Laurea in EDUCATORE SOCIO-CULTURALE

Corso di studi
EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
Corso di studi in inglese
SOCIO-CULTURAL EDUCATOR
Titolo
Laurea
Classe MIUR
Classe delle lauree in Scienze dell'educazione e della formazione - L-19 (DM270)
Durata
3 anni
Crediti
180
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETA' E STUDI SULL'UOMO
Sito web del corso
https://www.formazionescienzesociali.unisalento.it/educatore-socio-culturale
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce - Università degli Studi
Anno accademico
2018/2019
Tipo di accesso
Corso ad accesso libero
Profili professionali formati
3.4.5.2.0 - Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale

Descrizione del corso

Il laureato triennale svilupperà e maturerà apposite abilità comunicative attraverso ogni tassello del percorso di studio. Le prove scritte e orali, l'elaborato finale, i seminari e
i laboratori, come anche i colloqui con i docenti (anche attraverso l'uso della comunicazione elettronica) sono occasioni preziose per monitorare il progresso dell'allievo in ordine al suo saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni utilizzando un linguaggio attagliato al tipo di interlocutore. Specifici laboratori sono utili a sviluppare le capacità comunicative dell'allievo, il quale alla fine del percorso formativo deve saper esprimere:
- Disponibilità a collaborare con i colleghi;
- Capacità di gestire adeguatamente la comunicazione formativa;
- Capacità di facilitare i processi di apprendimento basati sul lavoro di gruppo cooperativo;
- Capacità di documentare l'azione didattica, per offrire ai portatori di interessi, a partire dalle famiglie, gli esiti della stessa;
- Capacità di dialogare con le istituzioni, i gruppi e le reti sociali;
- Capacità di dare un apporto valido nell'ambito di comunità di pratiche;
- Capacità di comunicare servendosi di tecnologie informatiche, della comunicazione mediata e della multimedialità. Tali capacità vengono verificate mediante gli esami di
profitto, ma in particolar modo in sede di stesura della prova conclusiva.
Il laureato triennale dimostrerà la sua autonomia di giudizio come competenza trasversale a tutti gli insegnamenti e nell'ambito di tutte le attività del percorso formativo.
Tale autonomia di giudizio viene specificamente focalizzata dal percorso che porta all'elaborazione del lavoro finale, che è tutorato allo scopo di valorizzare la capacità
autonoma dello studente di muoversi tra le fonti di studio per recuperare informazioni utili ad un'argomentazione che esprima la capacità di una rielaborazione personale delle conoscenze acquisite.
Indicatori dell'espressione di autonomia nel giudizio sono considerati:
- Capacità di osservazione dei processi educativi per sviluppare riflessioni in grado di migliorarli ai fini della soluzione delle criticità rilevate;
- Capacità di valutare i vincoli giuridici, politici, etici dell'attività educativa e formativa;
- Consapevolezza dei punti di forza e di debolezza individuali, per impostare una attività formativa, a partire da quella consapevolezza. La valutazione dell'autonomia di giudizio è elemento presente in tutti gli esami di profitto e delle prove poste a conclusione delle attività di tirocinio e laboratorio. E' tuttavia in sede di redazione della tesi finale che emerge, ed è quindi valutabile, con particolare evidenza se l'allievo ha maturato o meno un'autonomia di giudizio nell'approcciare lo studio.
Tali indicatori consentono di verificare il raggiungimento da parte dello studente di autonome competenze professionali fondate criticamente.
Le attività di orientamento in ingresso si inseriscono nel programma di Attività del Centro Orientamento e Tutorato (CORT).

Inoltre, vi saranno incontri, gestiti dai docenti dei due laboratori iniziali (Istituzioni di Pedagogia e Guida al metodo di studio) che si faranno carico di sostenere e guidare gli allievi nella valutazione della scelta operata.
Le attività di orientamento in itinere si esplicano attraverso:
- incontri-assemblee tra studenti e docenti (di carattere generale o straordinario)volte a presentare l'organizzazione del percorso formativo, ma anche a rilevare le esigenze degli studenti iscritti al corso di studio;
- incontri periodici dedicati all'introduzione degli studenti ad attività di tirocinio presso le stutture esterne (aventi rapporti di convenzione con l'Ateneo);
- attività seminariali e laboratoriali, con la supervisione dei docenti tutor di tirocinio interno, erogate al fine di sviluppare le capacità di analisi degli studenti in merito alla personale esperienza formativa (maturata all'interno del corso di studio).

Il tutorato relativo alle attività di tirocinio viene svolta da apposite Commissioni istituite nell'ambito del Consiglio Didattico.

Inoltre il CdL intende promuovere una didattica innovativa e partecipativa avviando una generale riflessione volta a promuovere sempre più l'opportunità (invero da molti già offerta) di integrare metodologie didattiche trasmissive con metodologie attive. In tal senso, si ritiene di poter rendere più efficace lo studio e l'attivazione da parte degli studenti di competenze metacognitive. Si chiederà ai docenti del corso di valutare la programmazione di segmenti dei propri insegnamenti, dedicandoli a tematiche che possono essere efficacemente affrontate attraverso tali metodologie, nel rispetto della libertà didattica. L'azione sarà coordinata e monitorata da un docente della Commissione didattica e sarà svolta nel corso dell'a.a. 2017/18.
I dati resi disponibili dal Nucleo di valutazione di Ateneo relativi all'anno 2016/2017 sono stati discussi all'interno del Consiglio Didattico dei CdS in Area Pedagogica del 9 maggio 2018 (Verbale n.3) e riguardano un campione di questionari compilati pari a 2.235 da parte degli studenti frequentanti e 1397 da parte degli studenti non frequentanti.

Per EDUCATORE SOCIO-CULTURALE non sono presenti dati specifici essendo un corso risultato dalla modifica di TEORIE E PRATICHE EDUCATIVE. Tuttavia, per affinità e perché i dati di quest'ultimo corso possono comunque offrire utili spunti di riflessione, ad essi ci riferiremo come resi disponibili in riferimento all'a.a. 2016/2017.
Gli studenti del CdS hanno espresso valutazioni inerenti il gruppo INSEGNAMENTO in linea con gli indici di Dipartimento e di Ateneo. Nessun valore si pone al di sotto di 70/100, e tutti gli indicatori lasciano intendere una buona valutazione del corso.
Le informazioni raccolte suggeriscono di intraprendere iniziative per cercare di arginare i rischi legati alla percezione delle conoscenze pregresse come insufficienti per comprendere testi e materie di studio (es. azioni di tutoraggio, gruppi di lettura, laboratorio di abilità di studio ecc. al fine di rendere più efficace lo studio e facilitare il superamento degli esami). Gli altri indicatori mantengono pressoché invariati i valori rispetto all'a.a. precedente.
Per quanto riguarda il gruppo IL DOCENTE, le valutazioni sono allineate con quanto espresso a livello di Dipartimento e di Ateneo. Le variazioni rispetto all'a.a. precedente non sono rilevanti. Le altre valutazioni sono tutte superiori a 80.
Per quanto riguarda il gruppo INTERESSE, le valutazioni sono allineate con quanto espresso a livello di Dipartimento e di Ateneo. Unica annotazione può esser fatta per il risultato dei valori in riferimento agli studenti non frequentanti, in calo rispetto all'a.a. precedente ma, come detto, in linea con i valori di Dipartimento e di Ateneo. Resta evidente e indispensabile che si dovrebbe chiedere ai non frequentanti un surplus di informazioni circa le ragioni per cui alla fine l'interesse e la soddisfazione sono venute meno.
Tra i SUGGERIMENTI più indicati dagli studenti si segnalano 27% che indica la necessità di un maggior suopporto nelle conoscenze di base e il 26% di diminuzione del carico didattico. Poiché già rilevate in precedenza si sono avviate azioni di supporto i cui effetti emergeranno a breve. Tali azioni, solo a titolo di esempio, sono tutoraggio disciplinare, piattaforme TIC e attivazione di un piano coordinato di media education, laboratori propedeutici al superamento degli esami scoglio soprattutto del primo anno.

Link inserito: http://opinioni.unisalento.it/project/xx_lancio01.asp?pgm=/pgm/elaborazioni/schede_cds001.asp|AA=2016|CDS=LB39


Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
Si è discusso dei risultati dell'Opinione degli studenti in merito al CDS in Educatore Socio-Culturale nella seduta n.6 del 13/09/2018 del Consiglio Didattico di Area Pedagogica, anche se in ciascuna delle precedenti riunione del Consiglio è dedicato un punto all'OdG per verificare la relazione docente-discenti e per ragionare su possibili misure da prendere nel breve e nel medio periodo per migliorare la qualità dell'insegnamento/apprendimento.
Per EDUCATORE SOCIO-CULTURALE non sono presenti dati specifici essendo un corso risultato dalla modifica di TEORIE E PRATICHE EDUCATIVE. Tuttavia, per affinità e perché i dati di quest'ultimo corso possono comunque offrire utili spunti di riflessione, ad essi ci riferiremo come resi disponibili in riferimento all'anno di laurea 2016 (di cui al link AlmaLaurea sottostante). La discussione è stata Per quanto attiene al CdS i laureati ammontano a un totale di 118 unità, a fronte di 86 questionari rilevati. Focalizzando l'attenzione sui dati utili a estrapolare l'opinione degli studenti si annota nel gruppo 4. RIUSCITA NEGLI STUDI UNIVERSITARI come la motivazione all'iscrizione sia da riferire principalmente a Fattori sia culturali sia professionalizzanti (38,4) e a Fattori prevalentemente culturali (32,6). Questi fattori, riconducibili a motivazioni prevalentemente intrinseche, trovano riscontro nell'alto tassi di frequenza di coloro che hanno risposto al questionario, infatti hanno frequentato regolarmente Più del 75% degli insegnamenti previsti (53,5) e Tra il 50% e il 75% (33,7).
Detto questo, il gruppo 7. GIUDIZI SULL'ESPERIENZA UNIVERSITARIA permette di annotare come la grande maggioranza dei laureati si reputa complessivamente soddisfatti del corso di laurea (tra Decisamente sì e Più sì che no ammontano a 91,8%) giudizio che si compone della soddisfazione generale per il rapporto con i docenti (90,7%) e con gli studenti (95,4%). Critico, invece il giudizio sulle aule dell'ateneo che vengono valutate negativamente dal 60,5% dei laureati. Relativamente positiva l'esperienza di utilizzo di postazioni informatiche (ritenuta adeguata solo per il 32,6%), mentre le biblioteche sono risultate essere un luogo positivo di reperimento e consultazione di materiali di studio per il 90,7% dei laureati. La valutazione delle altre attrezzature per le attività didattiche risulta invece ondivaga tra un 45,4% che le ha reputate adeguate e un 38,4 che invece ha avuto un'esperienza negativa. La valutazione degli spazi dedicati allo studio individuale è buona solo per un 45,3% dei laureati e questo dato, insieme agli altri, porta a segnalare un serio problema nell'organizzazione degli spazi di vita universitaria.
Per quanto inerisce la valutazione del carico di studio degli insegnamenti rispetto alla durata del corso di studio, per il 93,0% dei laureati è risultato essere adeguato. Giudizio positivo che, insieme agli altri tratti di pregevolezza valutati dai laureati, porterebbe 97,7 a iscriversi nuovamente all'università (il 72,1 nello stesso Ateneo). Dato, questo, estremamente favorevole che testimonia la generale bontà dell'esperienza di studi appena conclusa.
Descrizione link: Dati sul Profilo dei Laureati che hanno compilato il questionario ALMALAUREA e Giudizi sull'esperienza universitaria (Fonte ALMALAUREA)



Link inserito: http://www2.almalaurea.it/cgi-php/universita/statistiche/framescheda.php?anno=2017&corstipo=L&ateneo=70012&facolta=tutti&gruppo=tutti&pa=70012&classe=10018&postcorso=0750106201900001&isstella=0&areageografica=tutti&Regione=tutti&dimensione=tutti&aggregacodicione=0&disaggregazione=presiui&LANG=it&CONFIG=profilo

Opinioni dei laureati
Il laureato triennale sarà incentivato a spendere la sua capacità di apprendimento autonomo e duraturo in ogni attività di riflessione sviluppata a partire dalle esercitazioni, dallo studio dei casi, dalle simulazioni, dai laboratori, dai tirocini.
Tutto ciò consente il rafforzamento nell'allievo dei cosiddetti processi di "deuteroapprendimento", ossia le competenza metacognitive, che portano progressivamente l'allievo a pervenire all'apprendimento autoregolato.
Obiettivi del corso, in questa prospettiva, sono quelli di consentire agli allievi di:
- Riflettere sulle pratiche professionali;
- Covalutare e autovalutare il proprio apprendimento, individuando strategie per migliorarne l'efficacia;
- Esprimere la capacità di identificare i propri bisogni formativi;
- Saper cercare, valutare e selezionare le risorse informative utili allo sviluppo professionale.
- Saper utilizzare strumenti e risorse digitali per aggiornare ed accrescere gli apprendimenti;
- Saper elaborare soluzioni di problemi nuovi a partire dalle conoscenze possedute.
Tali capacità vengono verificate mediante gli esami di profitto, ma in particolar modo con la relazione scritta richiesta a fine tirocinio, mediante attività di monitoraggio e
verifica nel corso dei laboratori.
Il Corso di Laurea in “Educatore socio-culturale” , trasformazione del CdL in Teorie e pratiche educative, offre una formazione di base per una figura di operatore capace di assumere ruoli professionali specifici nell'ambito degli interventi sulla comunità nella duplice valenza di operatore nei servizi sociali e socio-sanitari e di operatore nei servizi ricreativo-culturali e di educazione ambientale.
Le motivazioni delle trasformazioni proposte nascono dal fatto che ormai da più di un anno che il gruppo dei pedagogisti del Consiglio sono impegnati in attività presso stakeholders del territorio da quali raccolgono istanze di maggior riconoscibilità del laureato triennale L-19 e di maggior chiarezza delle responsabilità del laureato magistrale LM-50, proseguimento naturale del percorso triennale. In particolare, la partecipazione ai seminari sul “Pedagogista Scolastico”, sulla “Legge Iori” e sulle “Professioni educative” hanno acceso il dibattito sulla necessità di dare una più chiara identità alle figure professionali dell’Educatore e del Pedagogista. L’attuale offerta formativa non permette questa chiarezza e soprattutto non consente di tassellare l’Educatore socio-culturale come quella figura esperta che ha il compito di accompagnare nel processo di crescita gli utenti dei progetti che a lui vengono affidati, con le conoscenze e competenze che caratterizzano la sua professionalità.
Naturalmente, descrivere in poche righe il ruolo dell’Educatore non può che impoverirne il profilo professionale, che è estremamente complesso, e che puntualmente viene svalutato a livello istituzionale e sociale.
L'EDUCATORE SOCIO-CULTURALE promuove la crescita personale, l'inserimento e la partecipazione sociale, accompagna i gruppi, le comunità e le singole persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali, espressive, relazionali. Tra gli aspetti caratterizzanti la sua attività vi sono: l'ideazione, l'organizzazione e la gestione di interventi educativi, sociali e culturali rispondenti ai bisogni individuali; l'organizzazione di luoghi di socialità; la consulenza personale; la mediazione dei conflitti, in tutti gli ambiti in cui è possibile favorire l'incontro tra persone e gruppi e far crescere le loro capacità di partecipare attivamente alla vita sociale. A differenza dell'Educatore Professionale non può operare in progetti e servizi educativi e riabilitativi in ambito socio-sanitario rivolti a persone in difficoltà: minori, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani.
Come operatore nell'ambito ricreativo-culturale, vengono sviluppate le conoscenze e le strategie operative riguardanti la promozione e la implementazione nelle comunità dei servizi deputati sia alla crescita culturale della popolazione, sia alla sensibilizzazione alle problematiche dell'ambiente culturale e naturale e all'educazione alla sua protezione e salvaguardia. Completa la formazione del laureato la conoscenza di almeno una lingua straniera e potranno essere previste sia l'acquisizione delle quattro abilità linguistiche (lettura, scrittura, ascolto, e dialogo) sia la frequenza vincolata delle lezioni, secondo criteri che verranno specificati in itinere dal corso di studi, in coerenza alle prescrizioni degli Organi accademici.
L'offerta formativa del corso si articola, pertanto, in competenze disciplinari fondative riferite al complesso delle scienze dell'educazione e delle discipline storico-filosofico-sociali che inquadrano sul piano culturale i modelli di intervento degli operatori cui il corso è dedicato.
Il Corso proposto nasce dalla sintesi di due percorsi formativi precedenti che all'interno della razionalizzazione dell'OF di Ateneo, in ragione dei criteri di sostenibilità dell'offerta, si devono accorpare. Si tratta del corso di studio in Pedagogia dell'Infanzia e in Scienze della Formazione e saperi Filosofici, corsi che hanno riscosso sempre dalla loro istituzione una grande risposta di utenza, incontrando la domanda di servizio educativo diversificato sul territorio, dai centri educativi, alle comunità per minori, ai centri per l'infanzia e ai servizi sociali.
Alla luce di tutto ciò e in ordine a proporre un percorso che consenta di spendersi sul territorio privato e pubblico nell'ambito dei servizi educativi, anche alla luce della legge 4/2013 inerente le nuove professioni e gli iter di riconoscimento nonché il dibattito in corso negli ambiti professionali e politici relativi al riconoscimento delle professioni educative, si propone di formare degli esperti di primo livello sulle dinamiche educative e relazionali in grado di offrirsi come referenti in diverse fasce di età, dall'infanzia alla adolescenza all'età adulta sino all'anziano, pertanto capaci di operare ad un livello micro e macro. In un'ottica di sviluppo del territorio, attraverso strumenti didattici, di analisi e di ricerca innovativi, gli studenti saranno guidati verso l'acquisizione di competenze di programmazione e intervento nei diversi contesti di azione. L'apparato disciplinare che si propone e che trova espressione in tutti e 4 i settori pedagogici, accanto ad una base di psicologia, sociologia, italianistica e storica, sarà ancorché supportato da adeguate competenze linguistiche e informatiche imprescindibili in qualunque professione. Particolare attenzione è rivolta alle capacità di comprensione e di produzione in Lingua Inglese, considerando l'ampia letteratura pedagogica proveniente dall'area anglosassone e la necessità di stimolare esperienze di internazionalizzazione della ricerca.
Specificatamente per la LIN/12, in coerenza con gli obiettivi formativi specifici, verrà progettato e proposto un MOOC in ambiente digitale basato sul web 2.0 in grado di fornire un costante supporto aperto agli studenti che potranno apprendere, affinare, sperimentare l’uso della lingua nelle modalità più consone e personalizzate per la preparazione agli esami certificativi (vedi Nota).
Al fine di sostenere una più matura e pertinente scelta di fruizione dell’insegnamento della lingua straniera (tra le discipline opzionali caratterizzanti e altre lingue) in coerenza con gli obiettivi formativi specifici verrà richiesto - dopo l’iscrizione e prima dell’inizio dei corsi - un esame presso il Centro Linguistico di Ateneo per la valutazione del livello di entrata in lingua inglese (LIN/12) così da organizzare al meglio la fruizione dell’offerta predisposta.
Gli studenti inoltre saranno guidati verso l'acquisizione di opportune conoscenze sociali, con specifico riferimento alla sociologia dei processi culturali e comunicativi, nonché all'etica della comunicazione, allo scopo di costruirsi un quadro di interpretazione allargato dei fenomeni di trasformazione sociale all'interno dei quali si collocano gli interventi formativi. Un elemento di innovatività che consentirà agli studenti sin da subito di orientarsi verso un target di utenza più specifico è l'attività laboratoriale obbligatoria proposta, radicata delle discipline di base e caratterizzanti, funzionale proprio a costruire una competenza operativa e pratica accanto alle conoscenze teoriche. Il laureato a cui si guarda deve essere persona in grado di promuovere cambiamento personale
e dei contesti di azione, anche in chiave interculturale; in grado di gestire e analizzare servizi, procedure e strumenti di lavoro sociale con prospettiva educativa, pertanto con attenzione alla valorizzazione, cura e presa in carico della persona, sia esso minore che adulto. In ordine a ciò si è ritenuto utile inserire anche dei cfu a scelta tra materie di tipo logico/filosofico che consentiranno di maturare un approccio complesso e sistemico all'analisi delle problematici culturali. Il laureato dovrà essere in grado di agire all'interno di sistemi di azienda e impresa sociale, terzo settore, di programmare, attuare e valutare interventi di integrazione e inclusione sociale, scolastica e lavorativa, tendo conto dei disagi legati a variabili culturali e personali. Il percorso formativo sarà costantemente monitorato da analisi di contesto, vantaggio dell'aggiornamento delle discipline di insegnamento che devono essere contraddistinte da: apertura interdisciplinare, alto livello di scientificità e innovatività, problematicità e capacità di partecipazione critica da parte degli studenti. La necessità di contestualizzare le conoscenze teoriche e metodologiche apprese negli insegnamenti trova naturale completamento in tirocini formativi presso istituzioni ed enti educativi e formativi, aziende e strutture della pubblica amministrazione non solo nazionali, ma anche di altri paesi dell'Unione, nel quadro di convenzioni all'uopo stipulate dagli Organi competenti.
L'attività didattica ha durata triennale, è organizzata in semestri, prevede insegnamenti tematici, con annesse prove di valutazione, laboratori, tirocini, che nel complesso compongono un articolato percorso formativo, che, ove superato, comporta l'acquisizione di complessivi 180 CFU.
Il percorso formativo è progettato per rispondere alla definizione del profilo finale previsto dalla classe di laurea L-19, in modo da aderire coerentemente con gli sbocchi professionali delineati. Il percorso si sviluppa offrendo gli insegnamenti pedagogici di base attraverso il primo anno di corso, unitamente alla caratterizzazione derivante dalla medicina sociale e psicologica, nonché dalla dimensione storico/psicologica. Ne consegue l'identificazione di un percorso introduttivo alla formazione del profilo centrata sull'acquisizione dell'apparato teorico in grado di direzionare le scelte metodologico-didattiche delle pratiche educative riguardanti la fascia giovanile – destinataria principale del percorso formativo. Viene posto al centro una formazione in grado di sostenere lo sviluppo umano – nelle sue dimensioni pedagogiche/filosofiche/psico-sociali, in modo da poter intervenire nei contesti formativi coinvolti e impegnati nei periodi di sviluppo dell'infanzia fino all'adolescenza. Il secondo anno forma all'acquisizione di un apparato di competenze metodologico-didattiche e di ricerca educativa, con particolare sguardo interculturale, e la specificazione di didattiche (delle lingue e di letteratura). Il percorso formativo è completato dal terzo anno progettato per affinare le conoscenze e competenze metodologiche e sociali, con particolare attenzione alla didattica speciale e alla ricerca educativa, coniugando l'apparato teorico-metodologico con il mondo del lavoro, attraverso stage e tirocinio, realizzati in forma di partnership con gli stakeholders territoriali, per il quali è stato redatto un piano di fidelizzazione e di lifelong learning territoriale.
Alla conclusione del percorso formativo è prevista una prova finale, consistente nella presentazione e discussione di un elaborato scritto, da cui possa emergere l'autonomia di giudizio dell'allievo in ordine alle competenze maturate nel corso dell'apprendimento, alle pratiche professionali, all'attività di osservazione svolta durante il tirocinio, alla letteratura scientifica di settore.
Le modalità di svolgimento della prova finale sono definite dal “Regolamento per le prove finali”, adottato nel 2014 in tutti i corsi di studio afferenti alla Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Sociali e Politiche (si veda il file allegato).
Per essere ammessi al corso di laurea è necessario il possesso di Diploma di scuola media superiore di durata quinquennale o altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo, oppure di Diploma di scuola media superiore di durata quadriennale e del relativo anno integrativo o, ove non più attivo, del debito formativo assegnato.
Il numero di studenti iscrivibili e le modalità di svolgimento della selezione saranno resi pubblici ogni anno con il relativo bando di concorso.
Conoscenze richieste
E' necessario altresì il possesso delle seguenti conoscenze:
- buona conoscenza delle strutture grammaticali e sintattiche della lingua italiana parlata e scritta;
- capacità di cogliere il significato centrale di un messaggio parlato e scritto;
- capacità di argomentare un proprio punto di vista su di una tematica conosciuta;
- capacità di individuare le principali differenze tra posizioni teoriche diverse in riferimento ad una medesima tematica.
Verifica delle conoscenze
Tali conoscenze sono verificate mediante IL test di accesso valutativo, che ha la sola finalità di verificare le conoscenze richieste per l'accesso.
Agli studenti ammessi al corso con una votazione inferiore alla prefissata votazione minima, verrà assegnato un obbligo formativo aggiuntivo.
Obblighi formativi aggiuntivi
Qualora la verifica non sia positiva viene assegnato un obbligo formativo relativo alle conoscenze di natura comunicativa, logico-induttiva e deduttiva.
Il Corso di Studio attiverà uno specifico corso formativo, la cui frequenza non è obbligatoria, ma fortemente consigliata. L'obbligo formativo aggiuntivo assegnato s’intende superato con il superamento di un apposito esame. Le modalità di svolgimento di questo esame saranno tempestivamente definite con delibera del Consiglio di Corso di Studio e rese note tramite pubblicazione sul sito web del corso di studio stesso. L'obbligo formativo aggiuntivo si intende inoltre assolto nel caso siano state superate tutte le attività formative previste nel primo anno di corso, escluse le eventuali attività autonomamente scelte dallo studente.
Il mancato soddisfacimento dell'obbligo entro la data deliberata dagli Organi Accademici e pubblicata sul Portale di Ateneo comporta la ripetizione dell'iscrizione al medesimo anno.
L'ammissione al corso di Educatore socio-culturale (trasformazione del corso di Teorie e pratiche educative) richiede il possesso del Diploma di Scuola Media Secondaria Superiore o di titolo di studio estero valido per l'accesso alla formazione universitaria, ritenuto idoneo in base alla normativa vigente.
Sono richieste inoltre conoscenze di cultura generale, di tipo pedagogico, filosofico, psicologico e sociologico; competenze verbali, logiche e analitiche.
Le modalità di verifica del possesso delle conoscenze richieste per l'accesso consistono in questionari a risposta multipla, finalizzati all'accertamento delle conoscenze, delle competenze e delle abilità sopra indicate.
Il test si compone di 30 quesiti riferiti a:
- competenze di comprensione del testo (5);
- ragionamento logico (5);
- cultura generale (5);
- lingua straniera (inglese, spagnolo, francese, tedesco) (3);
- informatica (2);
- ambito disciplinare pedagogico (10).
In caso la verifica non sia positiva, il Consiglio Didattico del Corso assegna gli obblighi formativi aggiuntivi (OFA).
Tali OFA sono recuperabili attraverso la frequenza obbligatoria dei Laboratorio di istituzioni di pedagogia e didattica e Laboratorio di abilità di studio (organizzati in maniera blended con l'ausilio del portale di unisalento per la fad) alla fine dei quali è prevista la consegna di un prodotto sul quale valutare l'idoneità a proseguire con il CdS.
Si ricorda, infine, come il Corso, per consentire l'adeguamento delle competenze professionali può riconoscere ai nuovi iscritti fino ad un massimo di 12 CFU per la loro attività professionale e fino ad un massimo di altri 30 CFU per titoli formativi acquisiti in corsi di specializzazione e di aggiornamento organizzati da Università e Ministero della Pubblica Istruzione a livello nazionale o regionale, coerenti con gli insegnamenti curriculari. Tutto ciò ai sensi dell'art. 4 comma 3 del Decreto 16.03.2007 e della successiva Nota del MIUR n.1063 del 29/04/2011.

Profilo

Il Corso di laurea in Educatore socio-culturale, trasformazione del corso in Teorie e pratiche educative, forma la figura dell'educatore e dell'animatore nei contesti socio-educativi delle strutture pubbliche e private finalizzate alla gestione e all'erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari, come previsto dalla legge 328 del 2000

Funzioni

ll CdS, coniugando conoscenze di carattere filosofico, sociologico, psicologico e medico, intende formare una figura di educatore in strutture pubbliche e private finalizzate ai servizi sociali e socio-sanitari. In particolare:
- svolge attività educative e di animazione socio-educativa affiancando altre figure di operatori, quali il medico, il sociologo, lo psicologo, l'insegnante, l'assistente sociale;
- co-progetta e gestisce attività di carattere educativo, culturale a diretto contatto con bambini, adolescenti, anziani, persone con deficit, soggetti emarginati.
Alla luce dei recenti sviluppi in campo educativo - e in riferimento alle politiche europee sulla formazione degli adulti - alcune modifiche sono state introdotte nel Corso di Studi, al fine di formare adeguatamente una figura professionale così complessa quale quella dell'educatore. In particolare, la modifica relativa alla Lingua inglese si giustifica in considerazione della maggiore spendibilità della lingua nel Corso di Studi in considerazione principalmente di due fattori:
(a) l' accesso agli strumenti bibliografici di riferimento che sono prevalentemente in lingua inglese; (b) l' esigenza di potenziare le competenze linguistiche in inglese per incrementare e incentivare le esperienze di studio all’estero accessibili attraverso i programmi Erasmus. Le destinazioni principali per i nostri studenti sono in università spagnole o maltesi accanto a quelle inglesi. In ogni caso la lingua veicolare di riferimento è la lingua inglese. Per l’insegnamento di filosofia morale, la ragione della modifica è data dalla prospettiva di ampliare l’approccio etico e la riflessione ermeneutica sul comportamento umano da parte dei futuri educatori.

Competenze

Le competenze associate alla funzione di Dottore in Educatore socio-culturale maturano dal quadro di conoscenze teoriche, epistemologiche e metodologiche delle problematiche educative nelle loro diverse dimensioni. In particolare, Il CdS mira allo sviluppo di:
- capacità di strutturare e gestire un progetto di intervento educativo su target differenti;
- competenze relazionali necessarie a svolgere colloqui individuali con gli utenti;
- capacità di condurre gruppi socio-educativi con gli utenti e di svolgere animazione di gruppo;
- capacità di redazione di relazioni, consuntivi di lavoro sugli utenti e sul tipo di servizio erogato;
- capacità di attivare reti di scambio con istituzioni, servizi pubblici, cooperative;
- capacità di mettere in atto creatività e pro-attività nella definizione di progetti socio-educativi;
- capacità di collaborare sinergicamente con altre figure professionali senza ambiguità di ruolo.

Sbocco

Gli sbocchi occupazionale del CdL in Educatore socio-culturale sono:
- strutture pubbliche e private e del terzo settore (cooperative) che gestiscono e/o erogano servizi sociali;
- servizi culturali, ricreativi, sportivi (centri di aggregazione giovanile, biblioteche, mediateche, ludoteche, musei, ecc.), servizi di educazione ambientale (parchi, eco-musei,
agenzie per l'ambiente, ecc.).

Piano di studi

PERCORSO COMUNE

Didattica della storia (M-STO/01)

6 crediti - Non obbligatorio

GEOGRAFIA SOCIALE (M-GGR/01)

6 crediti - Non obbligatorio

IGIENE (MED/42)

8 crediti - Obbligatorio

Laboratorio di guida allo studio (NN)

1 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI STORIA (NN)

1 crediti - Obbligatorio

MEDICINA SOCIALE (MED/43)

6 crediti - Non obbligatorio

PEDAGOGIA GENERALE (M-PED/01)

8 crediti - Obbligatorio

PEDAGOGIA SOCIALE E INTERCULTURALE (M-PED/01)

8 crediti - Non obbligatorio

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO (M-PSI/04)

6 crediti - Non obbligatorio

SEMINARI (NN)

1 crediti - Obbligatorio

Storia Contemporanea (M-STO/04)

6 crediti - Non obbligatorio

Storia dell'educazione (M-PED/02)

10 crediti - Obbligatorio

COMUNICAZIONE CRIMINE E DEVIANZA (SPS/12)

6 crediti - Non obbligatorio

Deontologia delle professioni (M-PED/01)

6 crediti - Obbligatorio

DIDATTICA GENERALE (M-PED/03)

8 crediti - Obbligatorio

Educazione comparata (M-PED/02)

8 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI GUIDA AL TIROCINIO (NN)

1 crediti - Obbligatorio

LINGUA INGLESE (L-LIN/12)

8 crediti - Non obbligatorio

SEMINARI (NN)

2 crediti - Obbligatorio

SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI (SPS/08)

6 crediti - Non obbligatorio

Sociologia della salute (SPS/07)

6 crediti - Non obbligatorio

STAGE E TIROCINI (NN)

5 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA (L-ART/02)

8 crediti - Non obbligatorio

STORIA MODERNA (M-STO/02)

6 crediti - Non obbligatorio

ANTROPOLOGIA SOCIALE (M-DEA/01)

6 crediti - Non obbligatorio

Didattica della musica (M-PED/03)

6 crediti - Non obbligatorio

Filosofia della conoscenza (M-FIL/01)

6 crediti - Non obbligatorio

FILOSOFIA DELLA MENTE (M-FIL/01)

6 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI ATTIVITA' ESPRESSIVE (NN)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI INTERCULTURA (NN)

1 crediti - Non obbligatorio

LINGUA FRANCESE (L-LIN/04)

6 crediti - Non obbligatorio

LINGUA SPAGNOLA (L-LIN/07)

6 crediti - Non obbligatorio

METODOLOGIA DELLA RICERCA EDUCATIVA (M-PED/04)

8 crediti - Non obbligatorio

Pedagogia e didattica musicale (M-PED/04)

8 crediti - Non obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

4 crediti - Obbligatorio

SEMINARI (NN)

1 crediti - Obbligatorio

Sociologia della salute (SPS/07)

6 crediti - Non obbligatorio