Laurea in SERVIZIO SOCIALE

Corso di studi
SERVIZIO SOCIALE
Corso di studi in inglese
SOCIAL WORK
Titolo
Laurea
Classe MIUR
Classe delle lauree in Servizio sociale - L-39 (DM270)
Durata
3 anni
Crediti
180
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETA' E STUDI SULL'UOMO
Sito web del corso
https://www.formazionescienzesociali.unisalento.it/servizio-sociale
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce
Anno accademico
2019/2020
Tipo di accesso
Corso ad accesso libero
Profili professionali formati
3.4.5.1.0 - Assistenti sociali

Descrizione del corso

Il percorso formativo persegue l'acquisizione delle seguenti abilità comunicative: abilità di comunicare con l'utenza all'interno dei gruppi di lavoro; di gestire la trasmissione di informazioni tra amministrazioni; di interagire con le culture, comprese quelle di genere e delle popolazioni immigrate, nella prospettiva di relazioni sociali multiculturali e multietniche. Tali abilità sono acquisite attraverso lavori di gruppo, nel corso dei quali gli studenti sono guidati alla presentazione di casi, alla comunicazione interpersonale e all'ascolto attivo (M-PSI/01, M-PSI/04, M-PSI/05, M-PSI/06). L'acquisizione delle competenze di comunicazione interculturale (L-LIN/07, L-LIN/04, L-LIN/12, L-LIN/14) viene raggiunta anche attraverso l'apprendimento delle lingue straniere.
Le metodologie didattiche comprendono lezioni frontali, esercitazioni pratiche durante le quali gli studenti imparano ad utilizzare la lingua, sia scritta che orale, impadronendosi del linguaggio specialistico del servizio sociale.
La verifica si basa sulla presentazione e discussione in aula degli elaborati scritti, su incontri intermedi di rielaborazione dell'esperienza di tirocinio e sulle prove finali.
Capacità di analisi, riflessione e gestione delle situazioni problematiche sulla base dei modelli operativi di riferimento; riflessione e valutazione delle modalità di intervento sono obiettivi fondamentali del percorso formativo proposto, cui ben risponde il tirocinio professionale, poiché presenta allo studente una casistica variegata delle problematiche e la messa in atto di risposte non preconfezionate ma organizzate ad hoc sulla base di una profonda conoscenza del territorio e delle metodologie di intervento sociale.
La verifica è effettuata attraverso la valutazione della partecipazione attiva degli studenti alle esercitazioni e alle simulazioni di casi; attraverso relazioni intermedie e l'esame finale di tirocinio.
Le iniziative di orientamento in ingresso per gli studenti degli ultimi anni degli Istituti medi superiori (prevalentemente delle province di Lecce, Brindisi e Taranto), sono realizzate dal CdS in collaborazione con il CORT - Centro Orientamento e Tutorato dell'Università del Salento. A queste attività partecipano regolarmente docenti titolari di insegnamento nel CdS, che presentano gli obiettivi formativi, le metodologie di insegnamento, i possibili percorsi lavorativi. Queste attività garantiscono un preliminare orientamento degli studenti in relazione all'offerta formativa del CdS ed ai suoi sbocchi occupazionali, ed hanno molto verosimilmente contribuito all'avvenuto ampliamento della provenienza degli studenti iscritti su un arco di Istituti medi superiori che oggi vede l'aumento di quanti provengono da Licei.
Dal 2017, inoltre, il CdS svolge il test di ammissione nella sessione anticipata di maggio e, per agevolare la partecipazione al test di accesso, organizza un breve corso di preparazione nelle aree disciplinari (diritto pubblico, storia contemporanea e sociologia generale) oggetto della prova. I risultati del test, di carattere valutativo, rilevano eventuali lacune nelle conoscenze di base e avviano lo studente alla frequenza di corsi integrativi e di recupero, la cui frequenza è obbligatoria.
L'orientamento ed il tutorato in itinere vengono svolti attraverso attività programmate dalla Commissione Carriere studenti e Tirocinio i cui componenti sono le proff.sse Annamaria Rizzo e Concetta Lodedo.

Per l'attività di Tirocinio sono state previste ore di tutoraggio distinte per area scientifico disciplinati ai fini di un'attività di accompagnamento in itinere e venire incontro alle competenze di base sulla scorta delle opinioni desunte dalle valutazionii degli studenti.
L'organizzazione stessa dei laboratori di Tirocinio e del Tirocinio esterno è finalizzata ad un percorso di accompagnamento dello studente. L'obiettvio è sviluppare le competenze e le capacità professionali sotto la guida di uno o più docenti esperti e di instaurare un rapporto importante con il mondo del lavoro conoscendo da vicino il funzionamento sia degli enti pubblici che del privato sociale.
Il tirocinio, la cui frequenza é obbligatoria, si svolge per un periodo di 80 ore (4 cfu al II anno + 4 Cfu al III anno), presso enti qualificati nei quali sia presente il servizio sociale professionale ed è
articolato su due anni:
- II anno - Laboratorio di Guida al tirocinio - 4 cfu- (40 ore) con finalità orientative e di osservazione nell'ambito di 5 specifici settori del sociale- terza età, minori, disabilità, genere, immigrazione-.
- III anno - Laboratorio di Guida al tirocinio – per complessivi 4 cfu- (40 ore) suddivisi in MOD A (2 CFU) Accompagnamento al tirocinio e MOD B (2 CFU) Preparazione esami di stato .
E' altresì incentivata la possibilità di svolgere il tirocinio attraverso il Programma Erasmus con l'intento di dare alla formazione un respiro internazionale.

Nell'ambito del percorso di orientamente e tutorato i corsi di laurea in servizio sociale collaborano con le scuole di istruzione secondaria per le attività di alternanza scuola-lavoro durante le quali si preparano gli studenti alle metodologie ed attività relative alla figura professionale che il cds forma.
Altre attività di orientamento in itinere sono organizzate nell'ormai consolidato incontro annuale del World Social Work Day (che si tiene ogni 3° martedì di marzo) durante il quale le potenziali matricole incontrano gli studenti universitari, i docenti del Corso di Laurea e i professionisti che già operano nei servizi pubblici e privati del territorio.
Nel corso dell'a.a. 2019/2020 l'azione sarà coordinata e monitorata dai tutor didattici proff. Vittorio DE MARCO, Anna Maria RIZZO, Antonio MARSELLA, Concetta LODEDO
I questionari totali sono 1623 di cui 962 (pari al 59%) compilati da studenti frequentanti. La lettura delle schede di monitoraggio presenta valori che rilevano uno scostamento pari di due o più punti rispetto alla media dei corsi di laurea triennali e del dipartimento in generale. Tale riflessione vale sia per quanto concerne il dato complessivo che il dato relativo ai solo frequentanti. In merito a quest'ultimo, che si ritiene essere quello più rilevante data la possibilità dello studente di esprimere un giudizio più obiettivo, gli aspetti di maggiore interesse per il miglioramento del corso di laurea sono: a) il gap negativo rispetto alla media di dipartimento per quanto concerne il carico di studio rispetto ai crediti assegnati (6 punti in meno rispetto alla media); b) il gap relativo al rispetto di orari di svolgimento delle lezioni risulta elevato (6 punti in meno rispetto alla media), c) la scarsa rilevanza in termini di utilità delle forme di didattica integrative (esercitazioni, tutorati, laboratori, etc.),d) il Grado di soddisfazione dell'insegnamento che nel complesso presenta un gap di 4 punti inferiore, sul quale senza dubbio incidono la coerenza (4 punti) e la reperibilità dei docenti (4 punti). Gli stessi studenti sollecitano un intervento per quanto concerne la riduzione del carico didattico complessivo (480), la ripetitività degli argomenti (267), l'aumento di attività di supporto alla didattica (244); l'attivazione di prove di esame intermedie (283).

Tali dati sono stati presentanti e sono stati oggetto di approfondita discussione nell'ambito del Consiglio di corso di laurea n. 5 del 4-6-2019. Un dato importante è quello relativo al grado di soddisfazione dell'insegnamento, in merito al quale il presidente del corso di laurea ha evidenziato che sullo stesso ha inciso la valutazione significativamente non allineata con le medie di dipartimento e di ateneo di un nucleo di docenti provenienti da altri dipartimenti ora non più titolari di insegnamento nei corsi di laurea in oggetto.
Con riferimento alle due criticità strutturali - adeguamento carico didattico e coerenza di alcuni insegnamenti con gli obiettivi generali formativi del corso - la referente del progetto Servizio sociale.POT- DR n. 359 del 04-03-19 fa presente al consiglio che le azioni di supporto e/o correttive oggetto di discussione sono da inquadrare nel predetto progetto.
A tal fine il consiglio propone i seguenti interventi:
1. far svolgere ai tutor del progetto un'attività di affiancamento della commissione didattica paritetica, con lo scopo di individuare possibili scostamenti tra gli elementi sopra richiamati e segnalarli al presidente della commissione e del corso di laurea;
2. organizzare nei mesi di settembre –ottobre una conferenza di orientamento con la metodologia dei focus group allo scopo di conoscere in maniera approfondita e diretta le attese, le aspettative ed i risultati percepiti dagli studenti.

Inoltre, per fra fronte in modo strutturale a tali carenze del corso di laurea di:

1. individuare un corpus di discipline identitarie del corso di laurea in relazione al quale introdurre il vincolo per i docenti assegnatari di destinare il 15-20% del monte ore ad attività di supporto di esperti esterni, testimonial, portatori di esperienze ad attività aventi carattere applicativo ( seminari, laboratori, case studies, simulazioni) direttamente riferibili ai contesti professionali tipici del lavoro sociale ;
2. procedere alla rimodulazione degli insegnamenti a partire dalla coorte 2020/21 nell'ottica di una più compiuta aderenza alle trasformazione determinatesi negli scenari occupazionali, dei sistemi di welfare e nei profili di competenza richiesti.


Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
La rilevazione è stata condotta su 101 laureati di cui 51 hanno compilato correttamente il questionario. Il 96% degli intervistati sono donne con un’età media di laurea di 25.2 anni. Il 63,4% risiede nella provincia della sede universitaria ed il 33,3% da altra provincia della stessa regione. Il 92,2% non ha un genitore laureato e provengono da famiglie di classe media con lavoro impiegatizio o esecutivo. Provengono da licei, tecnici e istituti professionali. Il 72,2% non ha precedenti esperienze universitarie. Per il 56,9% la scelta del corso è legata a motivazioni culturali e professionalizzanti, il 59,4% è in regola con il corso con un punteggio medio di 26,4 e voto di laurea di 102,5. Durante il corso di studi il 72,5% alloggia a 1 ora dal luogo di studio ma circa l’80% segue le lezioni, il 58,8% ha usufruito del servizio borse di studio e solo il 2% ha avuto un’esperienza di studio all’estero. Infine il 98% ha svolto tirocini organizzati dal corso di laurea. Il 64,7% ha esperienze di lavoro durante gli studi di cui il 30,3% in aree coerenti con il corso.
Il 43,1% è complessivamente soddisfatto del corso di laurea a cui si aggiunge il 52,9 che è più SI che NO, il 66,7% è più Si che NO soddisfatto del rapporto con i docenti ed il 56,9% apprezza decisamente la relazione con gli studenti. Il 98% utilizza le aule ma la maggior parte ne rileva l’ineguatezza soprattutto per l’assenza della strumentazione informatica. Una valutazione simile riguarda laboratori ed altra attrezzature didattiche. Un giudizio positivo è espresso nei confronti delle biblioteche e degli spazi comuni per lo studio. Per più della metà degli esami il 56,9% apprezza l’organizzazione, e considera complessivamente adeguato il carico didattico. Il 78,4 % si iscriverebbe al medesimo corso di laurea. L’86,3% intende proseguire gli studi, di cui il 74,5% con la laurea magistrale biennale.
Con riferimento alle aspettative lavorative post –laurea le motivazioni sono in prevalenza un miglioramento delle competenze professionali, stabilità e sicurezza, coerenza e utilità sociale del lavoro. Un limite è la scarsa propensione a lavorare nel settore privato infatti, la maggior percentuale (82,4%) si aspetta di trovare lavoro nel settore pubblico a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato o comunque a tutele crescenti, preferibilmente nella provincia di residenza e con relativa propensione alle trasferte.


Opinioni dei laureati
Il percorso formativo sviluppa la capacità di rielaborare la propria esperienza professionale, per dare ai futuri laureati le competenze utili a gestire adeguatamente i mutamenti sia nell'organizzazione dei servizi che nelle differenti problematiche relative allo specifico campo di intervento. Si intende inoltre fornire ai laureati quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere, con un alto grado di autonomia, percorsi formativi successivi.
L'acquisizione è raggiunta attraverso l'insieme di tutti gli strumenti didattici indicati in relazione agli altri descrittori, per fornire a tutti gli studenti una metodologia di apprendimento che consenta loro di garantirsi un costante ed efficace aggiornamento delle proprie competenze.
La verifica si basa sulla valutazione dei livelli di autonomia raggiunti dallo studente nella stesura degli elaborati scritti, della relazione finale di tirocinio e sulla prova finale a conclusione del percorso formativo.
Il Corso di Studio in Servizio Sociale fornisce competenze e saperi che consentono all'operatore sociale di svolgere la propria attività nell'ambito del sistema organizzato delle risorse sociali, agendo secondo i principi, le competenze ed i metodi specifici della professione. L'assistente sociale è oggi una professione riconosciuta ai sensi della legge 23 marzo 1993 n. 84 (Ordinamento della professione di Assistente Sociale e istituzione dell'Albo professionale). Egli è un professionista che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazione di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative. La professione dell'assistente sociale può essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro subordinato. L'assistente sociale promuove l'autodeterminazione del cittadino-utente attraverso l'uso delle risorse personali e sociali al fine sviluppare la propria autonomia e responsabilità, organizzando e promuovendo prestazioni e servizi il più possibile rispondenti alle esigenze delle persone, valorizzando e coordinando a tale scopo tutte le risorse sia pubbliche che private istituite per realizzare gli orientamenti della politica sociale secondo le norme definite dalla legislazione sociale. Si tratta di una professione di aiuto alla persona in stato di bisogno; per questo, l'assistente sociale rappresenta, per l'utente, la risposta operativa a cui fare riferimento poiché è l'indispensabile attivatore delle risorse individuali di coloro che accedono ai servizi.
L'effettiva erogazione delle prestazioni è soggetta ad una valutazione delle condizioni di bisogno ed a specifiche valutazioni professionali dell'assistente sociale in quanto possessore degli strumenti che indicano congruità del progetto personalizzato ed è il garante dell'integrazione dei servizi socio-sanitari. Compito principale dell'assistente sociale è quello di individuare casi di bisogno nella popolazione di una data area territoriale o sociale e di
intervenire per la loro soluzione predisponendo gli interventi più idonei ed utilizzando le risorse istituzionali e comunitarie disponibili.

Il Corso di Laurea in Servizio Sociale si pone l'obiettivo di creare un profilo professionale che sia in grado di affrontare le nuove sfide che si presentano a coloro che operano nel campo dei servizi sociali.
La crisi del funzionamento dei servizi sociali, come aspetto specifico di una più ampia e generalizzata crisi dei sistemi di welfare ha generato in questi ultimi anni, da un lato una crescente sfiducia nei servizi formali, dall'altro una idealizzazione delle reti informali, con la conseguenza di separare sempre più nettamente i due ambiti.
L'approccio quantitativo di risposta ai bisogni realizzato nel passato, denuncia la sua debolezza: la logica, secondo la quale all'aumentare dei bisogni si contrappone l'aumento del numero dei servizi formali, è fallita. Dotarsi invece di nuove chiavi di lettura e di nuove soluzioni strumentali nel tentativo di rispondere alle nuove domande che individui e collettività pongono ogni giorno, sembra essere un punto di partenza.
Partire da un approccio qualitativo per una rivalutazione del sistema delle risorse umane centrato sulla mobilitazione delle risorse e sulle relazioni interpersonali sembra essere una possibile risposta.
Per promuovere processi di partecipazione diffusa in grado di esprimere nuove formule di welfare diviene essenziale, allora, l'attivazione di metodi di lavoro basati sull'utilizzo di tutte le risorse disponibili nella comunità, sulla presa in carico congiunta ed integrata dei diversi problemi che emergono sul territorio, su caratteristiche sistemiche, in definitiva sull'integrazione fra istituzioni, strutture, imprese, persone.
In tale prospettiva diviene, dunque, essenziale integrare le competenze professionali degli assistenti sociali (LT 39) con l'individuazione dei bisogni /domande e delle risposte /offerte esistenti o possibili.

Il corso di laurea orienta la formazione dei propri studenti sulla base delle recenti definizioni delle politiche sociali e della più recente legislazione nazionale e regionale.
Attraverso la realizzazione di azioni di prevenzione, il laureato in servizio sociale può operare in favore della promozione dei diritti di cittadinanza, della coesione e della
inclusione sociale, della riduzione ed eliminazione delle condizioni di bisogno e disagio individuale e familiare.
In ragione dell'ampio spettro di compiti e della numerosità dei contesti lavorativi che caratterizza la figura professionale che si va a delineare, gli obiettivi di apprendimento
sono caratterizzati da interdisciplinarietà e rigore metodologico. In ragione di questo il Corso di Laurea si muove su due livelli formativi:
1. il primo comprende le attività formative collegate allo studio delle discipline di base, caratterizzanti e affini, indispensabili per la formazione culturale e accademica;
2. il secondo si riferisce alla specifica formazione professionale necessaria per esercitare la professione di assistente sociale.
Il primo livello è orientato allo sviluppo delle seguenti competenze:
- una buona cultura interdisciplinare di base in ambito sociologico (SPS/07), antropologico (M-DEA/01), giuridico-economico (IUS/09,IUS/08,IUS/01), psicologico
(M-PSI/01,M-PSI/04, M-PSI/05, M-PSI/08, M-PSI/06)e storico (M-STO/04)idonea a comprendere le caratteristiche delle società moderne e a partecipare alla costruzione di
progetti di intervento individuale e sociale;
- un'adeguata padronanza delle metodologie e delle tecniche tipiche della ricerca sociale(SPS/07);
- capacità di operare con i gruppi e in gruppi di lavoro.
Il secondo livello di formazione è orientato all'acquisizione delle seguenti competenze:
- conoscenze teoriche e metodologiche utili all'organizzazione, alla programmazione e alla realizzazione degli interventi propri del servizio sociale(SPS/07);
- competenze nel campo della rilevazione e del trattamento di situazioni di disagio sociale di singoli, di famiglie, gruppi e comunità;
- competenze per la comunicazione e la gestione dell'informazione, in particolare per quanto attiene ai diritti di cittadinanza e all'accompagnamento di soggetti in difficoltà
(SPS/08);
- una conoscenza di base di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano (L-LIN/12, L-LIN/04, L-LIN/07, L-LIN/14);
- esperienza di attività sul campo sotto la guida di professionisti del servizio sociale in veste di supervisori presso enti pubblici e privati in cui sia presente il Servizio Sociale
Professionale
Gli obiettivi formativi vengono raggiunti attraverso una forte integrazione tra teoria e prassi. Accanto alle lezioni frontali, infatti, sono presenti attività seminariali e nelle
quali sono discussi casi pratici e in esperienze di laboratorio, che vedono, nella forma della simulazione, il coinvolgimento diretto degli studenti in attività di problem solving
e contribuiscono a sviluppare autonomia di giudizio e abilità organizzative (lavoro di gruppo) e comunicative nell'esporre le soluzioni e i risultati ottenuti. Tutto ciò per
favorire l'acquisizione di competenze indispensabili a sostenere argomentazioni e a risolvere i problemi legati agli interventi sociali.
L'apprendimento viene costantemente valutato con prove orali e scritte e attraverso colloqui con gli studenti. Le competenze e capacità professionali sono sviluppate e la loro
acquisizione valutata attraverso attività specifiche di tirocinio con la guida di uno o più docenti esperti.
Il tirocinio, la cui frequenza é obbligatoria, si svolge per un periodo di 500 ore (20 cfu), presso enti qualificati nei quali sia presente il servizio sociale professionale ed è
articolato su due anni:
- II anno 50 ore Guida al tirocinio- 2 cfu- con finalità orientative e di osservazione, 200 ore di tirocinio esterno - 8 CFU.
- II anno 50 ore Guida al tirocinio - 2 cfu- con finalità orientative e di osservazione, 200 ore di tirocinio esterno - 8 CFU.
Il Tirocinio esterno permetterà agli studenti di instaurare un rapporto importante con il mondo del lavoro e di conoscere da vicino il funzionamento di enti pubblici e del
privato sociale, nei quali svolgere successivamente la professione di assistente sociale.
Attraverso il Programma Erasmus è incentivata la possibilità di svolgere parte del tirocinio (e parte del proprio percorso formativo) in altri paesi, con i quali sono attivi
accordi internazionali, con l'intento di dare alla formazione un respiro internazionale.
La prova finale consiste nella presentazione da parte dello studente di un elaborato scritto, concordato con un docente (relatore) afferente al settore scientifico disciplinare presente nel percorso curriculare dello studente.
La prova finale mira a valutare la capacità dello studente di sviluppare un argomento tra quelli trattati nel corso degli studi, e/o di riflettere sull'esperienza di tirocinio, in direzione dell'accertamento del possesso di competenze teorico-pratiche coerenti con gli obiettivi specifici del Corso di studio.
Alla valutazione complessiva concorrono i seguenti elementi: la media ponderata delle votazioni d'esame, l'eventuale presenza di attività formative all'estero, la presenza di lodi negli esami di profitto, l'eventuale conclusione in corso del percorso formativo triennale ed il voto conseguito nella prova finale.
Le modalità di svolgimento della prova finale sono definite dal "Regolamento per le prove finali", adottato nel 2014 in tutti i corsi di studio afferenti al Dipartimento di Storia, Società e Studi sull'Uomo (si veda il file allegato).



Per essere ammessi al corso di laurea in Servizio Sociale è necessario il diploma di scuola secondaria superiore (quinquennale) o titolo straniero riconosciuto idoneo. Inoltre è richiesta la conoscenza degli aspetti generali dell'assetto sociale contemporaneo, con riferimento al caso italiano inserito nel contesto europeo; una conoscenza delle nozioni di base della legislazione sociale, un' adeguata capacità di comprensione dei testi e un buon livello di espressione scritta e orale.
A tal fine la facoltà offre corsi introduttivi tesi a fornire e, contestualmente, a verificare il possesso di tali conoscenze. L'organizzazione di tali corsi e la modalità di verifica delle conoscenze richieste saranno determinate dal Regolamento didattico del Corso di Laurea.
In tale Regolamento saranno definiti gli obblighi formativi aggiuntivi per coloro che non dovessero essere in possesso dei livelli minimi di conoscenze richiesti per l'accesso al corso di studio.
L'assolvimento di tali obblighi avverrà attraverso la frequenza certificata ai corsi integrativi che saranno organizzati. La mancata o insufficiente frequenza a tali corsi determina la decadenza dall'iscrizione.
La prova, di carattere valutativo, verterà sulle materie relative ad aspetti generali dell'assetto sociale contemporaneo, con riferimento al caso italiano inserito nel contesto europeo. In particolare, si valuteranno la conoscenza delle nozioni di base della legislazione sociale e il possesso di un'adeguata capacità di comprensione dei testi.
Aree disciplinari oggetto della prova valutativa:
SPS/07 – SPS/08 - Relazioni sociali, interpersonali e di gruppo; scenari e contesti sociali contemporanei;
IUS/09 – Elementi di diritto pubblico;
M-STO/04 - Elementi di storia contemporanea.
Gli OFA saranno assegnati sulle Aree disciplinari di cui sopra sulla base del punteggio totalizzato.In particolare, si procederà all’assegnazione degli OFA solo se il punteggio conseguito in ciascun’area disciplinare risultasse:
-inferiore di 4 punti rispetto al punteggio massimo totalizzabile nell’area disciplinare dei SSD SPS/07-SPS/08;
-inferiore di 3 punti rispetto al punteggio massimo totalizzabile nelle aree disciplinari M-STO/04 e IUS/09.

Profilo

Il profilo professionale è quello dell'Assistente Sociale, abilitato a svolgere le funzioni previste dall'ordinamento vigente ed in particolare funzioni di programmazione, organizzazione e gestione di servizi sociali; attività di indagine, studio, ricerca, monitoraggio e documentazione. L'assistente sociale è un professionista che promuove l'autodeterminazione del cittadino-utente, i processi di integrazione tra servizi, la cooperazione, lo scambio sistematico delle informazioni, il cambiamento delle politiche sociali in base all’evoluzione dei bisogni, la crescita della solidarietà comunitaria,

Funzioni

L’assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell’intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio.
L’assistente sociale aiuta gli utenti ad utilizzare in modo valido tali risorse e a sviluppare la propria autonomia e responsabilità, organizzando e promuovendo prestazioni e servizi il più possibile rispondenti alle esigenze delle persone, valorizzando e coordinando a tale scopo tutte le risorse pubbliche e private istituite per realizzare gli orientamenti della politica sociale secondo le norme definite dalla legislazione sociale.
Le competenze associate a queste funzioni sono raggruppabili nelle seguenti aree:
- area giuridica: conoscenza del diritto pubblico e costituzionale, del diritto di famiglia, del diritto degli EE.LL.;
- area delle scienze sociali: lettura ed analisi dei processi sociali, uso di appropriate metodologie quantitative e qualitative, conoscenza delle dinamiche di gruppo, di comunità e nelle organizzazioni;
- area delle competenze professionali del Servizio Sociale: analisi dei bisogni; progettazione, gestione e valutazione del processo di aiuto;
- area delle scienze psicologiche e psichiatriche: conoscenza delle principali teorie relative allo sviluppo della personalità, al funzionamento psichico individuale e collettivo, alle interazioni individuo-gruppo-società;
- area delle scienze storico-antropologiche-pedagogiche: capacità di lettura dei processi storici relativi allo sviluppo dei sistemi di welfare; capacità di lettura della costruzione delle culture, e dei fenomeni connessi ai processi migratori; capacità di impostare e gestire piani e progetti di sostegno a soggetti in situazioni di disagio attraverso interventi socio-educativi.

Competenze

La laurea triennale in Servizio Sociale abilita. previo superamento dell'Esame di Stato, all'esercizio della professione in tutti i contesti nei quali è prevista e/o richiesta la presenza di tale figura. Secondo l'ordinamento della professione, tale titolo di studio non consente l'accesso alle funzioni dirigenziali nella PA, per le quali il titolo di accesso è rappresentato dalla Laurea Magistrale. La formazione erogata dal Corso di Studio consente l'ingresso nel mondo del lavoro senza alcuna limitazione, fatta salva quella relativa ai livelli dirigenziali, e per l'intero arco degli sbocchi occupazionali descritti alla voce seguente, anche in virtù della presenza nel piano di studi di una estesa attività di tirocinio professionale che deve essere obbligatoriamente svolto in strutture all'interno delle quali sia in servizio un Assistente Sociale in grado di svolgere le funzioni di supervisione.

Sbocco

L'assistente sociale può operare in diversi settori ed enti sia pubblici che privati.

1. Enti di integrazione socio-sanitaria, tra cui:
2. Consultori,
3. Unità Multidisciplinari per l'Età Evolutiva (UMEE) e Unità Multidisciplinari per l'handicap dell'Età Adulta (UMEA),
4. Dipartimenti di Salute Mentale (DSM),
5. Servizio per le tossicodipendenze,
6. Unità Valutative Distrettuali e Geriatriche (UVD e UVG),
7. Aziende Sanitarie Locali, Aziende ospedaliere;
8. Enti di risocializzazione:
9. C.T.U. presso Tribunale per i minorenni;
10. Ministero di Giustizia (Ufficio Servizi Sociali Minorenni -USSM- e Servizio Sociale Adulti -UEPE-)
11. Comunità di accoglienza
12. Amministrazione penitenziaria
13. Enti locali;
14. Ministero dell'Interno/Prefettura,ecc.
15. Regione, Provincia, Comune ed altri enti locali
16. Strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, adulti, inabili e minori,
17. Organizzazioni del Terzo Settore (o Privato Sociale), cooperative, fondazioni, associazioni, impresa sociale, centri sociali
18. Libero professionista (anche come ricercatore in proprio, associato oppure convenzionato con enti pubblici e privati di ricerca sociale e di servizio sociale)
19. Centri per l'Impiego (inserimento lavorativo dell'utenza svantaggiata).

Piano di studi

PERCORSI COMUNE/GENERICO

IGIENE E MEDICINA SOCIALE (MED/42)

6 crediti - Obbligatorio

LEGISLAZIONE MINORILE (IUS/17)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

Sociologia della salute (SPS/07)

4 crediti - Obbligatorio

STATISTICA SOCIALE (SECS-S/05)

6 crediti - Obbligatorio

TIROCINIO (NN)

12 crediti - Obbligatorio