Comunicati Stampa 2019

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Comunicato n. 16 del 06 Febbraio 2019

Al via giovedì 7 febbraio 2019 il sesto ciclo di seminari promossi dalla sezione di Lecce “Antonio Garzya” dell’Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi, quest’anno sul tema “Orizzonti senza storia? I pericoli di una desertificazione della memoria”. Gli incontri, a cura della Presidente della Sezione di Lecce dell’AIST Francesca Lamberti, ordinaria di Diritto Romano e Diritti dell’antichità all’Università del Salento, e del direttivo dell’Associazione, sono organizzati con il supporto dei Dipartimenti di Scienze Giuridiche e di Beni Culturali UniSalento e si terranno presso il MUSA - Museo Storico-Archeologico dell’Ateneo (via di Valesio, angolo viale San Nicola, Lecce).

Quattro gli appuntamenti in programma: il 7 febbraio la professoressa Immacolata Eramo (Università di Bari) tratterà di “Cultura della guerra tra mondo antico e tardoantico”; il 7 marzo il professor Raffaele D’Alessio (Università del Salento) si soffermerà su “Patrimonio e credito nella legislazione tardo-antica”; il  4 aprile la professoressa Francesca Lamberti (Università del Salento) parlerà di “Iulia Domna: le (alterne) vicende di un’imperatrice”; il 5 aprile la professoressa Valentina Caruso (Università di Napoli) terrà una relazione “Su alcune epistole di Giuliano Imperatore”. A introdurre il ciclo il professor Giancarlo Vallone, storico delle istituzioni dell’Università del Salento.

«La realtà di oggi  appare sempre più condizionata da uno sfondo ‘globale’, disegnato dai mezzi di consumo e di comunicazione di massa, dove la dimensione spazio-temporale si va progressivamente perdendo, in connessione con l’illusione di vivere in un eterno presente. Una situazione», sottolinea la professoressa Lamberti, «che rischia di condurre progressivamente alla perdita della conoscenza storica e della consapevolezza del passato collettivo: della storia del proprio popolo, della condizione europea, del ‘farsi’ dell’Italia prima come nazione, successivamente come appartenente a una comunità più ampia, fondata su analoghi valori civili, di solidarietà sociale, di rispetto delle regole di diritto. Anche lo studio delle nostre radici remote, e del ‘farsi’ del diritto e delle regole di convivenza sociale a partire dall’esperienza di Roma antica è essenziale per evitare i rischi connessi alla ‘perdita di memoria’ culturale della società».

Data ultimo aggiornamento: 06/02/2019