Laurea in BENI CULTURALI

Corso di studi
BENI CULTURALI
Corso di studi in inglese
CULTURAL HERITAGE
Titolo
Laurea
Classe MIUR
Classe delle lauree in Beni culturali - L-1 (DM270)
Durata
3 anni
Crediti
180
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Sito web del corso
https://www.letterelinguebbcc.unisalento.it/744
Lingua
ITALIANO
Sede
Lecce
Anno accademico
2023/2024
Tipo di accesso
Corso ad accesso libero
Profili professionali formati
3.4.1.2.1 - Organizzatori di fiere, esposizioni ed eventi culturali
3.4.3.2.0 - Tecnici dell'organizzazione della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale
3.4.4.2.1 - Tecnici dei musei

Descrizione del corso

Il laureato in Beni culturali deve sapere dialogare con interlocutori diversi, anche in ambiti non strettamente specialistici, presentare in modo chiaro le proprie argomentazioni e trovare adeguate soluzioni di natura sia teorica sia pratica a problemi attinenti alle discipline archeologiche e storico-artistiche.

I risultati attesi saranno realizzati con la presenza assidua a lezioni, esercitazioni e ad eventuali progetti o iniziative di comunicazione/divulgazione rivolte ad un pubblico di non specialisti. Tali esperienze saranno verificate tramite prove d’esame scritte e orali, e la certificazione (tramite specifici attestati) delle attività formative e dei progetti a cui si è partecipato.


I laureati devono sapere raccogliere e interpretare i dati relativi allo studio e alla gestione del Bene Culturale (dall’antichità all’età contemporanea), ed essere capaci di collegarli anche ad aspetti etici, sociali, giuridici ed economici.

I risultati attesi saranno ottenuti con l’esercizio delle attività formative e, in particolare, con stages e tirocini presso strutture come biblioteche, archivi, musei, teatri, aree archeologiche, organizzazioni e strutture dedite al turismo culturale.



Il Corso di Studio dedica una speciale attenzione all'orientamento in ingresso degli studenti, a questo scopo, ha sviluppato progetti e partecipato con buoni risultati a progetti previsti dal piano POT e finanziati dal MUR. A tal proposito è stato istituito appositamente un gruppo di lavoro interno al Dipartimento.
Esso partecipa alle giornate di orientamento organizzate dal Centro Orientamento e Tutorato di Ateneo per incontri con le Scuole Superiori, sia nelle sedi dell'Università del Salento o presso gli Istituti interessati, e ultimamente anche con incontri live su piattaforme digitali. Durante questi incontri vengono illustrate agli studenti le attività didattiche e scientifiche del Corso, comprendenti attività di laboratorio, visite guidate e viaggi di studio e seminari. Accanto alle attività comuni a diversi corsi dell'Università del Salento, il Corso di Studi svolge anche specifiche attività di orientamento in ingresso, destinate a far conoscere e a valorizzare, agli occhi dei futuri studenti, le specificità didattiche e le esperienze di formazione del proprio percorso di studi.
Particolare significato assumono gli 'Open days' organizzati presso il Dipartimento di Beni Culturali, sede di riferimento del CdS, e di concerto con esso. In queste occasioni, accanto all'illustrazione dei corsi e delle attività didattiche, già sopra indicate, gli studenti ospiti vengono a contatto con le attività dei laboratori e con gli studenti, docenti e ricercatori che vi operano.
Essi vengono inseriti in gruppi di visita e hanno la possibilità di sperimentare le attività a carattere molteplice che costituiscono l'esperienza reale degli iscritti del CdS.
Poiché le loro guide e mentori in queste attività sono gli studenti di II e III anno del CdS, il risultato di tali attività è duplice: da un lato l'orientamento in ingresso viene arricchito da esperienze stimolanti in ambienti di ricerca e dall'immediatezza dei rapporti d'interscambio docenti-studenti; dall'altro, per gli studenti del CdS coinvolti, l'occasione diventa un'esperienza motivazionale significativa che li aiuta a chiarire e determinare le proprie scelte di studio.
Il CdL è presente anche agli incontri che si svolgono su piattaforme digitali per promuovere la conoscenza dei propri corsi presso studenti stranieri, in particolare nel contesto mediterraneo e in Asia.
Le attività di orientamento si svolgono, inoltre, anche in modalità a distanza e sfruttando linguaggi comunicativi quali videoclip e filmati, disponibili tramite gli accessi dell'Ateneo salentino alle piattaforme social (youtube) e, prossimamente, i canali social del Dipartimento di Beni Culturali.
In vista di tutte le attività sopra indicate, che si rivolgono a un vasto raggio di potenziale utenza e intendono aumentare l'attrattività del CdS anche fuori dal più stretto territorio salentino, il CdS ha incaricato un responsabile fra i propri membri e si avvale della collaborazione di studenti-tutors, assegnatari di borse del Centro Orientamento e Tutorato di Ateneo o finanziate da progetti POT.
Un'ulteriore attività che il CdS ha specificamente scelto di indirizzare nel segno dell'orientamento in ingresso e dell'indirizzo di scelte consapevoli nei propri studenti all'inizio dei percorsi di formazione sono i percorsi di alternanza scuola-lavoro svolti con numerose scuole del territorio e di un ambito anche più vasto. Queste attività, che seguono efficaci e ben articolati progetti, sono seguite da docenti e ricercatori del CdS e rappresentano perciò un investimento notevole di tempo ed energie da parte del CdS, finalizzato a ridurre al massimo i problemi di disorientamento e le difficoltà di approccio ai corsi da parte dei futuri iscritti. Anche a seguito della creazione di un gruppo PCTO di Ateneo, attualmente il quadro strutturato di queste collaborazioni viene seguito da un referente dedicato, che coordina i contributi dei singoli docenti in proposte organiche.
IL CdS organizza inoltre attività con le scuole e gli istituti di formazione e partecipa ad attività di particolare significato organizzate da queste, anche nell'ambito di accordi di collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali, allo scopo di costituire ambiti privilegiati per il contatto con i potenziali futuri studenti. Dalla frequenza a tali attività, gli studenti possono ottenere vantaggi e facilitazioni al momento dell'iscrizione (p.es. possono essere considerati esonerati dall'obbligo della prova d'ingresso).
Le informazioni sul Corso e sulle sue attività formative sono permanentemente accessibili dal sito dell'Università del Salento nonché dal sito del Corso stesso.
Gli studenti pre-iscritti al CdS sostengono un test di valutazione utile ad accertare il livello delle proprie conoscenze di base; coloro che non superano i requisiti minimi si avvalgono, nelle fasi iniziali del primo anno, di iniziative volte al recupero e al potenziamento delle conoscenze.
All'inizio dell'anno accademico sono inoltre previsti cicli di lezioni ('corsi zero') destinate a migliorare/consolidare le conoscenze di base dei neo-iscritti in vista dell'avvio dei corsi regolari. Tali lezioni sono svolte, nei limiti delle disponibilità correnti, da tutor didattici appositamente formati, anche nel quadro dei progetti POT di cui sopra si è detto.
Potranno inoltre essere previsti corsi di preparazione per studenti stranieri che intendano iscriversi al curriculum internazionale (italo-cinese). La frequenza a tali corsi potrà consentire un ingresso agevolato degli studenti al corso di studio.
Sono infine organizzati incontri volti a illustrare ai nuovi iscritti gli aspetti dell'organizzazione, didattica e amministrativa, del CdS e a familiarizzare con il nuovo ambiente di formazione.
Tali incontri sono organizzati a cura dei tutor didattici e dei Rappresentanti degli Studenti nel CdS.
IL CdS prevede attività di recupero di eventuali carenze nelle conoscenze di base di sostegno per gli studenti iscritti.
All'inizio dell'anno accademico sono previsti cicli di lezioni di base destinate alla preparazione dei neo-iscritti in vista dell'avvio dei corsi regolari. Tali lezioni sono svolte da tutor didattici appositamente formati, anche nel quadro dei progetti finanziati dal Piano di Orientamento e Tutorato MIUR.
Per alcuni degli insegnamenti erogati nel primo anno di corso sono previsti corsi di recupero destinati agli studenti che abbiano accumulato ritardo nel tentativo di superare gli esami di profitto.
Compatibilmente con le disponibilità finanziarie presenti, vengono selezionate annualmente, tramite bando, figure di tutor didattici che affiancheranno gli studenti nell'organizzazione dello studio, nella preparazione di singoli esami e, per gli studenti dell'ultimo anno, nell'impostazione della prova finale.
I docenti indicati come tutor del CdS saranno in ogni caso disponibili ad orientare gli studenti e ad affiancarli nel loro percorso di formazione.
I singoli docenti si preoccupano dell'accertamento delle competenze e conoscenze di base e verificano in itinere l'apprendimento effettivo attraverso prove parziali sotto forma di test scritti e/o orali.
Per quanto riguarda il percorso di avvicinamento degli studenti al mondo del lavoro, le attività curriculari prevedono attività di tirocini e stages confacenti a ciascuno dei diversi indirizzi del percorso formativo.
Un'apposita commissione del Consiglio Didattico, diretta dal Presidente del CdS, si occupa di valutare le proposte progettuali degli studenti e di seguirne la realizzazione. Le modalità di progettazione dei tirocini e di presentazione e valutazione delle richieste sono regolamentate da norme definite dal CdS e accessibili sul sito del medesimo.
Le istituzioni ed aziende accreditate ad ospitare gli studenti sono registrate presso la piattaforma messa a disposizione dall'apposito ufficio Career Service dell'Università del Salento.
Esperienze presso istituzioni ivi non accreditate dovranno essere valutate dalla commissione ma sono comunque possibili.
La Segreteria Didattica offre supporto allo studente, durante l'orario di ricevimento, per appuntamento e/o per posta elettronica, e fornisce consulenza personalizzata al fine di rimuovere eventuali ostacoli e accompagnarlo adeguatamente nel suo percorso formativo. Essa offre inoltre specifica attività informativa e di assistenza riguardo agli aspetti amministrativi agli studenti in vista delle attività di tirocinio curriculare.
Relazione sugli esiti della rilevazione delle Opinioni Studenti, a.a. 2020/20201
Approvata all’unanimità nella seduta del Consiglio Didattico del 28/07/2022

Fonti dei dati analizzati:
• Relazione del Nucleo di Valutazione d’Ateneo sulla Rilevazione della soddisfazione degli studenti a.a. 2020/2021 del 26/04/2022 (trasmessa con nota Prot. n. 72846 del 13/05/2022);
• Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti-Studenti del Dipartimento di Beni Culturali – Anno 2021, Quadri A.1, A.2;
• Rilevazione Opinioni degli Studenti – Storico (2018-2019) e dati parziali a.a. 2021-2022 (estrazione dati al 20/07/2022; portale d’Ateneo dell’Opinione Studenti);
• Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA, XXIV Indagine Profilo dei Laureati 2021 – Rapporto 2022
• Scheda di Monitoraggio Annuale (SMA) del CdS 2021 e relativo verbale del Gruppo di AQ;
• Verbali dei Consigli Didattici 2021;
• Rapporto di Riesame Ciclico 2021.
La presente relazione è stata elaborata dal Gruppo di AQ del CdS e licenziata nella riunione del 22/07/2022 alla quale erano presenti: Prof.ssa Claudia Minniti (Vice-Presidente CdS, Responsabile del Gruppo di AQ del CdS in vece del Presidente, in aspettativa); i Proff. Nicola Cleopazzo e Manuela De Giorgi (Docenti del CdS e Componenti Gruppo di AQ del CdS); Dott. Chiara Marcucci (Componente Personale T/A); Sig.ra Noemi Macchia (Componente Rappresentante degli Studenti).

Date e oggetti delle riunioni:
20/07/2022
Sono in presenza: i Proff. Claudia Minniti, Manuela De Giorgi, Nicola Cleopazzo e la Dott.ssa Chiara Marcucci; la Sig.ra Noemi Macchia, impossibilitata a partecipare in presenza, prende parte alla riunione da remoto (GoogleMeet).
Oggetto: presa visione delle fonti utili alla compilazione della relazione e ripartizione dei compiti di analisi;
21/07/2022
Sono in presenza: i Proff. Claudia Minniti, Manuela De Giorgi, Nicola Cleopazzo e la Dott.ssa Chiara Marcucci; la Sig.ra Noemi Macchia, impossibilitata a partecipare in presenza, prende parte alla riunione da remoto (GoogleMeet).
Oggetto: discussione collegiale dei dati e avvio della redazione del documento; il Gruppo di AQ si aggiorna al giorno successivo licenziando una prima bozza del documento della Relazione.
22/07/2022
Tutti i componenti del gruppo AQ partecipano da remoto (GoogleMeet).
Oggetto: redazione del documento finale della Relazione e trasmissione alla Manager Didattica Dott.ssa Teresa De Vitis per l’invio al Consiglio Didattico in vista della discussione e successiva approvazione.
28/07/2022
La Relazione sulla rilevazione delle Opinioni Studenti, a.a. 2021/2022 è approvata in seno al Consiglio didattico (verbale nr. ##/2022, O.d.G. – punto nr. 2).


Il Gruppo di AQ ha proceduto, nella presente analisi, ad un vaglio dettagliato dei risultati della Customer Satisfaction 2021-2022 per le due sezioni (Soddisfazione degli Studenti e Suggerimenti), distinguendo ulteriormente nell’ambito della Soddisfazione le tre sottosezioni (Insegnamento; Docente; Interesse).
Alcune precisazioni preliminari all’analisi riguardano:
1. il questionario: in particolare nell’analisi delle risposte degli sNF, va tenuta nella giusta considerazione il minore numero di quesiti posti a questi ultimi rispetto agli sF, così come da indicazioni ANVUR (rispettivamente, schede nr. 3 e nr. 1);
2. la cancellazione (dall’ottobre 2021 e, dunque, in riferimento alla Rilevazione oggetto di discussione) del corposo numero di domande (12) riguardanti la valutazione della didattica a distanza e/o blended inserite nella precedente valutazione.
Laddove ritenuto necessario, il Gruppo di AQ ha associato all’analisi orizzontale dei dati per l’a.a. d’interesse, una verifica verticale in rapporto al trend storico (dal 2016) e con la proiezione dei risultati parziali per l’a.a. 2021-2022.

In apertura va detto che il dato numerico definitivo di partecipazione degli Studenti del CdS alla rilevazione (sT) si attesta per l’a.a. 2020-2021 a 1110 (81% dei questionari attesi per il CdS; il totale dei questionari compilati di LT del Dipartimento è pari a 2233); delle 1110 compilazioni, l’81,4% si riferisca agli sF (percentuale in lieve crescita rispetto al 75,5% della passata rilevazione), in assoluto il dato migliore registrato che tuttavia non trova ancora conferma nel dato parziale riferibile al 2021 (827, 72,2% sF, tenuto conto che il momento dell’estrazione del dato ricade a metà a.a. e, dunque, con un certo numero di studenti che ancora non ha compilato il questionario).
In linea generale, per l’a.a. 2020/2021, il CdS registra tra gli Studenti un buon grado di soddisfazione in lievissima crescita su alcune domande della sezione Soddisfazione sia tra gli sF, sia tra gli sNF; fanno eccezione soltanto ins3 (adeguatezza del materiale didattico) e ins4 (definizione delle modalità d’esame) che registrano una flessione dell’indice (-1) tra gli sNF, e ins4 (definizione delle modalità d’esame) e doc10 (reperibilità del docente) per gli sF (±1-2 flessione che tuttavia, in termini percentuali, risulta significa, con un differenziale tra il 2019/2020 e il 2020/2021 di -19,3% per ins4 e di -14,6% per doc10). Per tutti i restanti quesiti del questionario – sezione Soddisfazione il dato è stabile, sempre al di sopra della media di Ateneo, ma inferiore rispetto alla media di Dipartimento con moderati differenziali percentuali). La lieve sofferenza in rapporto agli indici dipartimentali è sempre di -1, rispetto al range -1-2 dello scorso anno (cfr. gli indici nella Relazione del Nucleo di Valutazione, tabelle alle pp. 28-29). La tendenza appena evidenziata si riscontra, con variazioni anche qui poco significative, tra sF, sNF e sT.
In un quadro sintetico, il CdS L-1 il grado di soddisfazione generale il 2020 (int_11B, soddisfazione generale) è stabile rispetto all’anno precedente per gli sF, migliora per gli sNF (+6,7%; sugli sT il miglioramento e +1,9%) e mostra un’ulteriore e decisiva crescita nei parziali del 2021 degli sF con un +25,6%, mentre è fortemente negativo il dato per gli sNF (-27,3) e quasi stabile per gli sT (-0,6%).

In riferimento alle domande relative all’Insegnamento (domande ins1-ins4), è confermata quando non in crescita la soddisfazione degli sF per l’a.a. 2020/2021 (anno 2020) – tranne che per ins4 (vd. supra) – con percentuali di miglioramento talora significative: ins1 (conoscenze preliminari) +17,9%; ins2 (carico d’insegnamento) -0,6, sostanzialmente stabile; ins3 (adeguatezza del materiale didattico) +19,1%. È in crescita anche la soddisfazione degli sNF per ins1 (+22,6%) e ins2 (+12,7%), mentre è in calo per ins3 (+12,2%) e ins4 (-11,4%; vd. supra). Sugli sT il dato è sempre in crescita (ins1 +10,3%; ins2 + 3,7%; ins3 21,8%), tranne che per ins4 (-10,1%). Il quasi generale miglioramento degli indici sui quattro quesiti relativi all’Insegnamento, conferma le buone prassi attuate dal Consiglio Didattico del CdS (cfr. Relazione CPDS 2021 con riferimento allo sportello già avviato nell’autunno del 2020 ma che è sentito nell’esperienza dello studente come obiettivo primario e da rafforzare ulteriormente (rif. Quadro D.4 – Esperienza dello studente della Relazione CPDS 2021 e SMA 2021 – punto 4.), azione cui il Consiglio Didattico ha dato seguito con nuove azioni di tutoraggio attuate di concerto con il CdS DAMS da partire dalla tarda primavera (vd. verbali CD nrr. 4 del 18/05/2021 e 5 del 29/09/2021).

La soddisfazione relativa al Docente (quesiti doc_5-doc_10 per i soli sF) registra un andamento piuttosto altalenante per l’a.a. 2020-2021 (anno 2020), con cali più o meno marcati del dato percentuale in più punti del raggruppamento e miglioramenti in pochi altri. A fronte infatti del dato numerico assoluto riferito al numero dei questionari compilati, le percentuali parlano più chiaramente della maggiore/minore soddisfazione degli sF rispetto al Docente.
Relativamente alla doc_5 (rispetto degli orari delle attività didattiche), p.e., se il dato numerico nel 2019 e nel 2020 è identico (89), la percentuale di soddisfatti era del 64,1% nel 2019, mentre scende a 58,2% nel 2020 (-5,9%). Una flessione contenuta della soddisfazione si registra anche: nella capacità del docente di stimolare l’interesse verso la disciplina (doc_6) che passa dal 64,1% del 2019 al 59,7% del 2020 (-4,4%); nella doc_9 (coerenza web/svolgimento insegnamento) -15%; nella doc_10 (reperibilità del docente) -14,6% per i soli sF, mentre gli sNF dichiarano una maggiore soddisfazione rispetto alla passata rilevazione (+6,8%) . Sono invece positivi i giudizi relativi alle domande doc_7 (chiarezza di esposizione) +3,3%; doc_8 (attività integrative) +6,9%.
Per il 2020 si manifesta una situazione di alert della soddisfazione degli Studenti rispetto al Docente che riteniamo possa essere messa in relazione agli effetti creati dalla situazione pandemica nel periodo cui la rilevazione si riferisce; questa deduzione sembra trovare giustificazione nel netto miglioramento del dato percentuale parziale per il 2021. Infatti, doc_5 passa dal 58,2% del 2020 all’85,3% del 2021; doc_6 passa dal 59,7% del 2020 al 73,5% del 2021; doc_7 passa dal 62,7% del 2020 all’83,8% del 2021; doc_8 passa dal 50,7% del 2020 al 58,8% del 2021; doc_9 passa dal 52,2% del 2020 al 77,9% del 2021; doc_10 per gli sF passa dal 46,3% del 2020 al 76,5% del 2021 (i dati per gli sNF sono invece in calo: 55,2% per il 2020 e 30,9% per il 2021; per gli sT si passa dal 47,8% del 2020 al 66,2% per il 2021).
Un altro elemento da portare all’attenzione è il calo della performance del Docente del CdS rispetto al CdS DAMS (l’altra LT del Dipartimento), rispetto ai corsi di laurea magistrali, rispetto alla media dipartimentale (pur restando sempre al di sopra della media di Ateneo), come già emergeva nelle passate rilevazioni (cfr. gli indici nella Relazione del Nucleo di Valutazione, tabelle alle pp. 26-27, rispettivamente sF e sNF; sF) e che non si riesce a spiegare, tenuto in conto che molti dei docenti del CdS sono altresì impegnati nei percorsi di II livello del Dipartimento.
Appare chiaro che le prossime azioni del CdS dovranno vieppiù potenziare le azioni di monitoraggio relative, in particolar modo, alla comunicazione (individuale e pubblica, attraverso lo strumento delle bacheche per quanto attiene tutte le attività dei singoli insegnamenti) del Docente con gli Studenti da un lato (doc_9); e, dall’altro, sollecitare i propri Docenti ad una maggiore puntualità e rispetto degli orari di ricevimento (doc_10). Questi aspetti sono stati d’altro canto ribaditi anche dalla CPDS nella sua Relazione 2021, suggerimento che tuttavia non trova riscontro né nei verbali o nella SMA 2021 del CdS (sebbene vi fosse un richiamo specifico ad un Gruppo di lavoro dedicato al monitoraggio delle bacheche in seno al CdS nel Rapporto di Riesame Ciclico 2021), né in specifiche istanze/lamentele da parte degli Studenti per il tramite delle loro rappresentanze in seno agli organi del CdS stesso. Sarebbe forse opportuno indagare nel dettaglio, attraverso gli Studenti e i loro rappresentanti, gli elementi che impattano negativamente sul giudizio del Docente in fase di rilevamento delle loro opinioni e attuare misure ad hoc che non siano però affidate esclusivamente al comprato docente del CdS.

Per quanto concerne l’Interesse (quesiti int_11 e int_11B, rispettivamente: interesse verso gli argomenti dell’insegnamento e soddisfazione complessiva), il dato risulta sostanzialmente stabile ovvero migliorato sia in relazione agli sF (int_11 2019: 84; int_11 2020: 85, +11%; int_11B 2019: 83; int_11B 2020: 83, -2,7), sia in relazione agli sNF (int_11 2019: 78; int_11 2020: 78, +6%; int_11B 2019: 71; int_11B 2020: 74, +6,7%). Il grado di soddisfazione seppur alto, non raggiunge tuttavia i livelli dipartimentali, né in termini di indici, né percentuali, pur allineandosi o migliorando nettamente quelli di Ateneo. Lo scarto a livello dipartimentale, comunque ridotto rispetto alle passate rilevazioni, si potrebbe spiegare con una maggiore consapevolezza degli Studenti dei CCddLL magistrali rispetto ai CCddSS triennali.

Relativamente ai Suggerimenti resi dagli sF e sNF del CdS (a.a. 2020/2021 – anno 2020), come negli anni passati, l’alleggerimento del carico didattico SUG_1 (sT: 254, di cui sF: 218 e sNF: 36), le maggiori conoscenze di base SUG_3 (sT: 175, di cui sF: 139 e sNF: 36), e più prove intermedie SUG_8 (sT: 192, di cui sF: 158 e sNF: 34) risultano essere le richieste più significative; segnano una priorità SUG_1 (22%), SUG_8 (17%) e SUG_3 (15%). Si tratta degli ambiti in cui storicamente il CdS registra le maggiori criticità. La richiesta di maggiori conoscenze di base p.e. è stata oggetto di discussione in seno agli organi del CdS in più occasioni nel corso del 2021 (vd. SMA 2021, anche in relazione all’iC24 [abbandono del percorso formativo]; e i verbali CD nrr. 4 del 18/05/2021 5 del 20/09/2021) e si è dato spazio all’attivazione di due “corsi 0” svoltisi nel corso del I semestre dell’a.a. 2020/2021. Le ricadute di tale azione potranno vedersi probabilmente nelle rilevazioni del prossimo biennio (i “corsi 0” erano infatti dedicati ai nuovi immatricolati), ma resta irrisolvibile da parte del CdS la questione relativa alla necessità di colmare le lacune di un bagaglio talvolta inadeguato per il percorso formativo rispetto alla formazione di SSS. La forte richiesta di alleggerimento del carico didattico SUG_1 che rappresenta da sempre la richiesta più forte da parte degli Studenti e più volte richiamato, manca tuttavia di una segnalazione puntuale; p.e., il vaglio da parte della CPDS dei syllabi degli insegnamenti che mira a verificare anche la congruità del programma rispetto agli obiettivi/peso in CUF della singola materia di studio, evidenzia eventuali azioni correttive; nè emergono dagli atti del CdS esplicite richieste in cui si chieda una formale verifica del carico didattico di uno o più o tutti gli insegnamenti specifici. Si veda pure come alla fine della propria esperienza universitaria, i Laureati ritengano adeguato il carico didattico nel percorso triennale (88,7% [è la somma delle prime due voci del questionario di AlmaLaurea] vs 11,4% [è la somma delle ultime due voci del questionario di AlmaLaurea]; cfr. infra, il Quadro B7): ad una valutazione del carico di studio degli insegnamenti rispetto alla durata del corso): evidentemente a un giudizio più equilibrato e complessivo, come può essere quello di studenti già laureati, il carico di studio non appare così pesante. D’altro canto questo induce a qualche dubbio anche sulla veridicità di talune risposte nella compilazione del questionario da parte degli Studenti.
Risultano invece stabili o migliorati altri punti rispetto ai Suggerimenti; in particolare, resta stabile la richiesta di aumento dell’attività di supporto didattico SUG_2 (lo chiedono 121 Studenti [sf + sNF], pari all’11%); di armonizzazione dei programmi tra vari insegnamenti SUG_4 (lo chiedono 57 Studenti [sf + sNF], pari al 5%); di migliorare il coordinamento tra gli insegnamenti SUG_5 (lo chiedono 84 Studenti [sf + sNF], pari all’8%); di migliorare la qualità del materiale didattico SUG_6 (lo chiedono 132 Studenti [sf + sNF], pari all’11%), con un netto miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (nel 2019 lo chiedevano 170 Studenti [sF+ sNF]); di fornire in anticipo il materiale didattico SUG_7 (lo chiedono 132 Studenti [sf + sNF], pari all’11%); di attivare insegnamenti serali SUG_9 (lo chiedono 29 Studenti [sf + sNF], pari al 3%). Si tratta come si vede di oscillazioni minori e, di conseguenza fisiologiche e poco significative. L’interpretazione dei Suggerimenti suggerisce di continuare ad operare in futuro con le azioni di miglioramento già messe in atto a seguito del Rapporto di Riesame Ciclico 2021. In generale, il miglioramento di questi ultimi dati, conferma la volontà del CdS ad impegnarsi in una didattica innovativa che andrebbe incontro alle richieste degli Studenti, impegno che deve consolidarsi ulteriormente in futuro, anche alla luce della fotografia relativa al rapporto con la modalità a distanza/blended del cruscotto dei nuovi quesiti (vd. infra).

Con il perdurare della didattica a distanza/blended anche nell’a.a. 2020/2021, il cruscotto di quesiti relativi al suo grado di soddisfazione già introdotto nella penultima rilevazione (2019/2020) è stato confermato. un’analisi a parte i quesiti introdotti nell’ultima rilevazione e che riguardano la didattica. Lo scorso anno l’analisi del gruppo di AQ si era concentrato su due quesiti in particolare (6 NEW, docente a suo agio con la didattica a distanza; 12 NEW, soddisfazione complessiva della didattica online/blended) ritenuti più significativi. Nella presente analisi invece un’analisi completa dei dodici quesiti (sarà considerato il campione di sT) pare opportuna in considerazione di nuove azioni dell’Ateneo che mirano ad un ampliamento dell’offerta formativa in modalità a distanza/blended.
Relativamente alle modalità di erogazione dell’insegnamento (NEW01), emerge con forza la predilezione per la modalità sincrona esclusivamente a distanza (NEW01_C, 663; erano 52 nel 2019), seguita dalla modalità asincrona (NEW01_D, 253; erano 24 nel 2019): il dato evidenzia sia la familiarità acquisita dai Docenti nell’approccio con le piattaforme di erogazione a distanza, sia la preferenza degli studenti per quest’ultima che si traduce nella scelta di seguire esclusivamente a distanza (NEW02_D, 931; nel 2019 erano 73). La piattaforma TEAMS resta quella più utilizzata (NEW03_F, 951, dato che conferma la scelta dell’anno precedente). Indipendentemente dalla modalità di erogazione dell’insegnamento (NEW04), 616 questionari dichiarano che le lezioni sono state comunque registrate (NEW04_A, 616; 257 risponde che non sono state registrate [NEW04_B], 141 solo in parte [NEW04_C]). Anche l’interazione Docente/Studente (NEW05), è avvenuto prevalentemente a distanza, in gran parte durante le lezioni a distanza (NEW05_F, 527), tramite email (NEW05_C, 483), tramite ricevimento su piattaforma (NEW05_A, 109) e durante le lezioni in presenza (NEW05_E, 102).
Al secondo anno della rilevazione, aumenta l’agio del Docente con l’utilizzo della piattaforma (NEW06; 553 decisamente sì [NEW06_A] e 440 più sì che no [NEW06_B]), migliorando decisamente in termini percentuali rispetto allo scorso anno. L’opportunità offerta dalla didattica a distanza/blended ha consentito agli Studenti di scegliere di risiedere in una città diversa – ma nella stessa regione – da quella della sede dell’Ateneo (NEW07_B, 672, oltre il 66,3% delle risposte degli sT) e 290 hanno risieduto nella stessa città sede dell’Ateneo (NEW07_A, 290, il 28,6% delle risposte degli sT). La disponibilità di spazi dedicati alla didattica/attività a distanza nell’alloggio dove lo Studente ha risieduto (NEW08), 724 questionari rispondono in maniera pienamente positiva (NEW08_A) e solo 128 non hanno avuto spazi dedicati (NEW08_D). Il computer è il device maggiormente a disposizione per le attività a distanza (NEW09_A, 883), seguito dallo smartphone (NEW09_C), e il PC/altro device utilizzato (NEW10) era ad uso esclusivo dello Studente (NEW10_A, 851 risposte in tal senso, l’83% del campione totale). Soddisfacenti la qualità di hardware e connessione internet (NEW11) a sostegno della didattica a distanza (NEW11_A, 505 decisamente sì, 49,8%; NEW11_B, 370 più sì che no, 36,5%).
In riferimento alla soddisfazione complessiva che riassume i quesiti del cruscotto “distanza/blended” (NEW12), il 51,4% si ritiene decisamente soddisfatto (NEW12_A, 567), il 39,4% più sì che no (NEW12_B, 434).
I dati sopra riportati disegnano un quadro di generale gradimento delle opportunità offerte dalla didattica a distanza/blended da parte degli Studenti del CdS, in linea con i risultati di Dipartimento (il differenziale percentuale si conta nell’ordine di ±3 punti; più consistente invece il differenziale con l’Ateneo per alcuni specifici quesiti): si veda, p.e., il dato relativo alla soddisfazione complessiva (NEW12); in Dipartimento, il 49% si dice decisamente soddisfatto (NEW12_A, vs il 51,4% del CdS) e il 36,7% risponde più sì che no (NEW12_B, vs il 39,4% del CdS); anche a livello d’Ateneo, i rapporti percentuali restano sostanzialmente invariati, con differenziali contenuti, segnando comunque un performance leggermente miglio del CdS, nello specifico, il 47,8% degli sT d’Ateneo si dice decisamente soddisfatto (NEW12_A, vs il 51,4% del CdS) e il 40,5% risponde più sì che no (NEW12_B, vs il 39,4% del CdS).


Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
Relazione sugli esiti della rilevazione delle Opinioni Studenti, a.a. 2020/20201
Approvata all’unanimità nella seduta del Consiglio Didattico del 28/07/2022

PROFILO DEI LAUREATI
Analisi: Il profilo dei Laureati in Beni Culturali (di seguito L-1) del 2021, quale si definisce dai dati dell’Indagine XXIV del Consorzio Almalaurea presenta alcuni aspetti di novità rispetto a quanto già emerso nell’Indagine XXIII.
In primo luogo il numero totale dei laureati (46) registra un calo rispetto agli anni precedenti: cfr. 57 (2020), 54 (2019). Quasi tutti i laureati registrati hanno compilato il questionario (44) con un tasso di compilazione (95,7%) superiore a quello degli anni precedenti (87,7% 2020; 88,9% 2019).
Il profilo anagrafico (sezione 1.) dei Laureati del 2021 risponde sostanzialmente a quello già delineato nelle indagini degli anni precedenti.
Riguardo al genere, le laureate continuano a essere più dei laureati: Donne: 65,2% (anni recenti: 70,2% 2020; 77, 8% 2019) vs Uomini: 34,8% (anni recenti 29,8% 2020; 22,2% 2019), con un progressivo e significativo aumento dei laureati maschi. La valutazione del trend, tuttavia, necessita di un più ampio ambito di osservazione.
Si abbassa notevolmente l’età di conseguimento del titolo di laurea, in media 24,9, rispetto al 2020 26,9 tornando ai livelli del 2019 (24,3) e del 2018 (25,3), effetto dell’aumento del numero di studenti che hanno conseguito il titolo nella fascia d’età 23-24 anni: 41,3%, rispetto al 36,8% del 2020, e dell’assestamento sui livelli dell’anno precedente dei laureati nella fascia d’età inferiore ai 23 anni: 30,4% (2020: 33,3%). Cfr., comunque, la sez. 4. Il dato appare degno di attenzione, soprattutto nell’ottica più generale del monitoraggio della regolarità delle carriere.
La provenienza geografica dei Laureati è quasi esclusivamente regionale, con qualche variazione rispetto all’anno precedente: diminuiscono i laureati provenienti dalla stessa provincia dell’Ateneo 58,7% rispetto al 66,7% dell’anno precedente, mentre cresce la provenienza dal resto della Puglia (39,1% contro il 33,3% del 2020). Ritorna la presenza, anche se in minima parte, di laureati provenienti da altra regione, 2,2%, assenti nel rilevamento 2020 e presenti al 10,4% nel 2019. In questo il CdS mostrava una peculiarità rispetto ad altri corsi triennali dell’Ateneo, peculiarità che, evidentemente, va perdendosi. Continuano a non registrarsi laureati stranieri.

Anche la definizione dell’Origine sociale (sezione 2.) del campione che ha compilato il questionario evidenzia un sostanziale allineamento ai risultati relativi ai Laureati dal 2017 al 2020: appare confermata anche nell’ultima indagine la provenienza della maggioranza dei Laureati dalla classe media autonoma (31,8%) e impiegatizia (27,3%), con un lieve calo degli studenti provenienti da ceti di lavoratori esecutivi (25% rispetto al 32 % del 2020) e una percentuale costantemente bassa, anche se quest’anno in rialzo, di quelli provenienti da ceti elevati (13,6% rispetto al 12% del 2020). Appare evidente che gli studenti delle famiglie abbienti del territorio frequentino altri corsi di studio e probabilmente – in considerazione dei dati generali relativi ai laureati dell’Ateneo, tutti coerenti con questi – altre Università fuori dal territorio.
Si abbassa, rispetto al dato rilevato nelle precedenti relazioni, la percentuale di laureati 70,5% (-9,5% rispetto all’anno precedente), che non abbia nessuno dei genitori con un titolo di laurea: esso, tuttavia, conferma ancora che in larghissima maggioranza siamo in presenza della prima generazione che raggiunge il titolo di laurea, a partire da ceti medio-bassi e con una netta provenienza locale. L’Università si conferma quindi un fattore primario di promozione sociale e culturale del territorio, con quel che questo comporta in termini positivi e negativi. Occorre tuttavia riflettere anche sul significato della scelta della laurea in Beni Culturali da parte di un campione socialmente così caratterizzato.

Sezione 3 (Studi secondari) La provenienza scolastica dei Laureati 2021 mostra, come nel passato, una netta prevalenza di studenti provenienti dai Licei (87%, percentuale leggermente più alta rispetto al 2020: 84,2%). Per la prima volta la presenza di Laureati con maturità scientifica (30,4%) supera quelli con maturità classica (23,9%), (dati 2020, rispettivamente: 17,5%-31,6%), appare costante la percentuale di laureati con alle spalle studi tecnici (10,9%; -1,4% rispetto al 2020), mentre continua a diminuire la provenienza dai professionali (2,2%; 3,5% nel 2020).
Si abbassa il dato sul voto medio di diploma del collettivo considerato, che si attesta a 78,5/100mi (-2,3 punti rispetto all’anno precedente). Più della metà dei Laureati hanno conseguito il titolo di scuola secondaria nella stessa provincia di Lecce (58,7%) o in una provincia limitrofa (34,8%) con un leggero aumento di Laureati provenienti da zone più distanti, sebbene in area regionale omogenea (6,5%, +1,2% rispetto al 2020). Il CdS, come si è visto sopra, definisce quindi in modo molto netto il proprio bacino di utenza in sede locale.

Sezione 4 (Riuscita negli studi universitari) Diminuisce, rispetto alla XXIII Indagine, il tasso di Laureati che giunge al CdL da altre esperienze universitarie: 20,5% (-7,5%), contro il 79,5% che non dichiara precedenti esperienze universitarie. In media l’82,6% del campione dichiara comunque di essersi immatricolato entro un anno dal diploma. Da questo dato, in crescita rispetto all’indagine precedente, nonché dall’indicazione relativa agli studi universitari interrotti (il 20,5% ossia il 100% dei laureati proveniente da altre esperienze universitarie), si consolida l’impressione di un deficit nell’orientamento in ingresso per questi studenti, al tempo della loro uscita dal ciclo scolastico.
Interessante è il dato relativo alla motivazione della scelta del CdL: rispetto all’anno precedente cala notevolmente, il riconoscimento di fattori sia culturali sia professionalizzanti (22,7%; -23,3% rispetto al 2020), superato nuovamente, e nettamente, dalle motivazioni prevalentemente culturali (72,7%; +36,7% rispetto al 2020); dati in controtendenza rispetto a quanto rilevato l’anno scorso e che lasciava intravedere una nuova prospettiva in cui veniva inquadrato il percorso di studi.
I laureati censiti risultano avere riportato un punteggio medio agli esami esattamente coincidente con quello del 2020 (27,2/30mi), riuscendo a completare con successo il proprio percorso con un voto di laurea medio pari a 104,4 (in linea con il precedente rilevamento: +0,2). Una parte consistente (45,7%) termina in corso o entro il primo anno f.c. (28,3%) (ma con un calo della prima voce rispetto al 2020; rispettivamente: 47,4%-35,1%). La durata media della carriera accademica si assesta anche quest’anno sul valore del 2020 4,5 anni (vd. sopra sez. 1). I dati relativi alla Riuscita negli studi universitari si mostrano dunque in linea con il periodo precedente, che ponevano il CdS al di sopra dei dati nazionali per la classe L-1 ma occorre rilevare che il rapporto 2021 si allinea al trend dell’anno scorso che interrompeva il lento e costante miglioramento rispetto allo storico.

Sezione 5. Tra le Condizioni di studio, si nota che la maggioranza degli studenti (75%) ha alloggiato, per più della metà del periodo di studio, a meno di un’ora di viaggio dalla sede di studio; il dato non si discosta (se non in misura limitata) da quello relativo alla regolare frequenza a più del 75% dei corsi (72,7%). Anche perché una parte consistente (59,1%) ha usufruito di borse di studio, in una misura nettamente superiore a quella della media dei laureati dell’Ateneo.
Meritano poi particolare attenzione due elementi: la percentuale di Studenti che ha svolto periodi di studio all’estero e l’incidenza di tirocini e stages (questi ultimi, previsti dal piano di studio come attività obbligatorie). I dati relativi all’internazionalizzazione si confermano un punto dolente, con la gran parte (86,4%) dei Laureati 2021 censiti che non ha trascorso alcun periodo all’estero in programmi di scambio (anche se in calo rispetto all’anno precedente 94%; -7,6%): questi ultimi appaiono essere prevalentemente programmi Erasmus, come mostra il limitato dato (11,4%) offerto dal campione.
Invece in tema di tirocini e stages (per quanto obbligatori nel percorso formativo) i dati sono da considerarsi assai significativi ma in senso negativo, attestandosi al 79,5% (-14,5% rispetto al 2020: 94%): l’obbligatorietà di questa tipologia dovrebbe infatti garantire una percentuale assai alta; si registra inoltre un netto calo dei tirocini svolti fuori dall’Università (22,7% rispetto al 42% del 2020; -19,3%), indice dell’attenzione che il CdS riserva alla ‘messa in pratica’ dell’esperienza formativa dello Studente, favorendo e promuovendo un primo passo verso il mondo del lavoro. Di contro si registra un aumento dei tirocini svolti presso l’Università (47,7%; + 7,7% rispetto al 2020: 40%).

Piuttosto limitata è l’incidenza dell’esperienza lavorativa durante gli studi (sezione 6.). Sebbene il 52,3% dichiari di aver avuto esperienze di lavoro nel periodo, solo il 4,3% (in netto calo rispetto al dato 2020: 11,5%; -7,2%) ha svolto un lavoro coerente con il percorso di studio. Prevale la tipologia di lavoro occasionale, saltuario e stagionale (38,6%, in linea col 2020: 36%), mentre la percentuale di studenti-lavoratori a tempo parziale diminuisce notevolmente (4,5%; -11,5% rispetto al 2020: 16%).

Dall’analisi dei Giudizi sull’esperienza universitaria (sezione 7) emerge un calo del grado di soddisfazione per il CdL, condensato in due elementi specifici: (1) nella complessiva soddisfazione per il CdL: “decisamente soddisfatto”: (43,2%; -13,8% rispetto al 2020: 56,0%), “soddisfatto più sì che no” il 52,3% (in questo caso in aumento: +16,3% rispetto a anno precedente).
Il secondo elemento di rilievo (2) si legge nel dato del 59,1% (-16,9% di Studenti rispetto al rapporto XIII) che s’iscriverebbero allo stesso corso dell’Ateneo, e il 15.9% (+7% rispetto al 2020) allo stesso corso ma presso altra sede.
Sono presenti alcune criticità che ricalcano, grossomodo, quelle già evidenziate nell’Indagine relativa ai Laureati degli anni precedenti.

Di seguito si propone un quadro dettagliato di raffronto per le domande dalla 1 alla 11 (la percentuale riportata è il risultato della somma delle risposte positive le prime due voci della scelta multipla del questionario):

1 - Sono complessivamente soddisfatti del corso di Laurea:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 87,5%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 87,7%
dato disaggregato Beni Culturali 84,8+ Beni Archeologici 100%
(valore d’Ateneo > 90,1%)
(valore nazionale classe > 89,6%)
L-1 2019 Beni Culturali: 84,8%
L-1 2020 Beni Culturali: 92,0%
L-1 2021 Beni Culturali: 95,5%

2 - Sono soddisfatti dei rapporti con i docenti in generale:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 91,7%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 94,7%
dato aggregato Beni Culturali 95,7%+ Beni Archeologici 98,8%
(valore d’Ateneo > 89,2%)
(valore nazionale classe > 89,9%)
L-1 2019 Beni Culturali: 95,7%
L-1 2020 Beni Culturali: 92,0%
L-1 2021 Beni Culturali: 93,2%

3 - Sono soddisfatti dei rapporti con gli studenti:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 90,3%
L-1 2018 dato disaggregato Beni Culturali Beni Archeologici): 91,2%
dato disaggregato Beni Culturali 91,3%; Beni Archeologici 88.9%
(valore d’Ateneo > 93,2%)
(valore nazionale classe > 90,3%)
L-1 2019 Beni Culturali: 91,3%
L-1 2020 Beni Culturali: 92%
L-1 2021 Beni Culturali: 88,6

4 - Valutazione delle aule:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 72,0%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 51,8%
dato disaggregato Beni Culturali 47,8 ; Beni Archeologici 67,7%
(valore d’Ateneo > 56,9%)
(valore nazionale classe > 65,1%)
L-1 2019 Beni Culturali: 47,8%
L-1 2020 Beni Culturali: 79%
L-1 2021 Beni Culturali: 79,5%

5 - Valutazione delle postazioni informatiche:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 49,7%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 27,3%
dato disaggregato Beni Culturali 27%; Beni Archeologici 33,3%
(valore d’Ateneo > 36,5%)
(valore nazionale classe > 46,3%)
L-1 2019 Beni Culturali: 27%
L-1 2020 Beni Culturali: 47,4%
L-1 2021 Beni Culturali: 57,9%

6 - Valutazione delle biblioteche (prestito/consultazione, orari...):
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 91,6%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 94,5%
dato disaggregato Beni Culturali 95,4%; Beni Archeologici 88,9%
(valore d’Ateneo > 94,7%)
(valore nazionale classe > 93,2%)
L-1 2019 Beni Culturali: 95,4%
L-1 2020 Beni Culturali: 93,8%
L-1 2021 Beni Culturali: 100%

7 - Valutazione delle attrezzature per le altre attività didattiche (laboratori, attività pratiche…):
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 68%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 68,1%
dato disaggregato Beni Culturali 65,8%+ Beni Archeologici 75%
(valore d’Ateneo > 56,1%)
(valore nazionale classe > 67,9%)
L-1 2019 Beni Culturali: 65,8%
L-1 2020 Beni Culturali: 84,4%
L-1 2021 Beni Culturali: 79,4%

8 - Valutazione degli spazi dedicati allo studio individuale:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 72,2%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 69,2%
dato disaggregato Beni Culturali 70%; Beni Archeologici 75%
(valore d’Ateneo > 57,7%)
(valore nazionale classe > 55,6%)
L-1 2019 Beni Culturali: 70%
L-1 2020 Beni Culturali: 70,3%
L-1 2021 Beni Culturali: 60,6%

9 - Valutazione dell'organizzazione degli esami (appelli, orari, informazioni, prenotazioni, ...):
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 80,8%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 84,2%
dato disaggregato Beni Culturali 84,8%+ Beni Archeologici 88,9%
(valore d’Ateneo > 79,2%)
(valore nazionale classe > 77,3%)
L-1 2020 Beni Culturali: 82%
L-1 2021 Beni Culturali: 86,4%

10- Valutazione del carico di studio degli insegnamenti adeguato rispetto alla durata del corso:
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 81,4%
L-1 2018 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 84,2%
(valore d’Ateneo > 80,7%)
(valore nazionale classe > 84,9%)
L-1 2020 Beni Culturali: 94%
L-1 2021 Beni Culturali: 88,7%

11 – Si iscriverebbero ancora all’Università (allo stesso corso dell’Ateneo):
L-1 2017 (dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 69,9%
L-1 2018 dato aggregato Beni Culturali + Beni Archeologici): 66,7%
dato disaggregato Beni Culturali: 63 %; Beni Archeologici: 77,8%
(valore d’Ateneo > 64,8%)
(valore nazionale classe > 66,8%)
L-1 2020 Beni Culturali: 76%
L-1 2021 Beni Culturali: 59,1%

Emerge da questa parte del questionario, il grado di soddisfazione generalmente medio/alto del CdS, leggermente in calo rispetto all’andamento degli anni precedenti. Si ritiene di rilevare che due ambiti attirano l’attenzione in negativo: nella valutazione del rapporto con gli studenti si osserva una diminuzione del gradimento, che resta sempre più che soddisfacente ma consente di notare una differenza in negativo rispetto all’anno precedente; nella valutazione del carico di studio degli insegnamenti rispetto alla durata del corso, considerato rispetto al 2020 meno adeguato. Mentre poi le aule (domanda 4), le postazioni informatiche (domanda 5) e le biblioteche (domanda 6) registrano un miglioramento della loro valutazione, si registra un’osservazione negativa per i dati complessivi relativi alle attrezzature per le altre attività didattiche (domanda 7) e per quelli relativi agli spazi dedicati allo studio individuale (domanda 8). Gli altri ambiti toccati dalle domande appaiono positivi o a livello delle valutazioni di Ateneo o nazionali, e si osserva un’oscillazione in positivo, tutta interna al CdS, in merito alla percezione dell’organizzazione degli esami (domanda 9).
Riassuntivamente può dirsi che emerge una buona fiducia nella qualità dell’offerta formativa del CdS. La nota che desta preoccupazione, pur in un quadro ancora positivo, è il calo di soddisfazione generale e finale espressa dagli studenti che in una percentuale molto più bassa rispetto al 2020 si iscriverebbero allo stesso corso dello stesso Ateneo (domanda 11).

Per avere un’idea più precisa dei valori analizzati e per rapportarli a situazioni analoghe di altri Atenei, si sono confrontati i dati del nostro CdS, relativi a due voci negative e a due voci positive di questa sezione, con gli stessi dati dei CdS (L-1,13) omologhi dell’Ateneo di Foggia (campione di 15 laureati) e dell’Università della Basilicata (campione di 33 laureati).

DOMANDA 1 Sono complessivamente soddisfatti del corso di Laurea:
L-1 2021 Beni Culturali UniSalento: 95,5%
L-1 2021 Beni Culturali UniFoggia: 92,9%
L-1 2021 Beni Culturali UniBasilicata: 96,9%

DOMANDA 2 Sono soddisfatti dei rapporti con i docenti in generale:
L-1 2021 Beni Culturali UniSalento: 93,2%
L-1 2021 Beni Culturali UniFoggia: 92,9%
L-1 2021 Beni Culturali UniBasilicata: 90,7%

DOMANDA 10 Valutazione del carico di studio degli insegnamenti adeguato rispetto alla durata del corso:
L-1 2021 Beni Culturali UniSalento: 88,7%
L-1 2021 Beni Culturali UniFoggia: 71,5%
L-1 2021 Beni Culturali UniBasilicata: 87,6%

DOMANDA 11 – Si iscriverebbero ancora all’Università (allo stesso corso dell’Ateneo)?
L-1 2021 Beni Culturali UniSalento: 59,1%
L-1 2021 Beni Culturali UniFoggia: 64,3%
L-1 2021 Beni Culturali UniBasilicata: 75%

Il confronto: 1) dimostra l’allineamento delle valutazioni positive del nostro CdL a quello degli altri due e anzi dimostra un valore di soddisfazione nel rapporto coi docenti superiore; 2) attenua il valore negativo della valutazione del carico di studi rispetto alla durata del corso, considerato più adeguato di quello degli altri due CdL; 3) evidenzia ancora di più il livello negativo di soddisfazione finale e generale del CdL negli studenti (con un deficit di oltre 5 punti percentuale rispetto a Foggia e quasi 16 rispetto all’Università della Basilicata).

Le conoscenze linguistiche/informatiche (sezione 8.) mostrano un livello generalmente basso di dimestichezza con le lingue straniere: in particolare da rilevare l’inglese, oggetto di studio laboratoriale e di formazione specifica, che però non riesce a raggiungere il livello B2 se non nel 27,3/25% (scritto/parlato) dei casi (ma con un aumento rispetto al 2020: 16/18 %). Anche le conoscenze informatiche rispecchiano un uso prevalentemente personale e non tecnico, in cui prevale la fruizione a scopo di comunicazione/navigazione e i numeri si riducono drasticamente in riferimento ad usi più tecnici e alle applicazioni.

La quasi totalità dei Laureati intende proseguire gli studi (sezione 9.) dopo il titolo di laurea triennale (88,6% rispetto però al 90% del 2020: -1,4%): nella gran parte con un corso di laurea magistrale biennale (79,5% rispetto all’84% del 2020). Tuttavia appare confortante che solo una percentuale non maggioritaria ritenga questo un “passo obbligato” (31,4% rispetto al 38,1% del 2020), mentre la sezione più cospicua dei laureandi (68,6% rispetto al 61,9% del 2020) vede questo ulteriore passaggio formativo come un arricchimento o completamento della propria preparazione.
Tra chi intende proseguire gli studi con un corso di laurea magistrale, meno della metà (48,6%) è intenzionato a scegliere lo stesso Ateneo salentino, un drastico calo rispetto alle intenzioni espresse dai laureati del 2020 (73,8%; -25,2%); ben il 22,9% sceglierebbe un Ateneo del Nord (+18,1% rispetto al 2020: 4,8%); e il 17,1 % un Ateneo del Centro (+14,7% rispetto al 2020: 2,4%).
Il dato conferma il trend che vede un’altissima percentuale di laureati triennali in uscita dall’Ateneo e dalla Regione ai fini del conseguimento della laurea magistrale.

Ai fini della capacità di engagement del nostro CdS, viene confrontato di seguito lo stesso dato con quelli dei CCddSS analoghi di Foggia e della Basilicata:

UniFoggia
Ateneo a cui intendono iscriversi
(per 100 che intendono iscriversi ad una laurea magistrale biennale) dati Unisalento

Stesso Ateneo della laurea di primo livello
42,9 48,6
Altro Ateneo del Nord
14,3 22.9
Altro Ateneo del Centro
28,6 17,1
Altro Ateneo del Sud-Isole
14,3 2,9

Dal confronto con i dati del nostro CdS si evince un livello ancora inferiore di orientamento di scelta verso lo stesso Ateneo della laurea di primo livello e un livello di preferenza più alto per gli Atenei del Centro o per quelli del Sud e delle isole (dato quest’ultimo interessante dal nostro punto di vista)

UniBasilicata
Ateneo a cui intendono iscriversi
(per 100 che intendono iscriversi ad una laurea magistrale biennale) dati Unisalento

Stesso Ateneo della laurea di primo livello
52,2 48,6
Altro Ateneo del Nord
8,7 22.9
Altro Ateneo del Centro
26,1 17,1
Altro Ateneo del Sud-Isole
8,7 2,9

Dal confronto con i dati del nostro CdS si evince un livello superiore di orientamento di scelta verso lo stesso Ateneo della laurea di primo livello (proporzionato al grado di soddisfazione finale espresso dagli studenti, ben il 75% vedi sopra) e nuovamente un livello di preferenza più alto per gli Atenei del Centro o per quelli del Sud e delle Isole.
Da notare la percentuale assai alta, rispetto agli altri due Atenei, di laureati del nostro CdS intenzionati a scegliere un Ateneo del Nord.

(sezione 10.) Nel quadro delle Prospettive di lavoro, due dati in particolare – entrambi relativi agli “aspetti ritenuti rilevanti nella ricerca del lavoro” – paiono significativi per le possibili azioni di intervento da parte del Consiglio Didattico, in quanto investono le strategie di definizione delle professionalità di chi opera nel settore dei Beni Culturali. In primo luogo il rilievo dato all’acquisizione di professionalità (72,7% ma in calo rispetto al 2020: 84%) e l’aspirazione ad utilizzare al meglio le competenze acquisite (65,9%).
Significativo, per altri versi, e indicativo del contesto sociale - e psicologico - di giovani laureati meridionali è la forte incidenza del fattore “Stabilità/sicurezza del posto di lavoro” (65,9% comunque in calo rispetto al 2020: 74%), indice di un approccio ancora sostanzialmente impiegatizio e legato all’idea del lavoro dipendente piuttosto che a quello imprenditoriale. Coerentemente, ma anche comprensibilmente, in virtù della natura stessa del Patrimonio Culturale, appare ancora molto alta la percentuale d’interesse per il lavoro nel settore pubblico (65,9% in linea col 2020: 66%) piuttosto che nel privato (40,9% significativamente in calo rispetto al 2020: 46%). Se la preferenza per un impiego/lavoro nel settore pubblico rappresenta l’immagine di un’idea della gestione del patrimonio culturale, avvertito essenzialmente come di esclusiva pertinenza dello Stato, la differenza di percezione del proprio target (per esempio rispetto agli altri laureati L-1 su scala nazionale) sembra limitare notevolmente le possibili prospettive di ricerca di un impiego nel privato da parte dei Laureati.

Riguardo invece all’acquisizione di professionalità come aspetto rilevante nella ricerca del lavoro, il dato sembra indicare una sensazione di parziale inadeguatezza (o insicurezza) da parte dei laureati, che può riferirsi alle capacità professionali acquisite durante il percorso formativo e alla loro efficace collocazione nel mondo del lavoro ma anche, al contrario, alla difficoltà di far interagire la formazione universitaria con le effettive opportunità che si aprono nel mondo del lavoro per un laureato triennale.

Un’osservazione meritano infine le risposte alle domande che prefigurano la disponibilità dei Laureandi a muoversi in un mercato del lavoro più vasto, a livello nazionale e oltre. L’orizzonte sembra, in prima battuta, ancora concentrato sul proprio ambiente di provenienza, eventualmente focalizzato su quello di studio (spesso, come si è visto sopra – sez. 1-2 – coincidente): Provincia di residenza (59,1%), Provincia degli studi 72,7%, Regione degli studi 61,4%.
Anche le risposte relative all’inquadramento del lavoro denotano una visione ancora teorica e astratta. Questo dato va forse tradotto nell’esigenza di dar vita ad esperienze che possano arricchire il bagaglio degli Studenti orientandoli alle scelte lavorative possibili dopo il titolo di laurea triennale. Si ripropone, cioè, la questione di tirocini extra-curriculari e post lauream efficaci curati dallo stesso Consiglio Didattico, che difatti hanno subito un calo di interesse da parte degli studenti.
L’orientamento della disponibilità a esercitare il proprio lavoro (prettamente nel pubblico) prevalentemente nella propria area geografica di residenza, provinciale o regionale, più che solo come aspetto negativo può essere letto nell’ambito del CdL come un punto su cui concentrare energie formative e didattiche, approfondendo ad esempio maggiormente lo studio del territorio (lezioni, tesi di laurea, scavi ecc…) e promuovendo i tirocini attinenti.
Questi ulteriori passi appaiono tuttavia essenziali per corroborare il buon livello di soddisfazione dei Laureati intervistati (cfr. sezione 5.) e per rendere più attrattivo il CdL, anche rispetto ai nuovi e vecchi concorrenti a livello territoriale.

In merito ai due punti sopra sottolineati, ambito di lavoro (pubblico/privato) e area geografica nei quali i laureati sarebbero disposti a lavorare, si presenta di seguito il confronto con i CdL dei due Atenei prima individuati.

UniFoggia
Sono interessati a lavorare nei seguenti settori: dati Unisalento
Pubblico
71,4 65,9%
Privato (compreso l’avvio di un’attività autonoma/
in conto proprio) sort
35,7 40,9%

Disponibilità a lavorare nelle seguenti aree geografiche: dati Unisalento
Provincia di residenza
64,3 59,1%
Provincia degli studi
71,4 72,7%
Regione degli studi
71,4 61,4%

UniBasilicata
sono interessati a lavorare nei seguenti settori: dati Unisalento
Pubblico
65,6 65,9%
Privato (compreso l’avvio di un’attività
autonoma/in conto proprio)
56,3 40,9%

Disponibilità a lavorare nelle seguenti aree geografiche
Provincia di residenza
71,9 59,1%
Provincia degli studi
87,5 72,7%
Regione degli studi sort
78,1 61,4%

Nei laureati dei CCddSS dei due Atenei considerati si registra addirittura in media un maggior interesse e disponibilità, rispetto ai laureati salentini, a cercare lavoro nella propria provincia di residenza o di studi o comunque in Regione. I laureati lucani si mostrano di gran lunga più propensi a cercare lavoro nel settore privato e imprenditoriale, ma sia loro sia i laureati foggiani, come i salentini, aspirano a lavorare maggiormente nel pubblico.





Opinioni dei laureati
A conclusione del percorso di studi, il laureato in Beni culturali deve dimostrare un buon livello di maturità e autonomia, tale da consentirgli anche di proseguire altri percorsi formativi e di approfondimento. Le conoscenze acquisite devono essere tali da orientarlo alla consultazione e all'utilizzo di appropriati strumenti bibliografici avanzati, da consentirgli di conoscere i temi d'avanguardia nel proprio settore di studi e da metterlo in condizione di prospettare opportune strategie operative.

I risultati attesi saranno conseguiti con lo studio, l'elaborazione personale delle conoscenze teoriche e pratiche, bibliografiche e tecnico-operative, acquisite nel proprio percorso formativo.
La verifica dei risultati sarà attestata da prove d'esame scritte e orali, dalla certificazione (tramite specifici attestati) delle altre attività formative svolte e dalla compilazione di una prova finale.



Il Corso di Laurea in Beni Culturali (L-1) ha una durata triennale e prevede una formazione di base in parte comune e una caratterizzazione differenziata in tre curricula. La distribuzione nei tre anni del percorso degli insegnamenti riferibili alle Attività Formative di Base, Caratterizzanti e Affini/Integrative risponde a criteri di periodizzazione cronologica e di omogeneità/affinità tematica fra insegnamenti proposti nel medesimo anno di corso.
Nei tre anni del percorso è previsto lo svolgimento di Altre Attività Formative, a cui sono assegnati CFU la cui distribuzione è coerente e funzionale a quella contemplata per gli insegnamenti.
Il Corso di Laurea intende fornire conoscenze di base che consentano l'ingresso nel mondo del lavoro in relazione alla gestione, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali (archeologici, storico-artistici e paesaggistici) e che potranno essere approfondite nei Corsi di Laurea magistrali in Archeologia e in Storia dell'Arte.

Il Corso di laurea in Beni Culturali (L-1) è formulato per associare una solida preparazione di base a conoscenze metodologiche e tecnico-scientifiche utili alla formazione di addetti e operatori specializzati nel settore della conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale. Il carattere spiccatamente interdisciplinare delle attività formative favorisce una proficua interazione tra le aree umanistica, tecnico-scientifica ed economico-giuridica. In tal senso il Corso risponde alla fisionomia del Dipartimento di Beni Culturali (in seno al quale è stato progettato).
Il Corso di laurea offre un percorso di studio in parte comune per tutti gli studenti in ingresso e parallelamente si articola in differenti percorsi caratterizzanti, tali da consentire agli studenti di maturare, anche in itinere, una consapevole scelta d'indirizzo, che potrà permettere loro di orientarsi tra le lauree magistrali coerenti con l'iter formativo.
Il percorso di studi intende fornire, attraverso un idoneo e bilanciato spettro di attività formative, una buona formazione di base e un'adeguata gamma di specifiche competenze nel campo dei Beni Culturali (archeologici, storico artistici, del paesaggio e dell'ambiente). In relazione allo studio e alla tutela del patrimonio culturale, esso, in particolare, consente allo studente di sviluppare la consapevolezza dell'interazione fra conoscenze umanistiche e tecnologiche, anche attraverso l'applicazione di metodologie innovative.
Agli studenti saranno fornite conoscenze relative ai metodi ed alle tecniche della ricerca archeologica e storico-artistica e delle scienze applicate ai Beni Culturali. Accanto a queste, si forniranno loro competenze giuridiche ed economiche finalizzate a operare nel campo della ricerca, della conservazione, della valorizzazione dei Beni Culturali e a impostare progetti di iniziative nel settore.
Alla fine del percorso, i laureati del Corso saranno in possesso di:
- buone conoscenze di base della storia, della società e della cultura artistico-letteraria europea, nonché delle metodologie della ricerca nei diversi settori dei Beni Culturali;
- appropriate conoscenze delle istituzioni operanti nei vari settori dei Beni Culturali (p.es. biblioteche, musei, soprintendenze);
- idonee competenze di natura metodologica e pratica, finalizzate alla conoscenza e alla sperimentazione di fondamentali e aggiornate tecniche della ricerca archeologica e storico-artistica.
- adeguate conoscenze della legislazione e competenze nell'amministrazione e nella gestione dei Beni Culturali;
- conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano e capacità di comunicare correttamente in tale lingua sia oralmente che per iscritto;
- abilità informatiche finalizzate all'utilizzazione di programmi di catalogazione, comunicazione e divulgazione didattica relative ai Beni Culturali.
Il Corso consentirà l'acquisizione di esperienze formative orientate all'inserimento nel mondo del lavoro, proponendo agli studenti stages e tirocini presso Enti pubblici e/o privati.
Inoltre il Corso fornisce le conoscenze di base su cui fondare i successivi approfondimenti di studio, da sviluppare nell'ambito delle Lauree Magistrali in:
- Archeologia (Classe LM-2).
- Storia dell'Arte (Classe LM-89)



La prova finale consiste nella redazione di un breve elaborato scritto in lingua italiana o inglese su un argomento pertinente a una materia di insegnamento del corso, che il laureando avrà concordato con il docente.
La prova finale sarà discussa e giudicata da una Commissione esaminatrice.
Le modalità di svolgimento della prova finale sono dettagliatamente descritte nel 'Regolamento per la prova finale dei Corsi di Laurea e dei Corsi di Laurea Magistrale del Dipartimento di Beni Culturali', pubblicato sul portale del Dipartimento, sez. Didattica (https://bbcc.unisalento.it/)

Sono richieste conoscenze di base, quali quelle acquisibili con il conseguimento di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore (o di altro titolo conseguito all'estero e riconosciuto secondo la normativa vigente).
In relazione agli obiettivi formativi del corso, le conoscenze preliminari devono riguardare quelle che nel corso si configureranno come materie di base (lingua italiana, storia, geografia) e materie caratterizzanti (storia dell'arte). Oltre a queste, sono richieste conoscenze basilari di materie scientifiche (informatica, fisica e chimica). Gli studenti devono, inoltre, possedere conoscenze di base di lingua inglese pari almeno al livello A2.
Tali conoscenze preliminari saranno verificate preventivamente, secondo modalità non selettive (es. questionari o test). Eventuali carenze dovranno essere recuperate, entro il I anno di corso, secondo modalità stabilite dal Regolamento del corso.




Si accede al CdS tramite una prova di valutazione della preparazione iniziale. Tale prova è obbligatoria, anche se non selettiva, e rappresenta un requisito indispensabile ai fini della successiva immatricolazione.
Essa ha durata massima di 60 minuti e consiste in un questionario e/o test d'ingresso mirante a verificare il possesso delle competenze necessarie per l'accesso al corso di Laurea in Beni Culturali, sia quanto alle conoscenze minime richieste, sia quanto a quelle scientifiche di settore e di lingua straniera (inglese).
La prova consiste in domande a risposta multipla così suddivise:
2/3 su argomenti di 'conoscenza di base' (Lingua e Letteratura Italiana, Storia, Geografia);
1/3 su argomenti di 'conoscenze specifiche' e caratterizzanti il corso (Storia dell'Arte, dall'Antichità ai nostri giorni).
È inoltre prevista almeno una domanda utile all'accertamento del livello minimo richiesto di conoscenza della lingua inglese (A2).
Qualora il risultato del test d'accesso sia negativo, allo studente sarà attribuito un Obbligo Formativo Aggiuntivo (O.F.A.) per il recupero, pari a 1 CFU.
Il recupero del debito O.F.A. da parte degli studenti viene monitorato dal Consiglio Didattico, in collaborazione con la Segreteria Didattica.
Vengono proposte agli studenti opportunità di recupero differenziate secondo le loro disponibilità e impegni.
In primo luogo agli studenti vengono proposte attività didattiche di recupero, mirate al recupero delle carenze di base manifestate nei questionari. Tali corsi sono organizzati dal CdS con l'ausilio di tutor didattici selezionati con apposito contratto o, ove non sia possibile altrimenti, grazie al supporto volontario di docenti del corso. Il recupero del debito O.F.A., in questo caso,
avviene tramite la frequenza di almeno 25 ore di lezione, certificate dal docente responsabile del SSD di riferimento per gli O.F.A. e verificate dalla Segreteria.
Oltre a ciò, per accertate situazioni d'impossibilità a seguire la prima modalità di recupero, è previsto lo studio personale, eventualmente applicabile anche agli studenti che non avessero completato le ore di frequenza. Il docente responsabile del SSD di riferimento per gli O.F.A. indicherà almeno due testi di studio che gli studenti, in questi casi, dovranno dimostrare
di aver letto e compreso nel corso di un colloquio. Il Consiglio Didattico nomina una commissione, di cui fanno parte il Presidente e il docente responsabile del SSD di riferimento per gli O.F.A., che ha il compito di accertare l'assolvimento dell'obbligo di studio; essa stabilirà almeno due date per i colloqui di accertamento, in modo da consentire agli studenti il recupero del debito entro il periodo stabilito (I anno di corso).

Profilo

Operatore del settore dei Beni Culturali nei settori pubblico e privato

Funzioni

Operatori nel campo del patrimonio culturale nell'accezione più ampia del termine, con particolare riguardo ai beni storico-artistici, archeologici e nel campo della diagnostica dei Beni Culturali.
- Funzioni di medio livello presso il Ministero dei Beni e le Attività Culturali.
- Funzioni di medio livello presso Enti Locali, operatori coinvolti nell'ideazione, organizzazione e gestione di eventi artistici e spettacolari connessi alle arti; addetti alla fornitura di contenuti per l'industria culturale nell'ambito editoriale propriamente detto e in quello televisivo o multimediale.
- Assistenza nei musei: competenze storico-artistiche, archeologiche e museografiche; assistenza alla diagnostica dei beni culturali.
- attività nel settore del turismo culturale: competenze storico-artistiche e nell'ambito della legislazione e gestione dei beni culturali.
- consulenza culturale per aziende e organizzazioni private attive nel campo della gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano con competenze storico-artistich o archeologiche, oltre che di legislazione dei beni culturali; operatore culturale per aziende e organizzazioni private attive nel campo dell'organizzazione di eventi artistici e spettacolari.
- Organizzatore di itinerari storico-artistici, storico-archeologici, di eventi di divulgazione e promozione culturale con richieste conoscenze storiche, storico-artistiche e storico-critiche, di gestione - anche economica - dei beni culturali oltre che di competenze informatiche e linguistiche (inglese).
Giornalista ed esperto di comunicazione nel web: competenze storico-artistiche, archeologiche, linguistiche (inglese), informatiche, di legislazione e gestione dei beni culturali.

Competenze

- Funzioni di medio livello presso il Ministero dei Beni e le Attività Culturali e presso gli archivi e biblioteche, quali assistenti negli uffici del catalogo, negli schedari e archivi delle Soprintendenze.
- Operatore museale presso Musei di Enti locali.
- Settore privato: operatore e organizzatore nel campo della gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano (dal Medioevo all'età contemporanea).
Associazioni culturali e Onlus: organizzatore di itinerari storico-artistici, di eventi di divulgazione e promozione culturale; di eventi artistici e spettacolari.
Pubblicistica: giornalista ed esperto di comunicazione nel web.
Enti ed aziende turistiche: operatore e guida turistica con specifiche competenze storico-artistiche e storico-territoriali.

Professioni specifiche accessibili con il titolo:
Tecnici del restauro (3.4.4.4.0)
Tecnici dei musei (3.4.4.2.1)

Sbocco

- Settori dell'Amministrazione Pubblica afferenti ai Beni Culturali : Soprintendenze, Musei, BIblioteche, Teatri.
- Associazioni culturali, Fondazioni private, musei privati legati al mondo dei Beni Culturali nell'accezione più ampia del termine.
- Enti di promozione turistica.
- Aziende turistiche
-Giornali, periodici, siti on-line di informazione e divulgazione culturale.

Piano di studi

ARCHEOLOGICO

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE (L-ANT/08)

9 crediti - Obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI ARCHEOZOOLOGIA (L-ANT/10)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI CERAMICA GRECA (L-ANT/07)

1 crediti - Non obbligatorio

LABORATORIO DI CERAMICA MEDIEVALE (L-ANT/08)

1 crediti - Non obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA ROMANA (L-ANT/03)

9 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI INFORMATICA (INF/01)

4 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

POLITICA ECONOMICA (SECS-P/02)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (L-ART/01)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA MEDIEVALE (M-STO/01)

6 crediti - Obbligatorio

TIROCINI (NN)

2 crediti - Non obbligatorio

ITALO CINESE FINE ARTS

GREEK ARCHAEOLOGY (L-ANT/07)

5 crediti - Obbligatorio

ROMAN ARCHAEOLOGY (L-ANT/07)

4 crediti - Obbligatorio

MUSIC ICONOGRAPHY (L-ART/07)

5 crediti - Obbligatorio

MUSEOGRAPHY (L-ART/04)

3 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGY (L-ART/04)

3 crediti - Obbligatorio

HISTORY OF EUROPEAN MUSIC (L-ART/07)

4 crediti - Obbligatorio

HISTORY OF MEDIEVAL ART I (L-ART/01)

5 crediti - Obbligatorio

HISTORY OF MEDIEVAL ART II (L-ART/01)

4 crediti - Obbligatorio

HISTORY OF PREHISTORIC ART (L-ANT/01)

9 crediti - Obbligatorio

ANTROPOLOGIA CULTURALE (M-DEA/01)

6 crediti - Obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

LETTERATURA ITALIANA (L-FIL-LET/10)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA (L-ART/02)

9 crediti - Obbligatorio

ITALO CINESE TECHNOLOGY

STORICO ARTISTICO

ANTROPOLOGIA CULTURALE (M-DEA/01)

6 crediti - Obbligatorio

Etnomusicologia (L-ART/08)

6 crediti - Obbligatorio

GEOGRAFIA ECONOMICO POLITICA (M-GGR/02)

9 crediti - Obbligatorio

LETTERATURA ITALIANA (L-FIL-LET/10)

6 crediti - Obbligatorio

Storia della musica (L-ART/07)

9 crediti - Non obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (L-ART/01)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA (L-ART/02)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA MEDIEVALE (M-STO/01)

9 crediti - Obbligatorio

CIVILTA' LATINA (L-FIL-LET/04)

6 crediti - Obbligatorio

MUSEOLOGIA (L-ART/04)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARCHITETTURA (ICAR/18)

9 crediti - Obbligatorio

STORIA DELL'ARTE MODERNA IN PUGLIA (L-ART/02)

6 crediti - Non obbligatorio

STORIA MODERNA (M-STO/02)

6 crediti - Obbligatorio

LABORATORIO DI INFORMATICA (INF/01)

4 crediti - Obbligatorio

POLITICA ECONOMICA (SECS-P/02)

6 crediti - Obbligatorio

PROVA FINALE (PROFIN_S)

6 crediti - Obbligatorio

STORIA CONTEMPORANEA (M-STO/04)

6 crediti - Obbligatorio

TIROCINI (NN)

5 crediti - Obbligatorio

TECNOLOGICO