). - Il Convento S. Maria del Carmine a Lecce: scavi 2003. Archeologia Postmedievale, 8 (2004), p. 151-161.

GÜLL (P.). - La ceramica di importazione a Roma tra Quattrocento e Cinquecento: linee di commercio e tendenze di mercato. In : Roma donne libri tra Medioevo e Rinascimento. In ricordo di Pino Lombardi. Roma, 2004, p. 303-315.

GÜLL (P.). - L’artigianato della ceramica come indicatore socio-economico nell’Italia mediterranea tardomedievale: mutamenti stilistici, trasferimenti di tecnologie, articolazione dei commerci. In : MERGER (M.) dir. - Transferts de technologies en Méditerranée. Paris, 2006, p. 127-144.

GÜLL (P.). - I vasai del Rione Monti all'inizio dell'Età moderna. In : MENEGHINI (R.), SANTANGELI VALENZANI (R.) dir.- Roma. Lo scavo di Fori Imperiali, 1995-2000. I contesti ceramici. Roma 2006 (Collection de l'Ecole Française de Rome, 365), p. 121-126

GÜLL (P.). - The industry of everyday life: men, economy and society in the material culture of an European capital (13th-16th centuries). Archeologia polona, 44 (2006), p. 365-380

GÜLL (P.) dir.- Lecce, ex convento del Carmine. Un’associazione di reperti ceramici, vitrei, faunistici e botanici in un silo del XIV secolo. Archeologia Medievale XXXIV (2007), p. 147-168.

GÜLL (P.) dir.- Roca nel basso Medioevo. Strutture abitative e cultura materiale in un centro urbano dell’Adriatico meridionale. Archeologia Medievale XXXV (2008), p. 381-426. 

GÜLL (P.). - Gli scavi dell’area nordoccidentale del Foro romano (1980-1995): temi, problemi e prospettive di ricerca. In : Metodologia, insediamenti urbani e produzioni. Il contributo di Gabriella Maetzke e le attuali prospettive delle ricerche. Atti del Convegno Internazionale in memoria di Gabriella Maetzke (Viterbo, 25-27 novembre 2004), Viterbo 2008, p. 519-528.

GÜLL (P.). - Il quadro giuridico della produzione di ceramica in Europa Mediterranea : elementi per l’aera italiana. In : Actas das 4.as Jornadas de Cerâmica Medieval e Pos-Medieval (Tondela, 24 a 27 de outubro de 2000), 2008, p. 531-552

GÜLL (P.). – Compte rendu du volume D’Andrea (A.). - Documentazione archeologica, standard e trattamento informatico. Budapest 2006. Archeologia Postmedievale 12 (2008), p. 193-198.

GÜLL (P.). – L’artigianato della ceramica in Età tardomedievale e moderna nell’area tarantina: ipotesi per una lettura archeologica delle fonti scritte e cartografiche. In : D’Angela (C.), Ricci (F.) dir.- Il Castello aragonese di Taranto. Studi e ricerche 2004-2006. Atti del II seminario (Taranto, Castello aragonese, 6-7 giugno 2007. Taranto 2009, p. 405-417.

GÜLL (P.). - Chi ha paura della metodologia? Considerazioni a margine di Archeologia Classica di Andrea Carandini . “Archeologia Postmedievale” 13 (2009), p. 229-240

GÜLL (P.). - La ceramica dei contesti bassomedievali e rinascimentali di via del Foro Romano . “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma”, 111 (2010), p. 157-224

GÜLL (P.). - Verso un'archeologia sostenibile. Riflessioni a trent'anni da Rabies archaeologorum. In: Risorse naturali e attività produttive. Ferento a confronto con altre realtà. II Convegno di Studi in memoria di Gabriella Maetzke (Viterbo, 27 - 28 Aprile 2010), Viterbo 2011, p. 19-33

GÜLL (P.). - Lecce tra Tardomedioevo ed Età moderna. Considerazioni alla luce delle recenti ricerche di archeologia urbana. “Archeologia Postmedievale”, 15 (2011) p. 171-193

BIANCHI (M.E.), , DELLA PENNA (V.), GÜLL (P.), KULJA (E.), TAGLIENTE (P.). - I materiali ceramici degli scavi di Roca (Melendugno, Lecce):nuovi elementi per la conoscenza della ceramica tardomedievale nella Puglia meridionale. In Atti del IX Congresso Internazionale AIECM2. Venezia 2012, pp. 349-351 

GÜLL (P.). - Epica, etica, etnica, pathos. Italian preventive archaeology under new and old forms of attack. In Twenty years after Malta: preventive archaeology in Europe and in Italy. Bologna 2012, pp. 103-115

GÜLL (P.). - Archeologia preventiva. Il Codice appalti e la gestione del rischio archeologico. Palermo 2015

BOCCADAMO (M.), GÜLL (P.). - Il dato è tratto. Utilità e limiti dei dati di ricerca. In R.Auriemma (a cura di) La democrazia della conoscenza. Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni? Atti del convegno (Trieste, 28-29 gennaio 2016), Udine 2017, pp.89-99.

GÜLL (P.). - Dalla “bonifica archeologica” alla gestione del rischio. “Il capitale culturale”, vol. 14 (2016), pp.1055-1081

CRISTIANO (D), GÜLL (P.), LAZZARI (M.), MENDICINO (G.), MODICA (G.), SALERNO (G.). - GIS Day Calabria. Atti del convegno (Cosenza, 4 dicembre 2019). Rende 2019

Risorse correlate

Documenti