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angle-left XX Rapporto Almalaurea sul profilo dei laureati dell’Università del Salento
Comunicato n. 79 del 11 Giugno 2018

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato questa mattina 11 giugno, nell’ambito del convegno “Mutamenti strutturali, laureati e posti di lavoro”, tenutosi presso l’Università di Torino, il XX Rapporto sul “Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati” di 74 università italiane di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Dal Rapporto (in allegato) riguardante i 3.118 laureati dell’Università del Salento sui quali si è basata l’analisi emerge che:

  • i laureati delle Università meridionali sono ancora in condizioni di svantaggio rispetto alla media nazionale, a causa delle differenze nelle condizioni dei mercati del lavoro nelle diverse aree territoriali;
  • il degree premium (ovvero il vantaggio dei laureati rispetto ai non laureati, nel mercato del lavoro) è in continua ed evidente crescita, attestandosi nel 2016 a un livello pari all’8,1% (in altri termini, il tasso di disoccupazione dei laureati dell’Università del Salento è di oltre 8 punti percentuali più basso rispetto a quello medio del contesto di riferimento);
  • il tasso di disoccupazione dei laureati di Unisalento nel 2016 è diminuito ed è cresciuta la percentuale di quelli che hanno un lavoro stabile; in particolare a 5 anni di distanza dal conseguimento del titolo di laurea magistrale presso l’Università del Salento, nel 2016 la percentuale di lavoro stabile si attesta a circa il 70%;
  • nel 2016 è aumentato il guadagno mensile netto per molte categorie di intervistati;
  • è aumentata la percentuale dei laureati magistrali che ritengono efficace il titolo di studio ottenuto per il lavoro svolto;
  • le lauree magistrali si rivelano più efficaci di quelle triennali, sia sul piano della stabilità del lavoro, sia in termini di remunerazione mensile netta;
  • le discipline ingegneristiche sono quelle maggiormente premiali in termini di occupabilità, con un tasso di occupazione per i laureati che sfiora il 95%, oltre venti punti percentuali sopra la media. I laureati in Ingegneria hanno inoltre un miglior inquadramento contrattuale: solo l’8,7 lavora con un contratto “non standard”, mentre il 79,7% ha un contratto a tempo indeterminato; la retribuzione è di circa 400€ superiore alla media. I laureati in discipline ingegneristiche, inoltre, per il 69,6% (quasi 20 punti sopra il dato medio) giudicano la formazione ricevuta nel corso degli studi “molto adeguata” per il lavoro effettivamente svolto;
  • tra i laureati in scienze sociali, sono quelli dell’area economico-statistica a trovare più facilmente lavoro con un tasso di occupazione dell’81,3% e un tasso di disoccupazione dell’8,8%;
  • i laureati dell’Università del Salento lavorano soprattutto nel settore privato; solo i laureati in discipline scientifiche lavorano prevalentemente (per il 66,7%) nel settore pubblico, che offre lavoro anche al 42,2% degli occupati laureati in discipline letterarie. Nel non profit lavora mediamente solo il 7,8% dei laureati, ma il settore offre lavoro al 25,4% dei laureati in discipline per l’insegnamento, e al 15,7% dei laureati in discipline politico-sociali;
  • mediamente più della metà (il 55,5%) dei laureati intervistati ritiene il titolo conseguito efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, con punte di soddisfazione del 79,2% e 75% registrate tra i laureati in discipline giuridiche e scientifiche.

Il Rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara:
«Il rapporto AlmaLaurea è una fotografia del territorio in cui viviamo, un’area del Sud Italia che non offre molte opportunità per i giovani laureati soprattutto se paragonata al resto del Paese. Pertanto i dati non vanno interpretati confrontandoli con quelli nazionali, ma letti tenendo conto della reale situazione in cui viviamo: un Mezzogiorno in cui esistono seri problemi di occupazione e che si scontra quotidianamente con un tessuto economico ed imprenditoriale che non può contare su ingenti risorse. Nonostante questo il nostro Ateneo, pur con mezzi che non sono equiparabili a quelli di cui dispongono le Università del Nord, si sta impegnando a mettere in atto nuove strategie che impediscano la fuga di cervelli e spronino i nostri studenti a restare, a lavorare per lo sviluppo del Salento. I primi risultati di questo percorso, sicuramente ancora lungo e difficile, sono già evidenti come testimonia il calo del tasso di disoccupazione».

Il delegato del Rettore al Job Placement, prof. Angelo Salento:
«I dati del rapporto AlmaLaurea confermano il forte vantaggio occupazionale dei laureati, anche in contesti territoriali economicamente deboli, ma anche la forte correlazione fra mercati del lavoro locali e occupazione dei laureati, che penalizza i laureati dell’Università del Salento come quelli di tutte le Università del Mezzogiorno. È per questo che il rapporto fra università e tessuto produttivo si deve irrobustire e il job placement dei laureati deve essere considerato un impegno per tutti gli attori del territorio: università, imprese, istituzioni. È quanto abbiamo iniziato a fare in questi anni, bisogna adesso incrementare questo percorso».

Data ultimo aggiornamento: 08/01/2019