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angle-left Unisalento per l'Ucraina
25 Febbraio 2022 - UniSalento

Interpretando il sentimento di tutta la comunità accademica,
ritengo che il nostro Ateneo non possa che esprimersi con voce unanime nel condannare l’invasione dell’Ucraina, l’invasione di un Paese libero e sovrano al quale siamo legati da profondi rapporti di amicizia; un atto che è in sé una violazione del diritto internazionale e che non ha alcuna giustificazione, ove mai la guerra ne possa avere una.
Temevamo che potesse accadere, ma nel contempo confidavamo che la recente esperienza pandemica ci avesse davvero cambiati, ci avesse portato a comprendere che è necessaria una stretta collaborazione tra tutti i popoli della Terra per restituire un futuro al pianeta e all’umanità. Ed invece siamo qui a condannare un altro conflitto inutile, drammaticamente inutile, un altro conflitto di cui sono vittime due popoli storicamente uniti da un’origine comune e che ancora parlano due lingue molto simili. Se la Rus’ di Kiev è considerata la culla della civiltà slava, nonché il primo nucleo storico della Russia, appare tragicamente paradossale il fatto che quella stessa origine comune possa essere stata strumentalmente evocata per giustificare una riunificazione imposta con la forza delle armi.
In queste drammatiche ore la capitale ucraina è assediata dalle forze armate russe. Il conflitto è scoppiato, senza che le diplomazie internazionali siano riuscite ad impedirlo, mostrando ancora una volta quanto inadeguati siano gli strumenti della diplomazia dinanzi alla folle determinazione di taluni regimi. Uso il termine regime, perché conosco il popolo russo e so per certo che questa guerra non l’avrebbe mai voluta, se solo fosse stato libero di esprimersi. Ed è a quel popolo che mi rivolgo, quel popolo che è già sceso in piazza a protestare, così come mi rivolgo ai colleghi e alle colleghe delle grandi Università della Russia: fate sentire la vostra autorevole voce, schieratevi con noi a difesa della pace.
Ricordate che la nostra missione è lavorare per il bene dell’umanità. Il nostro pensiero non può che andare al popolo ucraino, agli studenti e alle studentesse di quel Paese, alle sue comunità accademiche con cui abbiamo consolidate collaborazioni, ai nostri studenti ucraini e a quanti di loro vivono nel nostro Paese e sono in pena per le sorti dei loro familiari. Siamo con voi e non vi abbandoneremo, faremo tutto ciò che è in nostro potere per fermare questo assurdo conflitto.
Nelle prossime ore decideremo le azioni da intraprendere; solleciteremo il nostro Governo e l’Unione Europea perché fermi l’invasione russa e contribuisca fattivamente a restituire all’Ucraina un futuro di pace.

Il Rettore e la comunità accademica

Data ultimo aggiornamento: 25/02/2022