Girolamo FIORENTINO
Professore I Fascia (Ordinario/Straordinario)
https://www.unisalento.it/people/girolamo.fiorentino
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Dipartimento di Beni Culturali
Edificio ex INAPLI - Via Dalmazio Birago, 64 - LECCE (LE)
Ufficio, Piano terra
Telefono +39 0832 29 5540
Professore Associato L-Ant10
Corsi di Laurea triennale (Beni Culturali)
- Archeobotanica (Indirizzo Tecnologico)
- Laboratorio di Archeobotanica (Indirizzo Tecnologico)
Corso di Laurea magistrale (Archeologia)
- Archeobotanica: Paleoambiente ed ecologia del mondo antico (Archeologia)
- Laboratorio di Archeobotanica: Paleoambiente ed ecologia del mondo antico (Archeologia)
Scuola di Specializzazione in Archeologia
- Bioarcheologia (Modulo A)
Dipartimento di Beni Culturali
Edificio ex INAPLI - Via Dalmazio Birago, 64 - LECCE (LE)
Ufficio, Piano terra
Telefono +39 0832 29 5540
Professore Associato L-Ant10
Corsi di Laurea triennale (Beni Culturali)
- Archeobotanica (Indirizzo Tecnologico)
- Laboratorio di Archeobotanica (Indirizzo Tecnologico)
Corso di Laurea magistrale (Archeologia)
- Archeobotanica: Paleoambiente ed ecologia del mondo antico (Archeologia)
- Laboratorio di Archeobotanica: Paleoambiente ed ecologia del mondo antico (Archeologia)
Scuola di Specializzazione in Archeologia
- Bioarcheologia (Modulo A)
dopo le lezioni o nello studio previo appuntamento.
Studio: via Dalmazio Birago, 64 Lecce (I piano nuovo edificio) Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia : via Dalmazio Birago, 64 Lecce (I piano nuovo edificio) https://bbcc.unisalento.it/lap tel. 0832 295632
Didattica
A.A. 2023/2024
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Per immatricolati nel 2023/2024
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Per immatricolati nel 2023/2024
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
A.A. 2022/2023
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
A.A. 2021/2022
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
A.A. 2020/2021
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso ARCHEOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
A.A. 2019/2020
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
A.A. 2018/2019
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso ARCHEOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Tipo corso di studio Laurea
Lingua ITALIANO
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno di corso 2
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso TECNOLOGICO
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Lingua ITALIANO
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno di corso 1
Struttura DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 18/09/2023 al 12/01/2024)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Obiettivo principale del corso è la conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si svolge con lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Gli studenti potranno prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL nelle finestre di appelli previsti dal calendario didattico.
Gli studenti si ricevono al termine di ogni lezione; è possibile, inoltre, concordare con il docente un giorno e una fascia oraria differenti formulando la richiesta tramite email: girolamo.fiorentino@unisalento.it
Il corso si articola in diverse unità didattiche, riassumibili in:
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
In particolare, per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2023/2024
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 18/09/2023 al 12/01/2024)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
- Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
- Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Gli studenti potranno prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL nelle finestre di appelli previsti dal calendario didattico.
Gli studenti si ricevono al termine di ogni lezione; è possibile, inoltre, concordare con il docente un giorno e una fascia oraria differenti formulando la richiesta tramite email: girolamo.fiorentino@unisalento.it
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le variazioni della vegetazione ed i rapporti con l’Uomo; le variazioni della vegetazione ed il clima tra Pleistocene ed Olocene; categorie di resti vegetali e diversi bacini di provenienza; indicatori antropici; le sequenze polliniche continentali e marine dell’Italia meridionale; i dati antracologici e le variazioni della vegetazione in alcune aree campione con riferimento alle fasi di frequentazione antropica in alcuni contesti archeologici dal Paleolitico al Medioevo; i macroresti vegetali (semi e frutti), la ricostruzione della dieta a base vegetale e delle modalità di coltivazione.
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
a) Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
b) Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
c) Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
a) Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
b) Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
c) Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
d) Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
e) Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
f) Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
g) Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alla preparazione delle tesine verrà fornito nel corso delle lezioni.
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2023/2024
Anno accademico di erogazione 2023/2024
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 18/09/2023 al 12/01/2024)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Non è previsto nessun prerequisto per l’ammissione alle attività di laboratorio
Attraverso le attività di Laboratorio si intendendono chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici rinvenuti nello scavo archeologico.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti potranno prenotarsi per l’idoneità finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL nelle finestre di appelli previsti dal calendario didattico.
Gli studenti si ricevono al termine di ogni lezione; è possibile, inoltre, concordare con il docente un giorno e una fascia oraria differenti formulando la richiesta tramite email: girolamo.fiorentino@unisalento.it
Le attività di Laboratorio serviranno a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione attraverso tecniche micro e macroscopiche; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Per una introduzione:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Nel corso delle attività di Laboaratorio verranno inoltre utilizzati i principali atlanti di determinazione di semi e frutti e di anatomia del legno.
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Le date sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Modalità di valutazione degli studenti
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Le date degli appelli sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
Modalità di valutazione degli studenti
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa. Anna Maria Grasso (cultore materia)
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2022/2023
Anno accademico di erogazione 2022/2023
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
nessuno
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Le date degli appelli sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
Prerequisiti
nessuno
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti .
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Anna Maria Grasso (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 20/09/2021 al 14/01/2022)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Le date sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Modalità di valutazione degli studenti
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 20/09/2021 al 14/01/2022)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Le date degli appelli sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
Modalità di valutazione degli studenti
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa. Anna Maria Grasso (cultore materia)
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 20/09/2021 al 14/01/2022)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
nessuno.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Le date degli appelli sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento.
Prerequisiti
nessuno.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2021/2022
Anno accademico di erogazione 2021/2022
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 20/09/2021 al 14/01/2022)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
nessuno
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Le date degli appelli sono in attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
Prerequisiti
nessuno
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti .
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Anna Maria Grasso (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 54.0
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 21/09/2020 al 15/01/2021)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (eventualmente in modalità mista), che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (o in modalità mista), che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Modalità di valutazione degli studenti
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 30/09/2020 al 25/01/2021)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (o in forma mista), che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (o in modalità mista), che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Bibliografia
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
Modalità di valutazione degli studenti
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa. Anna Maria Grasso (cultore materia)
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente.
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Anno di corso 2
Semestre Secondo Semestre (dal 01/03/2021 al 04/06/2021)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
nessuno.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali (o in modalità mista) assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
Prerequisiti
nessuno.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Anno di corso 2
Semestre Secondo Semestre (dal 01/03/2021 al 04/06/2021)
Lingua ITALIANO
Percorso ARCHEOLOGICO (A68)
nessuno.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali (o in modalità mista) assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto.
Prerequisiti
nessuno.
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento.
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal/i credito/i formativo/i.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Giorgia Aprile (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2020/2021
Anno accademico di erogazione 2020/2021
Anno di corso 1
Semestre Secondo Semestre (dal 03/03/2021 al 06/06/2021)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
nessuno
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali (o in modalità mista) assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto
Prerequisiti
nessuno
Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento
Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Bibliografia
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti .
Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte le ore previste dal credito formativo.
Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Date degli esami
In attesa di approvazione del Calendario didattico.
Commissione
Presidente: Girolamo Fiorentino. Altri docenti: Prof.ssa Milena Primavera e Dr.ssa Anna Maria Grasso (cultore materia)
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2019 al 17/01/2020)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
1) Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Bibliografia:
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
2) Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
3) Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
4) Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
5) Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
6) Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
7) Modalità di valutazione degli studenti
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
8) Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2019 al 17/01/2020)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le variazioni della vegetazione ed i rapporti con l’Uomo; le variazioni della vegetazione ed il clima tra Pleistocene ed Olocene; categorie di resti vegetali e diversi bacini di provenienza; indicatori antropici; le sequenze polliniche continentali e marine dell’Italia meridionale; i dati antracologici e le variazioni della vegetazione in alcune aree campione con riferimento alle fasi di frequentazione antropica in alcuni contesti archeologici dal Paleolitico al Medioevo.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
a) Presentazione e obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le variazioni della vegetazione ed i rapporti con l’Uomo; le variazioni della vegetazione ed il clima tra Pleistocene ed Olocene; categorie di resti vegetali e diversi bacini di provenienza; indicatori antropici; le sequenze polliniche continentali e marine dell’Italia meridionale; i dati antracologici e le variazioni della vegetazione in alcune aree campione con riferimento alle fasi di frequentazione antropica in alcuni contesti archeologici dal Paleolitico al Medioevo.
Bibliografia:
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
b) Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
c) Prerequisiti
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
5) Docenti coinvolti nel modulo didattico
Oltre al titolare del corso, prof. Girolamo Fiorentino, potranno essere coinvolti nell’insegnamento in oggetto docenti esterni, che svilupperanno temi specifici dell’argomento studiato in modalità seminariale.
6) Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali, che prevedono il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
7) Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati, e dal materiale messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso della lezione.
8) Modalità di valutazione degli studenti
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
9) Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
4) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
5) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2019 al 17/01/2020)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
nessuno
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
1) Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
2) Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
3) Prerequisiti
nessuno
4) Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento
5) Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
6) Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti .
7) Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
8) Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2019/2020
Anno accademico di erogazione 2019/2020
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 23/09/2019 al 17/01/2020)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
nessuno
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
1) Presentazione e obiettivi del corso
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
2) Conoscenze e abilità da acquisire
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
3) Prerequisiti
nessuno
4) Docenti coinvolti nel modulo didattico
Solo il docente di riferimento
5) Metodi didattici e modalità di esecuzione delle lezioni
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
6) Materiale didattico
Il materiale didattico è costituito da materiale archeobotanico e di confronto messo a disposizione degli studenti .
7) Modalità di valutazione degli studenti
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
8) Modalità di prenotazione dell’esame e date degli appelli
Gli studenti possono verbalizzare l’idoneità di preferenza utilizzando le modalità previste dal sistema VOL
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 24/09/2018 al 25/01/2019)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (24 ore), che prevede il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi archeobotanica;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso delle discipline della Bioarcheologia con particolare riferimento all’Archeobotanica ed agli aspetti applicativi in ambito archeologico, sia in chiave paleoecologica sia rispetto alla ricostruzione delle pratiche agricole ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
Oltre a questi la lettura di uno o più testi da concordare con il docente.
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 24/09/2018 al 25/01/2019)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere almeno una conoscenza generale delle scienze naturali (livello scolastico) e delle problematiche dello scavo archeologico e delle variazioni dell’ambiente nel corso del Quaternario. E’ auspicabile che conosca almeno una lingua straniera che gli permetta l’autonoma consultazione di letteratura secondaria in una delle lingue europee.
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le variazioni della vegetazione ed i rapporti con l’Uomo; le variazioni della vegetazione ed il clima tra Pleistocene ed Olocene; categorie di resti vegetali e diversi bacini di provenienza; indicatori antropici; le sequenze polliniche continentali e marine dell’Italia meridionale; i dati antracologici e le variazioni della vegetazione in alcune aree campione con riferimento alle fasi di frequentazione antropica in alcuni contesti archeologici dal Paleolitico al Medioevo.
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici e da sequenze naturali.
Lo studente inoltre, alla fine del corso, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti)
– capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza)
– capacità di comunicare efficacemente (trasmettere idee in forma sia orale sia scritta in modo chiaro e corretto, adeguate all'interlocutore)
– capacità di sviluppare idee, progettarne e organizzarne la realizzazione.
L’insegnamento si compone solo di lezioni frontali (42 ore), che prevede il coinvolgimento diretto dello studente, chiamato ad approfondire un aspetto del programma e a presentarlo al docente e ai colleghi anche sotto forma di tesina o presentazione Power Point.
La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
a. Prova orale con votazione in trentesimi
L’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
o Conoscenza dei principali tecniche e metodologie dell’analisi dei resti vegetali;
o Conoscenza approfondita dei diversi casi-studio presentati nel corso
Lo studente viene valutato in base ai contenuti esposti, alla correttezza formale e dottrinale, alla capacità di argomentare le proprie tesi.
b. Seminari svolti in classe
Criteri di valutazione delle attività seminariali:
– Coerenza dei contenuti
– Capacità espositiva e proprietà di linguaggio
– Ricorso a strumenti di supporto (Powerpoint, Handout, Abstract, etc.)
– Conoscenza dei testi originali e delle fonti
– Conoscenza della letteratura secondaria
– Rispetto dei tempi stabiliti per la presentazione
– Capacità di lavorare in gruppo
Il corso si propone di fornire un quadro esteso dell’Archeobotanica e degli aspetti applicativi in ambito archeologico, soprattutto in chiave paleoecologica ed in genere sul rapporto Uomo-Ambiente vegetale.
Introduzione alla disciplina: Terminologia e storia della disciplina; inquadramento nell'ambito della ricerca archeologica e delle scienze naturali; l'archeobotanica come disciplina archeologica e paleoambientale; storia delle ricerche in Italia.
Materiali e metodi di studio: i resti vegetali nello scavo archeologico e nelle sequenze naturali; modalità di conservazione nel deposito; processi di fossilizzazione; micro e macro fossili; tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati.
Le variazioni della vegetazione ed i rapporti con l’Uomo; le variazioni della vegetazione ed il clima tra Pleistocene ed Olocene; categorie di resti vegetali e diversi bacini di provenienza; indicatori antropici; le sequenze polliniche continentali e marine dell’Italia meridionale; i dati antracologici e le variazioni della vegetazione in alcune aree campione con riferimento alle fasi di frequentazione antropica in alcuni contesti archeologici dal Paleolitico al Medioevo.
Per una introduzione agli argomenti del corso si consiglia la seguente bibliografia:
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) La lettura di pagine selezionate da uno di questi manuali per quanto riguarda l’archeobotanica:
in italiano:
- Di Pasquale G., 2011: Che cos’è l’archeobotanica. Carocci Editore, Le Bussole;
- Caramiello R., Arobba D., 2003: Manuale di archeobotanica. Metodiche di recupero e studio. Franco Angeli Editore;
- Caneva G., 2005: La biologia vegetale per i beni culturali. Vol. II, Conoscenza e Valorizzazione. Nardini Editore;
in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco (per facilitare l’apprendimento di studenti Erasmus):
- Renfrew Jane M., 1973: Palaeoethnobotany. The prehistoric food plants of the Near East and Europe. Columbia University Press, New York
- Pearsall Deborah M., 1989: Paleoethnobotany. A Handbook of procedures. Academic Press Inc.
- Jacomet S., Kreuz A., 1999: Archäobotanik. Aufgaben, Methoden und Ergebnis vegetations- und agrargeschichtlicher Forschung. Verlag Eugen Ulmer, Stuttgart
- Hastorf Ch.A., Popper V.S., 1988: Current Paleoethnobotany. Analytical Methods and Cultural Interpretations of Archaeological Plant Remains. The University of Chicago Press
- Bourquin-Mignot Ch., Brochier J.-E., Chabal L., Crozat S., Fabre L., Guibal F., Marinval Ph., Richard H., Terral J.-F., Théry-Parisot I., 1999: La Botanique. Editions Errance
- Buxó R., 1997: Arquelogía de las plantas. Crítica
- Buxó R., Piqué R., 2008: Arqueobotánica. Los usos de las plantas en la península Ibérica. Ariel
4) Ulteriore materiale bibliografico relativo alle ricostruzioni paleoambientali verrà fornito nel corso delle lezioni e messo a disposizione nel sito Docente
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 24/09/2018 al 25/01/2019)
Lingua ITALIANO
Percorso ARCHEOLOGICO (A68)
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 2.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 20.0
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 24/09/2018 al 25/01/2019)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 10.0
Per immatricolati nel 2018/2019
Anno accademico di erogazione 2018/2019
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 24/09/2018 al 25/01/2019)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Conoscenza delle principali metodologie di studio dei reperti botanici provenienti da scavi archeologici.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
Lo studente inoltre, alla fine delle attività di laboratorio, avrà acquisito le seguenti competenze trasversali:
– capacità di recuperare e selezionare materiale botanico da sedimento proveniente da scavi archeologici;
– capacità di individuare elementi discriminanti per riconoscere i diversi tipi di cereali;
– capacità di riconoscere i diversi caratteri anatomici leggibili sui frammenti di tessuto legnoso combusto;
L’attività di Laboratorio consiste in una serie di lezioni frontali assieme al docente e a una serie di ore di osservazione personale dello studente sui materiali messi a disposizione.
Nessuna valutazione solo “idoneità” se si sono svolte tutte e 25 le ore previste dal credito formativo.
Le attività di Laboratorio servono a chiarire e mostrare le principali metodologie di studio dei reperti botanici; determinazione e tecniche di campionamento; modalità di trattamento del sedimento, flottazione, setacciatura in acqua, setacciatura a secco; criteri di identificazione, biometria e studio morfologico; principi di anatomia vegetale; analisi dei dati ed interpretazione dei risultati, metodi di rappresentazione ed elaborazione dei dati..
1) Nisbet R., 1990, Paletnobotanica, in Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 277- 309.
2) Castelletti L., 1990, Legni e carboni in archeologia,Mannoni T., Molinari A. (a cura di): Scienze in archeologia, II Ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena), 7-19 novembre 1988. Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti – Sezione Archeologia – Università di Siena, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 321-394.
Entrambi gli articoli sono anche reperibili su Internet (solo testo) all’indirizzo:
http://192.167.112.135/NewPages/COLLANE/TESTIQDS/scienze/
o nel materiale didattico del sito docente
3) Renfrew C., Bahn P. 2018, Archeologia. Teoria, metodi e pratica. Zanichelli (terza edizione italiana), capp. 6 – 7- pp. 227-284
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Per immatricolati nel 2016/2017
Anno accademico di erogazione 2017/2018
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 25/09/2017 al 19/01/2018)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
ARCHEOBOTANICA:METODOLOGIA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2017/2018
Anno accademico di erogazione 2017/2018
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 25/09/2017 al 19/01/2018)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 12.0
Per immatricolati nel 2016/2017
Anno accademico di erogazione 2017/2018
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 25/09/2017 al 19/01/2018)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 9.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 72.0
Per immatricolati nel 2015/2016
Anno accademico di erogazione 2016/2017
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 26/09/2016 al 20/01/2017)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2016/2017
Anno accademico di erogazione 2016/2017
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 26/09/2016 al 20/01/2017)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
ARCHEOBOTANICA:PALEOAMBIENTE ED ECOLOGIA DEL MONDO ANTICO (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea BENI CULTURALI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 12.0
Per immatricolati nel 2015/2016
Anno accademico di erogazione 2016/2017
Anno di corso 2
Semestre Primo Semestre (dal 26/09/2016 al 20/01/2017)
Lingua ITALIANO
Percorso TECNOLOGICO (A69)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 42.0
Per immatricolati nel 2015/2016
Anno accademico di erogazione 2015/2016
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 30/09/2015 al 25/01/2016)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 12.0
Per immatricolati nel 2015/2016
Anno accademico di erogazione 2015/2016
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 30/09/2015 al 25/01/2016)
Lingua ITALIANO
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
MODULO A
Corso di laurea BENI ARCHEOLOGICI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 3.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2014/2015
Anno accademico di erogazione 2015/2016
Anno di corso 2
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2008)
MODULO A (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2014/2015
Anno accademico di erogazione 2014/2015
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 29/09/2014 al 24/01/2015)
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Sede Lecce - Università degli Studi
ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2014/2015
Anno accademico di erogazione 2014/2015
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 29/09/2014 al 24/01/2015)
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Sede Lecce - Università degli Studi
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
MODULO A
Corso di laurea BENI ARCHEOLOGICI
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea
Crediti 3.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2013/2014
Anno accademico di erogazione 2014/2015
Anno di corso 2
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2008)
MODULO A (L-ANT/10)
ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 6.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2013/2014
Anno accademico di erogazione 2013/2014
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 30/09/2013 al 25/01/2014)
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Sede Lecce - Università degli Studi
ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA
Corso di laurea ARCHEOLOGIA
Settore Scientifico Disciplinare L-ANT/10
Tipo corso di studio Laurea Magistrale
Crediti 1.0
Ripartizione oraria Ore totali di attività frontale: 0.0
Per immatricolati nel 2013/2014
Anno accademico di erogazione 2013/2014
Anno di corso 1
Semestre Primo Semestre (dal 30/09/2013 al 25/01/2014)
Lingua
Percorso PERCORSO GENERICO/COMUNE (PDS0-2010)
Sede Lecce - Università degli Studi
LABORATORIO DI ARCHEOBOTANICA (L-ANT/10)
Temi di ricerca
A partire dal 1999, con la costituzione del Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Lecce e attraverso lezioni frontali e di laboratorio impartite su incarico della Facoltà di Beni Culturali della stessa Università, è stato possibile organizzare e coordinare un gruppo di lavoro e di ricerca attualmente composto da un assegnista di ricerca, tre dottori di ricerca, quattro dottorandi in tutoraggio e co-tutoraggio, diversi studenti laureati e alcuni studenti laureandi su tematiche inerenti il recupero, la determinazione e l’analisi di diverse categorie di resti vegetali recuperati in contesti archeologici e sedimentazioni naturali del Bacino del Mediterraneo.
I resti vegetali vengono analizzati attraverso diverse tecniche e metodologie d’indagine, in particolare:
· Analisi morfologica e morfometrica dei resti di semi e frutti delle principali piante arboree da frutto del Bacino del Mediterraneo (olivo e vite)
· Analisi delle variazioni degli isotopi stabili del carbonio in relazione a variabili ambientali (umido vs arido) e colturali (rainfed vs irrigato)
· Protocolli sperimentali per registrare le variazioni morfologiche, morfometriche, tafonomiche indotte dal processo di combustione
L’obiettivo è quello di utilizzare il potenziale informativo dei resti di origine biologica (ecofatti) all’interno di contesti archeologici di diversa cronologia (dal Paleolitico Medio al Medioevo) e funzione (abitativi, funerari, cultuali) allo scopo di ricostruire le variazioni nelle strategie di sostentamento e di interazione con l’ambiente naturale circostante da parte delle comunità antropiche del passato. Le analisi archeobotaniche effettuate all’interno dei contesti archeologici vengono confrontate con le informazioni ambientali diacroniche e di lunga durata ricostruite a partire dall’analisi di sequenze sedimentarie naturali.
L’areale geografico considerato è essenzialmente quello dell’Italia meridionale, considerata un’area cruciale nelle dinamiche di antropizzazione nelle diverse fasi e particolarmente sensibile alle variazioni climatiche di breve, medio e lungo periodo dell’intero Bacino Mediterraneo.