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angle-left Ceraudo socio corrispondente Istituto archeologico germanico
Comunicato n. 148 del 14 Dicembre 2020

Il professor Giuseppe Ceraudo, docente di Topografia antica presso il Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento, è stato nominato “socio corrispondente” del Deutsches Archäologisches Institut, l’Istituto Archeologico Germanico: la cerimonia di conferimento si è tenuta nei giorni scorsi in videoconferenza da Roma.

Il titolo viene conferito ogni anno a personalità che si sono particolarmente distinte nel settore della ricerca archeologica; nell’illustrare le motivazioni della scelta, il direttore della sede italiana della DAI, Ortwin Dally, ha ricordato gli interessi del docente UniSalento nel settore della cartografia archeologica, della ricognizione sul campo, del rilievo e della documentazione grafica, dell’archeologia subacquea, della aerotopografia e della fotogrammetria finalizzata, nuovo settore di ricerca. «Di recente le sue ricerche condotte sul campo si sono arricchite di nuovi strumenti d’indagine non distruttiva – ha aggiunto Dally - in particolare attraverso lo sviluppo e l’applicazione di strumenti e tecnologie per i beni culturali, come le immagini satellitari, il Lidar, le ricognizioni aeree, i mezzi aerei a pilotaggio remoto e le prospezioni geofisiche. In questi campi lavora a vari progetti soprattutto in Puglia e nel Lazio meridionale. Straordinarie sono le sue ricerche topografiche nella valle del Liri centrale e le ricerche ad Aquinum, che ha iniziato circa 10 anni fa. Lo scavo su larga scala ha fatto compiere notevoli progressi all’esplorazione scientifica del sito. Grazie a un intenso site management ha attirato grande attenzione da parte del pubblico».

«Oltre alla grande soddisfazione mia personale, mi preme sottolineare il ruolo fondamentale che l'Università del Salento, il Dipartimento di Beni Culturali e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici hanno avuto per me in questi anni», commenta Ceraudo, «dando un indispensabile sostegno a tutte le mie attività di ricerca. Spero che il risultato raggiunto, frutto di anni di appassionato lavoro, possa portare lustro al nostro Ateneo».

Data ultimo aggiornamento: 14/12/2020